Capitolo 7 - All night

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Lo spogliatoio era la cosa piú sporca e imbarazzante che esistesse. Mi cambiai in un angolo imbarazzato vedendo milioni di persone sicuramente piú prestanti e piazzate di me. Cercavo di consolarmi con il fisico scheletrico di Leo, ma sembrava non vergognarsene piú di tanto. Si avvicinó come un tornado mentre armeggiavo per mettermi la maglia di ginnastica.

«OH, ma siamo messi bene qui» fischió

«Leo e che cazzo, non urlare! Sono messo nella norma, vestiti!» risposi a bassa voce.

«Se la norma é questa io sono fottuto, amico» disse ridendo mentre si vestiva.

La divisa da ginnastica era blu con sui scritto in bella vista "Eagles" e i pantaloncini che avevano come logo la solita aquila patriottica. La divisa era completamente blu tranne per quanto riguardava la scritta e le varie cuciture che erano bianche. Il blu... Mi ricordava una persona. Andammo all'aperto nell'enorme campo da football. A quanto pare oggi c'erano gli allenamenti della squadra di football; vedevo Jason con l'armatura (non quella romana per fortuna) che gli donava, ma supposi che qualsiasi tipo di indumento gli donasse; correva insieme a... Reyna che stranamente non portava l'armatura romana che indossava pochi minuti fa, non che dubitassi che non fosse azzeccata per fare football. I due mentre correvano e lanciavano quel coso che la gente chiama pallone, parlavano tranquillamente come se fossero amici di lunga data.

«Oh, niente Drew nei paraggi» disse avvicinandosi Piper.

«Ti manca, mis aranciata?» rispose Leo ridendo

«Leo non infierire su questa situazione per favore o rischio di prenderti a pugni» replicó sospirando.

«BENE ANGIOLETTI! INCOMINCIATE A CORRERE PER IL PERIMETRO, AVANTI! SU LE GINOCCHIA!» urló mister simpatia che incontrai il mio primo giorno (No, non é una scusa).

Incominciai a correre con velocitá moderata, avevo la sensazione che battere la fiacca con quel sergente Hartman avrebbe portato ad atroci conseguenze. Correre era una delle mie passioni ai tempi di Londra, piú che altro per evitare chiacchiere con gli altri, mi stupii che avevo ancora una conformazione atletica. Poi correre mi aiutava a pensare. Non vedevo né Leo e né Piper, probabilmente indietro a dare il minimo per soddisfare il coach.

«VALDÉZ PER CASO TI SEI FERMATO? MUOVITI O TI PRENDERÓ A CALCI FINO A FARTI RIPRENDERE IL RITMO» sentii in lontananza.

Dimenticavo che Leo non faceva mai il minimo indispensabile. Non mi girai e continuai a fare i miei giri, ogni tanto dando un'occhiata a Jason che appena mi notó mi fece un occhiolino. Era veramente carino in tenuta da football, chissá se era bravo. Piper mi affiancó affannata.

«Accidenti se corri, tu» disse senza fiato «Volevo invitarti ad uscire con noi questa sera, ti va? Rispondimi in fretta o rallenta» concluse.

Annuii senza rifletterci su e la vidi sparire dalla mia vista.

«MCLEAN, VALDÉZ, PACE E LAKE! NON ACCETTO CHE VI SIATE FERMATI, SU CON LE GINOCCHIA!»

Okay, si era fermata mi sentivo un minimo in colpa ma poteva comunque aspettare la fine della lezione. Non ci ho riflettuto ma uscire significava non stare a casa con il rifiuto e questo mi andava piuttosto bene. Era un'ora che correvo e le lezioni dovrebbero durare 50 minuti, stavo per appellarmi ai miei diritti da studente quando il coach ci fece fermare e fare stretching. Leo penso che abbia perso tutti i liquidi corporei che aveva, Piper era rossa sulle guance e respirava rumorosamente. Io stavo piuttosto bene, forse un po' sudato ma ero abituato a correre ma immagino che educazione fisica non si limitava soltanto a correre e che questo giorno mi fosse andata piuttosto bene. Mi andai a sistemare e lavare negli spogliatoi senza scene tipiche da prigione della serie "mi raccogli la saponetta?". Mi misi la divisa disordinatamente e la cravatta nemmeno provai a metterla e la depositai nella tasca del giacchetto. Andai nel vialetto della scuola pronto ad andarmene non avendo piú corsi obbligatori. Vidi Will che stava seduto su una panchina di fronte alla fermata del bus con affianco il tipo riccio biondo, notai soltanto adesso da una certa vicinanza che aveva degli occhi grigi bellissimi. Will suffermó il suo sguardo su di me squadrandomi dalla testa fino ai piedi come per dirmi "ma come ti sei rivestito?". Leo mi placcó facendomi spaventare.

La cura di ogni mio tormento (Solangelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora