Kill me now

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Luke Hemmings

"Te l'ho già detto David, l'ultima volta che l'ho visto stava andando a trovare sua madre. Dovevamo vederci ieri sera ma non è venuto" Ripeto per l'ennesima volta la mia versione della storia, guardando l'uomo di fronte a me cercando di non scoppiare in lacrime. Il mio migliore amico è fottutamente scomparso e non sappiamo chi l'abbia preso e dove.

"Dio gli ho sempre detto di non andare in quella clinica, quelle strade sono pericolose" Sbotta, passandosi le mani tra i capelli. Sembra disperato e lo comprendo. Calum è l'unica cosa che gli è rimasta.

"Calum non ha nemici, è talmente buono e simpatico che nessuno lo odia. Cosa potrebbe essere successo?" Domanda Michael, seduto accanto a me e con la sua mano sulla mia coscia. È un vizio, ogni volta che stiamo vicini deve farlo, come se volesse assicurarsi che rimanga accanto a lui.

"Non ne ho idea, io-" Lo squillare del cellulare di David lo interrompe e tutti e tre ci guardiamo per un secondo, prima che l'uomo afferri il cellulare.

"È Calum, è il suo numero" Vedo un barlume di speranza nei suoi occhi, il mio cuore batte fortissimo e l'ansia cresce nel mio petto.

"Calum, figliolo, stai bene? Dove sei?" Dice agitato, mentre mette in vivavoce la chiamata.

"Papà ascoltami" Inizia a parlare, facendomi sospirare di sollievo perché, almeno dalla voce, riesco a capire che sta bene. "Io.. Io mi sono unito ai Bloods, non venire a cercarmi, anzi distruggi tutte le informazioni che hai sulla banda, non provare mai più a metterti contro di noi, altrimenti ti u-uccideremo, è chiaro?" Sgrano gli occhi a quelle parole, trattenendomi dallo scoppiare a piangere. È serio, è davvero serio.

"Calum ma che cazzo stai dicendo? Sei uscito di testa? Non siamo in un fottuto film d'azione, non fare il coglione" Urlo incazzato, scoppiando a piangere come un bambino. Michael mi prende tra le sue braccia, stringendomi forte per farmi calmare. David guarda il cellulare con le lacrime agli occhi, non riesce a reagire in alcun modo.

"Vi voglio bene, addio" E con quelle parole, la chiamata si conclude. Sento il mio ragazzo baciarmi la testa, mentre il padre del mio migliore amico lancia il telefono sul tavolo e si alza, uscendo dalla cucina. Io lo guardo confuso e mi alzo a mia volta per seguirlo, scoprendo che è corso nel suo studio.

"David? Che succede?" Chiedo con voce roca, a causa del pianto. L'uomo sta smanettando con il suo PC, alla ricerca di qualcosa.

"Devo riuscire a capire da dove è stata fatta la telefonata prima che spengano il tel- CAZZO" Sbotta, tirando un pugno alla scrivania che mi fa sussultare. Mi avvicino a lui, poggiando una mano sulla sua spalla.

"Calum non si unirebbe mai a loro, è abbastanza intelligente da capire che sono pericolosi. Sono stati loro a rapirlo" Dico a bassa voce e lui annuisce, avendolo probabilmente capito prima di me.

"Lo troveremo David, te lo prometto" Mormoro, avvolgendo l'uomo in un abbraccio, per confortarlo.

"Prima Mali ed adesso anche lui" Singhiozza sulla mia spalla ed io lo stringo più forte, conoscendo tutta la storia. Resto in silenzio, lasciando che si sfoghi tra le mie braccia.

Calum Hood

Continuo a piangere silenziosamente, mentre l'acqua scorre lungo il mio corpo, mischiandosi con le mie lacrime. Sono seduto nel box doccia da non so quanto tempo, rannicchiato su me stesso. Ashton mi sta aspettando fuori, ma a giudicare dai colpi sulla porta si è stancato di farlo. Ma non mi importa. Ho appena detto addio a mio padre e al mio migliore amico, ho il diritto di piangere no?

"Calum, se non esci immediatamente da questo bagno giuro che entro e ti lego al termosifone completamente nudo" Lo sento urlare, ma non ho neanche la forza di rispondergli a tono adesso. Non oso muovere un muscolo, resto nella stessa posizione, incapace di fare altro.

"Okay, l'hai voluto tu" La porta del bagno viene aperta e, successivamente, anche quella del box. Alzo lentamente la testa, notando che Ashton mi sta guardando, ma non è arrabbiato.

"Lasciami stare" Dico a voce bassa, nascondendo di nuovo la testa tra le braccia. Lui sospira ed il getto d'acqua si interrompe qualche secondo dopo, facendomi rabbrividire a causa del freddo. Un qualcosa di morbido si poggia sulle mie spalle e, quando rialzo la testa, noto che ho un'asciugamani intorno alle spalle. Il riccio mi avvolge con esso e mi prende in braccio, riportandomi in camera. Mi fa sedere sul letto e, con una calma ed una dolcezza che non mi sarei mai aspettato, mi veste, facendomi indossare una delle sue magliette, i boxer ed un pantalone largo.

"Uccidimi" Mormoro, fissando il vuoto. Sento il suo sguardo bruciare sulla mia pelle.

"Cosa?"

"Avete avuto quello che volevate, ovvero che mio padre lasciasse in pace i Bloods. Ora uccidimi" L'avrebbe fatto comunque, no?
Lui però non mi risponde, per questo io alzo lo sguardo, notando la confusione nei suoi occhi.

"Non ho intenzione di ucciderti" Dice, facendomi alzare dal letto. Lo guardo male, iniziando a tirargli innumerevoli pugni sul petto, che però non lo smuovono di un millimetro.

"Ho appena perso tutto quello che avevo, per che altro ci sto a fare qui? UCCIDIMI" Urlo, piangendo ancora più ad alta voce e a quel punto Ashton mi afferra i polsi, fermando i miei pugni.

"CALMATI" Mi urla di rimando, scuotendomi appena come se questo servisse a farmi riprendere.

"NO! LA VITA CHE CONOSCEVO NON ESISTE PIÙ, HO DETTO ADDIO ALLE UNICHE DUE PERSONE CHE AMAVO PIÙ DI ME STESSO E LA COLPA È SOLO TUA! TU MI HAI PORTATO QUI, TU MI HAI COSTRETTO A VENIRE CON TE ALLA RIUNIONE. È COLPA TUA SE ORA NON HO PIÙ ALCUNA RAGIONE PER VIVERE!" Dico tutto d'un fiato, divincolandomi nella speranza di liberarmi dalla sua presa. Lui però continua a tenermi fermo, guardandomi impassibile, come se il mio sfogo non l'avesse minimamente toccato. Tuttavia, ad un tratto succede qualcosa di inaspettato. Il ragazzo mi lascia i polsi e mi spinge contro il suo petto, abbracciandomi stretto, come se volesse soffocarmi. Inizialmente mi ribello, non volendo che mi toccasse, ma quando la sua presa inizia a farsi sempre più stretta, mi lascio andare tra le sue braccia. Smetto di combatterlo e lascio che il calore del suo corpo rilassi i miei muscoli, insieme al suo profumo. Smetto perché, nonostante sia la causa principale del mio malessere, è anche l'unica persona presente in questo momento nella mia vita.

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Hello (Kitty) everyone!
Ho deciso di inserire in questo capitolo cosa è successo in casa Hood dopo la telefonata di Cal, oltre al suo mental breakdown. Tuttavia, c'è anche una piccola sweet part, dove Ashton prova a consolarlo.
Come si evolverà la cosa?
Luke, David e Michael riusciranno a scoprire qualcosa in più su dove si trova Cal?
Calum riuscirà a riprendersi?

Ci vediamo al prossimo capitolo!💜

                                                     ~hannah

Stockholm SyndromeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora