Capitolo 65: Un'occhiata a Twitter.

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Nuovo capitolo! Enjoy!
Vi ricordo di lasciare una stellina e un commentino. ⭐ 💬

Sfida: son certa che, dopo la lettura di questo capitolo, avrete una folle voglia di leggere il prossimo. Dunque, per adesso, ho intenzione di giocare con il fuoco!
23 stelline ed aggiorno OGGI!

Purchè però, se vi piace, votiate anche il prossimo capitolo. >u<
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«Tutto risolto, allora.» John sbadigliò e cercò di ignorare il fruscio dovuto alla fuga di Sherlock dalla vettura.

«Il caso? Sì.» Lestrade si voltò a guardarlo, una mano sul poggiatesta del sedile. «Tu e Sherlock? Non direi. Non al momento.»

«Che gli prende, questa volta?» John lanciò un'occhiata alla porta di casa, lasciata gentilmente aperta dal detective.

«Oh, andiamo! È geloso. Ti ha visto flirtare e baciare una donna, molto attraente, per tutta la sera! Questa volta, ha ragione.» Greg gli sorrise, tornando a voltarsi verso lo sterzo.

«Geloso? Davvero?» Il dottore si sporse subito in avanti con un'espressione curiosa.

«Stava impazzendo. Vi ha fissati per tutto il tempo.»

«Oh.» John ghignò. «Questo mi fa piacere, Greg. La principessa, prima di questa sera, aveva detto che nulla di ciò che sarebbe potuto accadere gli avrebbe dato fastidio, che fosse un caso, per il lavoro, che lui non fosse una persona gelosa...» Elencò il dottore, aprendo la portiera dell'auto.

«Ti assicuro che, da quel che ho visto, nulla di ciò che ti ha detto è vero!» Lestrade gli sorrise. «John! Un'ultima cosa!»

«Dimmi.» Il dottore si fermò nell'atto di chiudere lo sportello, già sul marciapiede.

«Sherlock mi ha erroneamente detto che ancora non fate sesso: direi che sarebbe il momento di darvi una mossa!» Rise e a quello John non seppe cosa rispondere.

Così, chiuse malamente l'auto e corse a casa, rosso dalla testa ai piedi.
Si appoggiò alla porta con le spalle, cercando di far fluire via il rossore, e ci riuscì giusto in tempo, la signora Hudson uscendo dal suo appartamento.

«John! Sta bene?» La dolce anziana si avvicinò, una ciotola azzurra di biscotti tra le mani.

«Sì, sì, non si preoccupi. Io e Sherlock siamo appena rientrati da un caso. Cosa ci fa sveglia a quest'ora?» Il dottore le andò incontro con un sorriso e prese la ciotola che l'altra gli stava porgendo.

«Ecco qui. Appena fatti.» Lei sorrise, soddisfatta. «Come puo' ben vedere, ho cucinato. Non riuscivo a prendere sonno. E poi, John, sono a stento l'una! La notte è giovane! Forza, vada da Sherlock e mangiate qualche biscotto.»

«Grazie mille.» John ricambiò il sorriso e salì la breve rampa di scale.

«Sappiate che metto sempre i tappi alle orecchie, da quando vi ho trovati insieme, quindi non preoccupatevi di fare rumore!» Esclamò la più anziana, ridendo.

«Signora!» Gridò John, scandalizzato, ma quando si voltò la signora Hudosn era già sparita.

Con un rumoroso sbuffo entrò in sala e la trovò vuota: lasciò la ciotola sul tavolino e si sfilò la giacca, sistemandola sull'attaccapanni.
Con indosso dei jeans e una camicia aderente azzurra, andò in bagno per lavarsi rigorosamente i denti, cercando di cancellare qualsiasi traccia di Lenora dalla bocca.
Era una donna esteticamente meravigliosa, non si sarebbe fatto scrupoli ad ammetterlo, ma non sapeva affatto baciare.

Come here. • ITA Johnlock •Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora