Il Castello di Ombra era straordinariamente confortevole rispetto alle case di legno dei Rhiel e forse per questo così tanti Adepti cercavano di prolungare l'allenamento il più a lungo possibile; aveva ampi saloni decorati con oggetti prestigiosi, piccole stanze adibite a biblioteche colme di libri proibiti, passaggi segreti dove le ragnatele contornavano vecchie statue, una quantità di nascondigli dove trovare Sale delle Torture, corridoi lunghi e soffocanti, altri luminosi per le torce che pendevano dalle pareti. I pavimenti erano di pietra e marmo, le finestre strette che tenevano lontano il freddo pungente e dalle numerose torrette si godeva una vista mozzafiato sul Cocito.
Non era nulla di paragonabile ai Palazzi di Demoni come Epoh o Lucifero, meravigliosi e riccamente decorati, ma Lilieth lo trovava comunque prestigioso, il perfetto simbolo del potere di Ombra e della sua posizione di superiorità rispetto ai suoi Rhiel; durante l'allenamento si era affezionato alle scale di legno scuro e di pietra, ai dormitori comuni, ai giardini interni e alle palestre dove aveva imparato a controllare la sua forza. Di notte poi, ne aveva esplorata la parte più nascosta e aveva scoperto per la prima volta quanto l'oscurità potesse essere attraente ed appagante per uno come lui.
Non era esattamente lussuoso : Ombra aveva tenuto i pezzi più vistosi per le sue stanze private, eppure c'era qualcosa di raffinato nel modo in cui la luce delle torce e delle lampade si infrangeva sui pavimenti di pietra levigata e i mobili, seppur essenziali, erano ben fatti; le sedie intagliate, i dorsi dei libri di pelle, i tavoli di mogano scuro, i sostegni delle torce.
Perfino le stalle di Ombre erano ben curate e un nutrito gruppo di cavalli attendeva di essere montato dai giovani che si allenavano.
A Lilieth non mancavano la vita comune ed il cameratismo del Castello, tant'è che ne era sempre stato escluso, ma sentiva nostalgia dei segreti e della pace che la dimora secolare di Ombra pareva infondergli. Una piccola parte di lui sapeva che quel posto gli richiamava Casa: Griff aveva ragione sul fatto che gli Armati vivevano in posti meravigliosi e nei confusi ricordi di bambino Lilieth vedeva ampi saloni, tendaggi e pizzi che pendevano dai letti.
Ma il Castello di Ombra aveva qualcosa di più, qualcosa che lo rilassava.
Anche solo guardarla da fuori, mentre Spartacus arrancava su per la stretta viuzza tra le rocce della Montagna della Perdizione, ebbe l'effetto di una Tisana rilassante delle Fate.
Era un complesso di edifici diversi, collegati da ponti, torri, passaggi coperti; era mestoso a modo suo e colpiva chi lo guardava per il colore nero e lucente delle pareti, realizzate con la pietra lavica del Cocito.
Aveva l'aria bislacca, ma incuteva timore, proprio come Ombra, il padrone di casa.
Chelis stava ancora lamentandosi per il fatto che Alysia fosse sopravvissuta al freddo intenso; cavalcava riottoso, insoddisfatto e Lilieth intuì che si fosse pentito della sua scelta: avrebbe preferito uccidere la sua Schiava piuttosto che non perdere tempo in una visita sulla Montagna della Perdizione. Al suo fianco, Griff lo ascoltava distratto, quello sguardo perso e vago che non prometteva nulla di buono ancora al suo posto, un luce maligna negli occhi rosso sangue.
Lilieth aveva messo una distanza di sicurezza tra sè ed i due uomini, che lo precedevano su per l'erto sentiero. Era battuto dai piedi e dagli zoccoli di numerosi visitatori che ogni giorno andavano da Ombra per chiedere udienza; anche il giovane percorreva spesso quella strada con Spartacus, diretto al suo punto di osservazione preferito, una piccola formazione rocciosa poco sopra il Castello, nascosta ad occhi indiscreti.
Da lassù vedeva il Cocito fino a dove gli permetteva la fitta oscurità e ascoltava i Dannati urlare, chiedendosi quali fossero i loro peccati mortali.
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Sangue impuro.- Equilibrio spezzato
FantasyLilieth vive all'Inferno. Ci vive da tutta una vita e quello che è gli piace: un Rhiel, un Mercenario, un guerriero; senza famiglia, senza sentimenti, lacerato dalla Guerra tra Luce ed ombra dentro la sua anima tormentata: un mostro dal viso umano...