Capitolo 22 - Mother I miss you

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Leo continuava a dormire beato sul banco, appena mi avvicinai al mio banco scorsi Will che mi guardava con occhi persi nei miei. Arrossii probabilmente ma piombai a sedere imbarazzato e lui si voltó per osservarmi. I suoi occhi, oggi di color azzurro chiaro, mi scrutavano dalla testa fino ai piedi con una bramosia inauidita che mi fece arrossire ancora di piú.

«Qualcuno non ha dormito» sussurró Will

«Anche te non hai dormito, stupido» farfugliai di rimando.

«Ma tu non hai dormito di piú» replicó con lo stesso tono.

Gli lanciai una penna contro che lui afferró al volo e si portó sensualmente nella bocca e mi guardó sorridendo. Ero giá arrossito, probabilmente adesso sarei esploso ma trovai la forza di guardarlo storto e non con occhi sognanti.

«Ti sei svegliato arrapato?» dissi deglutendo ignorando tutti i segnali strani del mio corpo

«Perché me lo chiedi?» rispose continuando.

Mi voltai imbarazzato verso Leo che dormiva ancora e continuai a guardarlo pur di non osservare Will che faceva porcherie. Leo non si era svegliato nemmeno una volta durante la lezione, nemmeno quando la prof urló ad un nostro compagno di smetterla di mangiare dietro l'astuccio. Alla fine della lezione decisi di svegliarlo e lui come una rosa si stiracchió, sbadiglió e si sitemó i capelli guardandomi.

«Ora sono riposato» disse guardando accigliato dietro di me.

«Sta ancora facendo cose brutte con la penna?» chiesi a Leo senza girarmi.

Lui annuí divertitó e mi girai prendendogli la penna dalla bocca e buttandola in fondo alla classe.

«La penna era tua» disse Will ridendo.

Me ne andai infuriato con Will al mio seguito e Leo pure.

«Allora che si fa?» chiese Leo

«Si va alla lezione di matematica» risposi

«Io vado alla mia bellissima lezione di grammatica» disse Will parandosi di fronte a me bloccandomi la strada

«Cosa aspetti, sei ancora qui, idiota!» gli dissi guardandolo.

Will schioccó la lingua e mi strinse a se posandomi un bacio umido sulla guancia stringendomi forte a lui. Qui... di fronte a tutti... di fronte a Malcolm, di fronte a Leo. Feci di tutto per scrollarmelo di dosso ma lui oppose resistenza.

«Shh, non ti agitare su» sussuró al mio orecchio stringendomi ancora piú forte

Sentivo Leo sbellicarsi dal ridere.

«LEO! ORA CHE MI LIBERO TI FACCIO VEDERE IO» dissi mentre staccavo Will da me.

Leo scappó a gambe levate per la fortuna del suo organismo e delle sue ossa mentre Will continuava a guardarmi appoggiandosi con la spalla al muro. Lo osservai meglio, i capelli erano poco sistemati e gli davano un aspetto trasandato, gli occhi che mi scrutavano furbamente, le braccia conserter con le maniche arrotolate fino al gomito e la sua bocca che curvava da un lato all'insú. Era assolutamente fantastico, con quell'aspetto trasandato, con quella camicia stropicciata e la cravatta con il nodo allentanto.

«Ora me lo dai quel bacio, mi stai guardando come se mi stessi togliendo i vestiti di dosso» annunció lui guardando sopra di se.

«No, con i vestiti sei okay» risposi guardandolo.

«Mi preferiresti senza, fidati» replicó lui staccandosi dal muro e avvicinandosi.

Indietreggiai di qualche passo.

La cura di ogni mio tormento (Solangelo)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora