Capitolo 18

2.6K 153 49
                                    

Jocelyn's pov

«Vado io!» Urla Hayes quando bussano al campanello.
Le pizze sono già arrivate ed è sicuramente la sua ragazza.

Che poi non mi ha mai detto che si sono messi insieme, ma immagino proprio di sì.
Hayes non fa che parlare con e di lei.

Cameron, di fianco a me, ridacchia.
Gli dò un colpetto sul petto, sorridendo. «Non ridere di lui.»

Cameron si morde il labbro e alza le mani. «È esilarante vederlo così.»

Più che vederlo adesso esilarante l'ho visto prima. Ha iniziato a pulire tutta casa, cosa che non ha mai fatto in tutta la sua vita.

Sento la porta chiudersi e sospiro di sollievo: ho sempre paura che sia qualcuno di indesiderato, o che sia l'assassino di Jack. Sto diventando paranoica e questa cosa mi sta facendo ammattire.

«Secondo te com'è?» Bisbiglia Cameron, per non farsi sentire.

Faccio spallucce. Hayes é un bel ragazzo, sono sicura che sia carina anche lei.

E ne ho la conferma quando Hay entra con una ragazza riccia e rossa. Ha le lentiggini, gli occhi castani ed il sorriso luminoso.
Indubbiamente bella.

«Ciao.» Le sorrido, avvicinandomi e porgendole la mano. «Io sono Jocelyn, tu devi essere Mahogany.»

Lei fa sì con la testa e ricambia, sia il sorriso che la stretta. «Sí, è un piacere conoscerti.»

Lancio un'occhiata di approvazione ad Hayes e poi lascio che Cameron si presenti a Mahogany.

So che sta pensando che sia bella, perché lo è sul serio, e mi si presenta una morsa allo stomaco.

È la gelosia, la riconosco all'istante. Mi dà altre mille paranoie, come ad esempio il fatto che non sono abbastanza comprensiva con lui, e che magari un giorno cercherà conforto in un'altra donna.

Mi tranquillizzo quando vengono Sierra e Nash e Cameron mi circonda le spalle con un braccio.

Mahogany è sempre sorridente e quando ci sediamo a tavola noto con piacere che lei e Hayes hanno le mani intrecciate.

«Allora Mahogany.» Sorrido verso di lei e cerco di metterla a suo agio. Capisco che non deve essere facile per lei trovarsi qui, sopratutto con Hayes che le avrà sicuramente spiegato tutti i casini in cui stiamo in questo momento. «Parlaci un po' di te.»

Annuisce e si stringe nelle spalle prima di parlare, come se si stesse preparando per dirci che non c'è nulla di interessante nella sua vita. «Ho ventun'anni, mi sono trasferita qui due mesi fa e ho conosciuto Hayes il primo giorno.» Sorride in sua direzione. «Ho una sorella minore, tutti e due i genitori e vengo da Philadelphia.»

«Ti manca lí?» Le chiede Cameron, sorridendole.

Perché sorride così? E perché si interessa a lei?
Senza neanche rendermene conto lancio un'occhiataccia a Cameron e Maddy, seduta di fianco a me, si trattiene dal ridere.

«Alcune volte sì. Ma preferisco di gran lunga New York.» Si gira di nuovo verso Hayes e lui si allunga per darle un bacio sulla guancia.

Non riesco a trattenere un sorriso, vedendo l'effetto che lei ha su di lui. Hay ha un sorriso da un orecchio all'altro e non si è levato da quando è entrata lei.

«Diabete.» Mima Sierra, senza farsi vedere, verso di me. Annuisco e sorrido.

Nash si schiarisce la voce e fa un sorrisetto che non mi piace per niente. Lo riconosco: lo fa ogni volta che vuole mettere in imbarazzo qualcuno.
«Allora... da quanto state insieme voi due?»

Ti odio Cameron Dallas 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora