Capitolo 5.- Problemi di equilibrio

107 2 3
                                    

Lilieth era soddisfatto della sua piccola ispezione; non aveva visto esattamente dove fosse andato quel giovane Adepto furtivo, ma credeva di saperlo.

Anche lui aveva spesso esplorato i passaggi segreti del Castello e ricordava vagamente un tunnel accanto alla Cella di massima sicurezza della prigione, nascosto da una porta confusa nelle pietre del muro; non aveva cercato il meccanismo di apertura, intanto perchè non aveva tempo da perdere e poi perchè non sapeva se il segreto del ragazzo valesse la pena di essere scoperto.

Poteva anche essere un Adepto solitario che amava isolarsi, come lui stesso...oppure qualcuno a cui piaceva esplorare; non aveva idea se ci fossero prigionieri in quella cella: lui l'aveva sempre trovata vuota negli anni dell'allenamento. Forse l'Adepto aveva avuto più fortuna, ma comunque Lilieth aveva altro per la testa; conoscere i segreti altrui era importante quando proteggere i propri, ma era anche vero che un ragazzino non era qualcuno che si potesse ricattare. Non aveva potere, l'unica cosa che Lilieth avrebbe mai barattato per il suo silenzio. Poteva tenersi i suoi passaggi nascosti, se proprio voleva essere scoperto da Icaro ed ucciso a frustate. Il Rhiel sapeva di cosa parlava: ci era andato vicino più volte di quante non ammettesse e la sua schiena bruciava ancora quando pensava ai colpi che gli erano stati inferti; se non fosse stato per l'intervento di Ombra, Icaro lo avrebbe ucciso almeno una decina di volte.

Il ricordo di quegli anni dolorosi, quando il suo potere era incontrollabile, Natasha non gli forniva la pozione regolarmente ed il suo Demone reclamava il possesso completo della sua anima lo faceva torcere come un dolore fisico; cercò di ignorarlo, concentrandosi sul presente, sui corridoi del castello, sul suono dei suoi passi sul legno o sulla roccia, sul suo respiro irregolare. Funzionava a metà, sciogliendo il doloroso nodo che gli stringeva il petto, ma senza scacciare davvero il ricordo. Essere un Adepto non era mai facile: esserlo mentre dentro di te è in corso una Guerra tra sangue angelico e demoniaco è una tortura.

Lilieth aveva perso il conto di quante volte il suo Demone prendeva il controllo e lo spingeva a vagare di notte, insonne, tormentato da visioni mostruose che lo lasciavano spossato; ma i momenti peggiori, sorprendentemente, erano quelli in cui a prendere il sopravvento era la parte di Herizel che viveva in lui. Allora si sentiva a pezzi, scoppiava in lacrime e non faceva che chiamare disperato la madre ed il padre, ma loro non rispondevano mai, mai, mai alle sue chiamate...

Scosse violentemente la testa, stringendo i pugni fino a conficcarsi le unghie nei palmi: non intendeva lasciarsi andare ai sentimentalismi, anche se la pozione lo spingeva in quella direzione; ormai aveva trovato un suo Equilibrio, ma a volte era difficile mantenerlo.

Cercò di ripensare a quello che aveva visto quella mattina, concentrandosi sulla missione imminente: non aveva mai sentito parlare di nessuno che avesse mappato i Mondi Demoniaci con così tanta meticolosa cura...e poi perchè farlo? Non erano molti a muoversi tra essi; i Demoni non avevano bisogno di mappe e i commercianti non si spingevano fuori dalle rotte consolidate. I Rhiel viaggiavano ma Ombra non aveva mai detto loro che esistevano delle cartine...Che servissero a lui era certo, ma perchè? Cosa stava cercando?

Il segreto del Capo dei Rhiel lo attirava con forza inesorabile. Doveva capire. E quella sera aveva un'occasione unica, visto che lui sarebbe stato occupato con Natasha per un bel po' e che nessuno si sarebbe preso la briga di sorvegliare approfonditamente lo studio di Ombra.

Mentre risaliva velocemente dal sotterraneo del Castello, cercando di non attirare troppo l'attenzione, iniziò ad incontrare Schiavi che trasportavano piatti, posate, caraffe, bottiglie di vino e pentole colme di zuppa fumante; le cene del Capo non erano mai grandiose, tranne quando aveva ospiti a cui teneva in modo particolare. Natasha doveva essere importante se si dava così tanto disturbo per lei; Lilieth rabbrividì al pensiero che fosse così vicina, che addirittura lo avesse visto quel pomeriggio. Avrebbe preferito non doverla mai incontrare, perchè portava a galla ricordi troppo dolorosi e non rinunciava mai ai tentativi di stuzzicarlo e parlargli dei suoi genitori, ma non poteva fare a meno della sua Pozione, non ora che il Demone dentro di lui diventava sempre più potente e gli faceva perdere il controllo...ritrovarsela nel Cocito, però, era diverso che incontrarla di nascosto ad Edom per qualche minuto.

Sangue impuro.- Equilibrio spezzatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora