Calum Hood
"Ascolta, ragazzo, sappiamo che per te è difficile, hai appena perso tuo padre ed è comprensibile, ma devi dirci ciò che sai sugli organizzatori della rapina" Le parole dell'agente giungono ovattate alle mie orecchie. I miei occhi sono fermi su un punto indefinito del tavolo, pensierosi. Ashton, Louis e Harry sono stati arrestati, mio padre è morto, Niall, Liam e Zayn si sono volatilizzati nel nulla. E questo pretende pure che io gli risponda?
"Ci sarà un processo, Calum, dobbiamo sapere se possiamo contare su di te per la testimonianza contro quei tre o meno" Dice l'altro, facendomi finalmente alzare lo guardo. È spento, freddo. Non mi sono mai sentito cosi male. Non riesco a reagire, ad essere quello di sempre. È come se un'altra persona avesse preso possesso del mio corpo e mi avesse trasformato in una statua in pietra, senza emozioni.
"Io non dirò un bel niente" Sputo fuori acidamente, facendoli sospirare. Sul bancone viene poggiata una pistola, quella che tenevo in mano poche ore fa, in banca. È sigillata in una busta ed all'interno c'è un bigliettino che non riesco a leggere.
"Ci sono le tue impronte qui sopra, ma non è di tua proprietà. Appartiene a Louis Tomlinson, il capo dei Bloods. È stato lui a dartela?" Chiede ed io continuo a tenere la bocca chiusa. Non metterò ancora più nei guai quei tre dicendo la verità. Nel vedere la mia impassibilità, il poliziotto si passa una mano sul viso, esasperato.
"Perfetto, vorrà dire che risponderai al giudice. Il processo sarà tra una settimana, nel frattempo i tre componenti dei Bloods resteranno in galera" Afferma, mentre il suo collega viene verso di me, afferrandomi per le braccia, in modo da scortarmi fuori. Deglutisco, cominciando a dimenarmi mentre vengo trascinato fuori dalla stanza.
"Non potete, NON POTETE PORTARMI VIA ANCHE LUI" Urlo, ma è tutto in utile. Neanche le mie suppliche e le mie lacrime riescono a smuoverli. Infatti, vengo presto sbattuto fuori dalla centrale di polizia, ritrovandomi solo. Singhiozzo, passandomi le mani tra i capelli e li tiro leggermente, non sapendo cosa fare. Fottuta rapina, fottuti poliziotti, fottuti Bloods. È andato tutto fottutamente storto. Afferro il mio cellulare dalla tasca, notando che è quasi del tutto scarico e mi affretto ad aprire un messaggio da parte di Zayn. Mi ha inviato la loro posizione. Forse c'è ancora speranza.
[...]
"CHE CAZZO VUOL DIRE CHE NON POSSIAMO FARE NIENTE?" Urlo isterico, guardando i tre ragazzi di fronte a me. Siamo a casa di Louis, in salotto sono sistemate le casse con i soldi rubati alla banca.
"Che non possiamo fare nulla, Cal. Sono stati fottutamente arrestati!" Esclama Liam, con tono ovvio. Io scuoto la testa, passandomi una mano sul viso.
"Sono i vostri fottuti amici, Liam. Tra una settimana ci sarà il processo, testimoniate con me e forse riusciremo a farli scagionare" Lo guardo disperato, ma il moro scuote la testa, lasciando la parola a Zayn. Niall è dietro di loro, con la testa bassa.
"Li hanno colti in flagrante, Calum, con o senza la nostra testimonianza la giuria li considererà comunque colpevoli. Hanno abbastanza prove da dargli l'ergastolo. Se testimoniamo, c'è la possibilità che veniamo arrestati anche noi e lì sul serio non potremmo più fare nulla. Possiamo solo continuare per conto nostro e fare quello che avrebbero fatto loro, ovvero andarcene e continuare ad essere i Bloods in un altro paese" Dice, cercando di essere abbastanza convincente da farmi cambiare idea, ma io indietreggio, scuotendo di nuovo la testa.
"Io non ci sto" Li guardo in modo serio, stringendo i pugni.
"Fa come vuoi, sappi che sei da solo" Mormora Liam, facendomi mordere il labbro. I miei occhi ricadono su Niall che, con mia sorpresa, mi sta già guardando. Il mio sguardo si addolcisce, nella speranza che almeno lui sia con me.
"Niall, ti prego.." Lo supplico, ma lui fa un passo indietro, facendomi capire che, purtroppo, anche lui è dalla loro parte. Io sospiro affranto, guardandoli.
"Mi fate semplicemente schifo" Dico acidamente, avvicinandomi alla porta d'ingresso per andare via e non mettere mai più piede in quella casa.
"Sappiate che loro non vi avrebbero mai e poi mai abbandonato. Io testimonierò in quella cazzo di aula a costo di farmi arrestare, perché è questo che fanno gli amici" Li guardo con disprezzo, prima di chiudermi la porta alle spalle. Scendo velocemente le scale del palazzo, uscendo fuori. Questa è stata l'ultima volta in cui ho messo piede in quella casa. Non voglio mai più vederli. L'unica cosa che posso fare adesso, oltre a continuare le attività dei Bloods, è pensare a cosa dire al processo per evitare che il mio ragazzo finisca in galera a vita. Prendo un respiro profondo, avviandomi verso casa, la mia. Mio padre è scomparso e no, non ho intenzione di andare ai funerali dove ci sarà anche quel bastardo che l'ha ucciso. Mio padre si è messo in mezzo per salvarmi, ma quel poliziotto non aveva motivo di spararmi. A meno che..
"L'ha fatto apposta" Mormoro, fermandomi d'improvviso sul marciapiede. Quel poliziotto ha sparato di proposito, sapendo che con una distrazione del genere li avrebbero catturati. La differenza è che, invece di uccidere me, ha ucciso lui. Stringo i denti, cambiando direzione e camminando a passo deciso verso casa di Ashton. Una volta arrivato, apro la porta con le chiavi di riserva poste sotto lo zerbino e mi fiondo nella nostra camera, recuperando la pistola per le emergenze da sotto il letto. La carico, deciso su cosa fare. So chi è, so dove abita. Si chiama Morgan Graver, è diventato un poliziotto insieme a mio padre, anni fa. Ed ora l'ha ucciso. Non ci metto molto ad arrivare a casa sua, venivamo sempre qui per Capodanno, cosi da non farlo sentire troppo solo, visto che non ha una famiglia. Busso al campanello, ritrovandomelo davanti dopo poco. Non fa neanche in tempo a parlare, che gli punto la pistola alla testa, spaventandolo.
"Tu non volevi sparare" Ringhio arrabbiato, con il dito sul grilletto. "Tu l'hai fatto di proposito, sapendo che ci saremmo tutti distratti e tu avresti potuto arrestare i tre rapinatori" I miei occhi sono pieni di odio e quasi rido nel vederlo cosi impaurito. Deve morire.
"Calum, ti prego, parliamone. Non è come pensi" Prova a dire, ma io scuoto la testa, accennando un sorrisino malinconico.
"Non c'è niente da dire. Ci vediamo all'Inferno, bastardo"
Gli sparo, dritto alla testa. Il suo corpo cade a terra, ricoprendo il pavimento del salotto di sangue. I suoi piedi, però, sono fuori, sullo zerbino. La mia maglia ed il mio viso sporchi di sangue. Stringo il manico della pistola tra le mani, voltandomi ed andandomene lontano, prendendo una scorciatoia per non farmi vedere in questo stato. Non mi interessa se scopriranno o meno che sono stato io. Quel bastardo ha avuto ciò che si merita. E non ho rimorsi.
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WELL WELL WELL! Ashton ed i ragazzi verranno sottoposti ad un processo, che deciderà se sono colpevoli o meno. Nel frattempo, il resto dei bloods ha voltato le spalle a Calum, che a sua volta ha compiuto un omicidio a sangue freddo💔
Tre capitoli alla fine🥺
Secondo voi cosa succederà?
Calum dirà la verità al processo?
Che ne sarà di Ashton?Al prossimo capitolo!
hannah
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Stockholm Syndrome
Fanfiction[CASHTON] "Mangia" Gli ordino, ma lui scuote la testa. "Cosa mi dice che il cibo non è avvelenato?" Osservazione intelligente, per un ragazzino come lui. Scuoto la testa, ridacchiando leggermente e mi alzo, tagliando un pezzo dalla fetta di carne e...