Capitolo 34: Desiderare e volere.

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Le mani tra i capelli, le labbra schiuse in un sordo lamento, il capo indietro e la gola scoperta.
Tra il collo e la spalla, vi era una macchia rossa-violacea, e presto tornò a tormentarla con la lingua, i fianchi muovendosi ritmicamente, un gemito a scandirne ogni spinta.

"John! Rallenta!" Ma l'altro non lo ascoltò e si spostò per far incontrare le due bocche affamate.

Si interruppe presto nel sentire il trillo di un cellulare.

«Gesù...» John si svegliò con un mugulio esasperato e si tirò presto a sedere.

Solo nel letto, afferrò il telefono dal comodino, sforzando lo sguardo quando questo si scontrò con la luminosità del dispositivo, e su questo lette il nome di Harry.
Stancamente, si alzò, rispondendo alla telefonata ed afferrando il bigliettino che Mary gli aveva lasciato sul comodino.

"Sto andando a fare un giro per le pasticcerie. Sarah mi darà un passaggio. Un bacio, Mary."

Oh già. La torta. Quel pomeriggio avrebbero dovuto sceglierne una. «Harry?»

«Johnny! Non sei a casa? Sto provando a bussare alla porta da almeno dieci minuti!» La sorella gli rispose allegra e John volò fuori dalla camera da letto.

«Stavo dormendo. Profondamente.» John si passò una mano sul viso, disperato al ricordo del sogno, e, con indosso un paio di boxer e una maglietta larga, decise saggiamente di indossare una vestaglia, cercando di nascondere il rigonfiamento tra le gambe.

Attaccò la chiamata, si legò la cintura della vestaglia in vita ed andò ad aprire: Harry era lì, con un paio di jeans attillati, alti fino alla vita, e un maglione nero largo, gli occhi chiari come sempre contornati dalla solita matita verde metallizzato.
La donna entrò, lanciando il cappotto sull'attaccapanni e scoccando un bacio sulla guancia del fratello. «Johnny! Come stai?»

«Stordito dal sonno, ma bene.» Il dottore sbadigliò e si diresse in bagno per lavarsi i denti, seguito da un'invadente sorella maggiore. «Posso chiederti come mai sei qui così presto? Sono solo le nove.»

Harry si incupì subito, osservando il fratello spazzolarsi attentamente i denti. «Non siete andati a lavoro, oggi, tu e la biondina?» Fu un paradosso che stesse usando quel nomignolo con disprezzo, essendo lei bionda, ma evidentemente non le importava.

«No, non oggi. Ti ricordo che tra poche settimane ci sposiamo e ci siam presi qualche giorno per pensare alle ultime cose.» John sputò il dentifricio e, tolti i residui dalla bocca, si passò un asciugamano sul viso. Le rivolse un'occhiataccia.

Poche settimane prima, il giorno seguente al caso dell'avvocato, i due fratelli ebbero una lite molto accesa, poichè Harry si rifiutò di presentarsi al matrimonio.
La discussione avvenne a casa della sorella, fortunatamente mentre i due erano soli, o Mary avrebbe davvero odiato la cognata sentendole insinuare certe cose, ed andò avanti per un intero pomeriggio.
Per un paio di giorni i due non si parlarono, fino a quando Harry non scrisse un messaggio di scuse, chiedendo al fratello di chiarire di presenza. John accettò.
I due si videro poche ore dopo quella piccola conversazione, entrambi scusandosi e cercando, questa volta, di tenere il tono della discussione più pacato.
Harry continuò ad insistere di non voler venire al matrimonio e, dopo quasi un'ora passata tra suppliche e frecciatine, John si arrese e decise di lasciar cadere la questione.
Da allora, non parlarono più del matrimonio, salvo piccole e brevi occasioni, e puntualmente il fratello minore lanciava un'occhiata di rimprovero all'altra.
Le cose andavano bene, ma forse non poi così tanto.

Come here. • ITA Johnlock •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora