Alla mattina arrivo davanti scuola. La sera prima ho scoperto di essere stata sospesa. Due giorni. In teoria ora dovrei essere a dormire, ma sono elettrizzata nel vedere la faccia di Dafne, mentre mi vanto dei suoi successi e lei deve stare zitta...
Vedo un gruppone e di fianco le amichette di Dafne. Vado là e la faccia di Watson intimorita mi fa sorridere sotto i baffi. Le sorrido, come dire: Ora sei morta... poi mi giro, sapendo che mi sta ancora guardando. Mi affretto ad arrivare al gruppone di prima e mi metto in mezzo. Beccandomi le loro occhiatecce.
Anch'io non vorrei essere qui ora, fidatevi. Reprimo una smorfia per continuare:
-Ragazzi, passate parola, se volete sapere tutti i particolari della vicenda: del bagno della preside. Sarò qui, all'intervallo. Vi aspetto numerosi!- Sorrido educatamente e me ne vado. Mi avvicino a Dafne che è rimasta sola.
-Ti consiglio di stare zitta mentre racconto la vicenda... che solo in pochi sanno che in realtà sei stata tu! Sennò non succederanno cose belle...- so benissimo che non resisterà.
-Andrò al tuo posto, tutti mi ameranno e tu, a confronto, sarai un'annulità...- sussuro. Fa una faccia disperata. La campanella suona proprio in quell'istante. -È meglio che ti affretti ad entrare, Watson- sorrido e me ne vado. Mi siedo in una panchina e mi accendo una sigaretta mentre guardo Dafne allontanarsi. Un ragazzo gli dice qualcosa e a quanto pare non bella quindi se ne va dentro la scuola quasi correndo. Quello stesso ragazzo mi si avvicina e io lo guardo come per dire: E tu chi diavolo sei? Che vuoi?-Ehi...- mi saluta con l'occhiolino e si siede di fianco a me. Faccio un tiro guardandolo di sottecchi.
-Mi sto chiedendo che cazzo vuoi dalla mia vita.-
-E tu, che fai?- Ignora la mia frecciatina.
-Mm... io mi sto facendo i cazzi miei mentre tu me li stai rompendo!- Esordisco alzando un sopracciglio.
-Scusa, volevo solo compagnia!-
-Vai in discoteca allora!- Dico mentre faccio un altro tiro, sperando che se ne vada. Vedo che non lo fa restando di fianco a me. Mi alzo e me ne vado via di lì senza proferire una parola.
-Scusa dove pensi di andare?- Chiede alzandosi.
-Io al posto tuo, odio la compagnia.- Dico scattante. Non ho paura di ciò che può fare, ho i miei metodi per metterlo al tappeto.
Non dice niente. Dopo un attimo di esitazione borbotta qualcosa di indecifrabile girando i tacchi e scomparendo piano piano dalla mia vista.
-Finalmente!- Sbotto. lui si gira, cavolo ha sentito!
-Scusa hai detto qualcosa?-
-Che palle! No. Parlavo con me stessa, non lo sapevi? Non solo sono bastarda ma pure matta. Non ti consiglio di starmi vicino!- Concludo gettando a terra la sigaretta ormai terminata.
Quasi corro per allontanarmi da quel tizio, ammetto che per un secondo ho sentito la sensazione di pericolo.
Entro a scuola anche se in teoria non potrei, vado al bar. Prendo un panino e mi siedo sullo sgabello per finirlo.
-E tu che ci fai qui, Bennett?- Solo una persona mi chiama così.
Mi giro ritrovando quegli occhi azzurro, e quelle fossette, che si vedono anche se ha un leggero sorriso.
-Drew, ciao!-
-Ehi, mi sono offeso non mi hai risposto al messaggio...- cavolo me ne ero totalmente dimenticata...
-Ops... scusami, è arrivato in città mio fratello e ieri sono stata impegnata con lui...- sorrido.
-Ora si chiamano fratelli!?-
-Che vuoi dire?-
-Nu... nulla... tranquilla... prendo qualcosa da mangiare e torno su, in laboratorio di fisica.-
-Non si potrebbe mangiare in laboratorio...-
-Non si potrebbe nemmeno rompere il bagno della preside- Sì, il bagno...
Sorrido nervosa -Beh non c'è divertimento migliore che rompere i cessi della scuola... -
Solo a Watson poteva venirle queste idee idiote.
-Senti in giro gira la voce che ti vanterai di aver rotto il bagno delle preside... non è da te... insomma...- beccata. Non devo farmi scoprire.
-Tu non mi conosci... non sai i casini che faccio e nemmeno se e quando me ne vanto.-
-Certo... come dici tu... -
DREW
La saluto e dopo aver comprato il panino vado in classe senza degnarle di uno sguardo. Era strano anche solo pensarlo ma mi era complicato farlo. Era altrettanto impossibile non parlarle.
Entro in classe nascondendo in sacchetto che contiene il panino e mi siedo. La prof parla così annuisco ad ogni sua occhiata per farle pensare che l'ascolto.
Anderson si alza con la sua roba, e corre per non farsi beccare dall'insegnante, sedendosi accanto a me. -Ciao- sussurra.
La guardo perplesso, di solito non mi degna nemmeno di uno sguardo...
-Va bene, di solito non parliamo ma in qualche modo tu sei riuscito ad entrare nella vita di Siri, cosa che di solito non succede, perché lei non lo permette, invece con te è diverso lei non lo darà mai da vedere ma sei diventato suo amico... diciamo, credo- mi domando perchè cavolo me lo sta dicendo e poi no, noi ci divertiamo solo a punzecchiarci non siamo amici... lei per prima non me lo permette. E non lo farà mai.
-Mi dispiace ma ti sbagli-
-Eppure... sembrate più che amici- se la gente pensa questo di noi, è meglio che mi muova per far capire che non è assolutamente vero.
-Beh pensa quello che vuoi. Sicuro che tra voi c'è solo amicizia? -
-Te l'ho già detto... non siamo nemmeno quello.- Continuo severo.
-La verità la sai solo tu e lei...- fa spallucce e riporta l'attenzione all'insegnante. Sono sicuro che non lo fa veramente.
Quando finisce la lezione, sono curioso di vedere quanta gente è davvero interessata a sentire una storia stupida come quella del bagno della preside.
Mentre mi incammino fuori ripenso alla conversazione con Naty e alla storia della toilet. Conosco poco Siri, è vero ma qualcosa mi dice che non si vanterebbe mai per una stronzata simile, soprattutto, se dovesse fare dei casini, è più astuta: non andrebbe mai incontro alla sospensione.
Quando arrivo in cortile vedo una massa di gente raggruppata in giardino. Deve essere lì, così mi accendo la sigaretta e mi avvicino.
-...appena sento un rumore mi giro e vedo tipo un ombra... così mi nascondo... la preside entra e... e prende alcune...cose? Comunque io...volo via appena riesco e...- è lei, racconta la vicenda. Stranamente non era scazzata. Appena mi vede gesticola un po' e sospira, noto un leggero sorriso sulle sue labbra. Mi rendo conto troppo tardi di essermi soffermato troppo su esse. Sposto lo sguardo altrove, devo ricompormi!
-okay ragazzi pausa sigaretta, toglietevi- spinge venendomi accanto.
-Posso scroccarti una sigaretta?- Chiede sorridendo. Sorrido di rimando e gliela porgo. L'accende, successivamente fa un tiro.
-Dio, quante domande che fanno!- Si lamenta sbuffando. Scoppio a ridere. Mi da una pacca sul petto.
Inaspettatamente mi ritrovo a fissare la sua mano, così piccola ed esile. Ho la tentazione di darmi un pugno tra i denti quando mi passa per la testa il desiderio irrefrenabile di prendergliela e vedere la differenza fra la mia.-Che ti ridi, idiota?- E per la prima volta mi dedica una risata profonda. Sorrido incontrando i suoi occhi con i miei e lì, scopro che la sua risata è contagiosa. L'unico difetto è che non lo fa quasi mai.
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CUORE DOLCE CARATTERE AMARO
Romantizm[IN FASE DI REVISIONE] Cosa succede se la ragazza più temuta dell'istituto, soprannominata "la bastarda", dovesse conoscere il ragazzo più ambito dalle ragazze per il suo carattere carismatico? Siri Bennett è una ragazza sfacciata, menefreghista e a...