Capitolo 36: La divisa.

483 85 94
                                    

Nuovo capitolo! Enjoy!
Vi ricordo di lasciare una stellina e un commentino. ⭐ 💬
•••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

«Progetti per la serata?» Greg tenne le mani strette al volante, un leggero sorriso sulle labbra. «Ti andrebbe una birra?»

«Scusa amico, ma oggi Sherlock ha organizzato una sorta di... addio al celibato? Temo davvero a cosa abbia potuto pensare.» John sorrise leggermente, giocando distrattamente con la cintura del sedile. «Mi spiace che tu non possa esserci, ma la principessa ha insistito perchè fossimo soli.»

Sul volto dell'ispettore si formò un sorriso triste alle sue parole. «Oh, nessun problema. Sherlock vorrà certamente passare un po' di tempo da solo con te, povero ragazzo.» L'altro gli rivolse un'occhiata perplessa. «Mi spiace perchè, se ci fossi stato io, saremmo stati con qualche ragazza» Lestrade a quel punto ghignò malizioso.

«Niente del genere!» Esclamò subito John con finta indignazione, tanto palese da beccarsi un colpetto scherzoso al braccio. «Non che mi non voglia... ma mancano pochi giorni al matrimonio e sarebbe ridicolo rovinare tutto ora.» Spiegò poi, gli occhi sul tettuccio dell'auto.

«Non che Mary debba scoprirlo.» Greg rallentò al rosso del semaforo, appoggiando un gomito allo sportello dell'auto. «Comunque, carino il completo per il matrimonio.» Aggiunse, lanciando un'occhiata al sacchetto che John teneva sulle gambe.

«Sherlock mi ha dato una mano a sceglierlo. Son pessimo, quando si parla di stile.» Ammise ridendo, passando conscio le mani sulla busta.«Per questo ci ho messo tanto, tra un completo e l'altro. Conosci Sherlock, del resto: ama dire tutto quello che gli passa per la testa.»

John sorrise al ricordo.
Qualche settimana fa, il detective e Greg lo accompagnarono per la scelta dell'abito e si rivelò una vera fortuna avere Sherlock lì con loro: John e Lestrade non avevano la più pallida idea da dove iniziare e, se riuscivano a fare una scelta, spesso frettolosa, una volta provato il completo, questo risultava orrendo.
L'unico che riuscì a gestire adeguatamente la situazione fu Sherlock, che, presi pochi abiti, riuscì ad individuare quello che potesse andar meglio al dottore, rispettando comunque i suoi gusti.
Sherlock lo accompagnò la maggior parte delle volte al camerino, aspettando poi fuori con gli altri abiti tra le mani, mai smettendo di spiegare i punti forti di ciò che intanto John stava per indossare.

«Ha gusto.» Lestrade annuì, tornando a premere il piede sull'acceleratore quando scattò il verde. «Ma non capisco perchè tu non stia indossando la divisa.» Continuò poi, cauto.

John si bloccò e tirò un lungo sospiro: la divisa.
Non appena gli venne posta la questione dell'abito scartò l'idea di indossare l'uniforme militare. Non poteva e non voleva farlo.
Desiderava considerare quel matrimonio come l'inizio di un nuovo capitolo della sua vita: una moglie, dei figli, un lavoro, qualche amico. Tutto molto ordinario, normale, nulla che fosse folle o pericoloso.
Ed indossare la divisa quel giorno, uno dei più importanti della sua vita, il prologo della felicità ormai prossima, sarebbe significato restare ancorato al passato.
Alla guerra, alle armi, alle ferite, all'adrenalina.
Indossare invece uno completo, sobrio, comune, avrebbe rappresentato il vero cambiamento; si sarebbe finalmente spogliato di quella figura che non voleva gli appartenesse e avrebbe indossato il nuovo sè stesso, quello che a breve sarebbe stato davvero felice.
Dunque, la divisa, non poteva indossarla.
Doveva cambiare. Essere migliore.

«Preferisco questo.» Scrollò le spalle, con un leggero sorriso, e Greg non insistì. «Devi svoltare a sinistra!» Si affrettò a dire, prima che Lestrade sbagliasse strada e superasse Baker Street.

Come here. • ITA Johnlock •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora