Capitolo 86: Un macabro invito.

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Nuovo capitolo! Enjoy!
Vi ricordo di lasciare una stellina e un commentino. ⭐ 💬

In quanti di voi guarderanno BBC Dracula? :)

Oh, BTW.
Mark ha detto che Dracula sarà bisessuale.

Sì, esatto. Quel rumorino che sentite sono le mie grida isteriche.

Affogherò nella mia stessa frustrazione.

PERCHÈ MARK, PERCHEEEÈ-
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Nessuno commentò quanto detto da Sherlock, seppur raccapricciante, e ripercorrendo la stessa strada a ritroso, si fermarono ad osservare lo scatolone lasciato dal fattorino all'ingresso.
Era molto alto, più di un metro e mezzo, e sufficientemente largo.
Greg lo aprì con attenzione e, come previsto, all'interno non trovarono nulla se non sangue a macchiarlo. «Oh cielo, è disgustoso.» Piagnucolò la signora Hudson e scappò nel suo piccolo appartamento.
Il gruppo decise di non trattenerla e si avviarono di sopra, Sherlock saltellando appena sugli scalini.

«Potresti evitare di essere così euforico?» John si voltò a guardarlo, quasi giunto in cima alla scala. «Abbiamo appena trovato delle gambe amputate e in sala ci aspetta un organo indirizzato a me!»

«Non è euforia.» Intervenne Mycroft, superandoli ed entrando nella sala. «È nervosismo.»

Sherlock tacque e andò in cucina, afferrando dei guanti e tirandosi sù le maniche della camicia.

John intanto chiamò la sorella. «Harry? Stai bene?» Molly e Greg tirarono un lungo sospiro di sollievo. «Bene. Nulla, a quanto pare ci sono novità. Suppongo sia Moriar-»

«È Moriarty.» Lo interruppe il detective, seccato, ed afferrò il sacchetto abbandonato sul tavolino.

«Gesù, ti darei un pugno.» John lo guardò male e il più giovane, arrogantemente, ghignò. «Harry, stai attenta e tieni con te il telefono. Non so cosa potrebbe accadere.... Va bene, stai attenta. Buona notte.»

«Per fortuna sta bene.» Squittì Molly e si sistemò sul divano dietro al castano, il quale invece stava sul pavimento.

Sherlock aprì attentamente la scatola rettangolare, plastificata, grande quanto un quaderno e poggiata sul tavolino. Alzato il coperchio, poterono scorgere un fascio di muscoli, e la puzza pungente di bruciato e del sangue invase l'aria. «È un cuore.» Disse piano John, chinandosi sul tavolino. «Cos'è che ti disse Jim?»

«“Ti brucerò il cuore”.» Recitò il più piccolo, gli occhi fermi sull'organo carbonizzato in superficie. «Stomaco debole, fratellone?» Scherzò, senza mai spostare lo sguardo dalla scatola, ed afferrò un coltellino che aveva poggiato di fianco.

«Taci.» Sibilò Mycroft, visibilmente pallido, e tentò un passo verso il gruppo. «Cos'è che macchia la scatola?»

«Sangue?» Rispose Sherlock, con ironia tagliente, e incise l'organo al centro. «Ha bruciato solamente l'esterno. Perchè?»

«Guarda bene, Sherlock. I bordi sono stati appositamente bagnati con qualcosa e c'è qualche goccia sul fondo.» Insistè il più grande e il detective gli diede ascolto.

Con le mani guantate, passò le dita all'interno, un liquido bruno tendente al giallo a sporcarlo. Molly, timidamente, prese una pipetta e prelevò qualche goccia del liquido, dirigendosi poi in cucina. «Attenta al mio microscopio, Molly!» Ringhiò Sherlock e in risposta ricevette una risatina.

«Sembri più geloso di quell'affare che di John.» Rise Greg, nervosamente, e prese il posto di Molly sul divano.

«Lo è.» Borbottò John ed incrociò le braccia al petto.

Come here. • ITA Johnlock •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora