Speciale Natale - Another Rock'n'Roll Christmas

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«Papà, so che è doloroso ma siamo nella posizione di dover accettare» cercai di convincere mio padre mentre lo seguivo in cucina.

«Io non devo favori a nessuno» rispose mettendosi a braccia conserte.

«In questo caso si... Ti ha scagionato» cercai di dire senza ricordare tutti i dettagli dell'udienza.

«Si, è come l'ha fatto che mi mette nella posizione di non accettare favori da lui» replicò a tono sospirando.

«Signor Di Angelo, sappiamo entrambi di quanto è stressante mio padre e vi ha invitati al pranzo di Natale, per favore non rifiuti.» disse Will posizionandosi al mio fianco sorridente.

«Hai dovuto mandare il tuo ragazzo ad aiutarti?» Chiese papà con tono nervoso.

«Sappi che io sono d'accordo con te nel non fare il pranzo di Natale con il professore, papà» commentai ricevendo una gomitata da Will.

«Signore, che lei accetti o meno non fa differenza perché si troverà ad accettare comunque» iniziò avvicinandosi a lui «Perché se dirai di no sarò costretto a farlo venire qui, e sappiamo tutti e due come va a finire se mando lui a supplicarti, quindi evitiamo e accetti!»

«Ma...»

«Signore, non ha nessuno!» esclamò ad alta voce Will «Il Natale è una festa importante, non bisogna passarlo da soli, è meglio in compagnia, si divertirà!»

«Chi è mio figlio? Tu o Nico?» Chiese sarcasticamente lui.

«È un si quindi?» Chiese speranzoso Will.

«E va bene... Solo per quest'anno. Vedrò di trovarmi degli amici per il prossimo anno in modo da non trovarmi di nuovo in questa situazione subdola.» disse sospirando «A patto che siamo solo noi, tua madre è una donna simpatica, potrei sopportarlo. A casa tua?»

«Probabilmente... Cioè si!» Si affrettò a dire Will ridendo nervoso.

«Perché è così turbato, Nico?» Chiese mio padre imbarazzato.

Will si girò verso di me e mi prese il viso baciandomi delicatamente.

«Io vado bastoncino di zucchero, ci vediamo domani» disse scappando via facendomi roteare gli occhi.

Papà mi guardò con uno sguardo divertito.

«"bastoncino di zucchero"?» Commentò ridendo.

«Papà, non iniziare!»

«Sei uno smidollato! MI HAI COSTRETTO A FARE IL NATALE CON QUELL'IDIOTA!» Urlò innervosendosi

«WILL HA COSTRETTO ME CHE POI HA COSTRETTO TE! NON SONO STATO IO!» Urlai di rimando salendo di sopra.

«INVECE SI! È TUO IL RAGAZZO, NON IL MIO!»

Roteai gli occhi andando di sopra in camera. Will aveva insistito così tanto per festeggiare il Natale con la mia famiglia. Ma per me il Natale non era una festa felice o altro, significava festeggiare qualcosa senza mia madre e mia sorella, ma sapeva essere molto convincente quando ci si metteva e mi son trovato costretto ad accettare. Non immagino cosa avrà in mente il signor Solace per questa festa, sa essere particolarmente stravagante e bizzarro. Hazel aveva sistemato la camera in stile natalizio. Papà non aveva ancora sistemato la camera degli ospiti per me, ma non mi dispiaceva condividere la camera con mia sorella. Mi andai a sedere sul davanzale della nostra finestra per vedere i fiocchi di neve che scendevano e si attaccavano in giardino e sulla grondaia. Hazel era uscita con Frank per prendere alcune cose, per quel che avevo capito dovevano finire a decorare il nostro albero in giardino. Per me, e forse anche per mio padre, era fin troppo luminoso il nostro giardino. Hazel si era presa la briga di metterci un albero enorme  con dei pacchi regalo finti, tutto il vialetto era riempito di luci e ghirlande. Era troppo felice. Forse era una buona idea passare il Natale in compagnia, chissà quanto è passato da uno di esso felice e contento per mio padre, forse avevo fatto il bravo figlio a convincere mio padre a festeggiare con Will, infondo Hazel mi stava insegnando ad essere positivo, e non era un lavoro facile. Sono fiducioso, ho fatto la cosa giusta.

La cura di ogni mio tormento (Solangelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora