Calum Hood
Dopo la visita a mia madre, io ed Ashton siamo tornati dritti a casa. Avrei voluto chiedergli di fermarsi alla stazione di polizia, solo per vedere da fuori come stesse mio padre, ma poi mi sono reso conto che era un'idea abbastanza stupida. Insomma, uno dei Bloods che si avvicina alla centrale di polizia? Sarebbe finito in manette se gli agenti avessero visto il suo tatuaggio. Spero stia bene, cosi come Luke e Michael. Mi mancano terribilmente, tutti e tre. Nonostante non passassi molto tempo con mio padre, a causa del suo lavoro, era sempre pronto ad ascoltarmi. Io e Luke, invece, non siamo mai stati lontani cosi tanto tempo. Fin da piccoli siamo sempre rimasti l'uno accanto all'altro e non averlo con me adesso mi fa male. Michael mi manca principalmente per le sue battutine idiote e per il fatto che ci coalizzavamo per prendere in giro il suo ragazzo, guadagnandoci solo occhiatacce e facce offese. Forse a volte qualche pugno da checca, dato che Luke lo è, ma niente di più. Sospiro, nel momento in cui rientriamo in casa e mi butto sul divano, facendo ridacchiare il riccio.
"Stanco?" Mi chiede, facendomi spostare le gambe per sedersi. Io, per ripicca, le metto sulle sue, ma lui non sembra lamentarsi.
"Di giocare al topo in trappola? Si" Borbotto, osservando il soffitto. A volte mi chiedo se questa sia una punizione per aver detto fin troppe volte che la mia vita fa schifo. Forse Dio cercava di smuoverla un po', ma A QUANTO PARE HA SOLO PEGGIORATO LE COSE. Il mondo esiste da milioni di anni e ancora deve imparare a fare il suo lavoro.
"Senti, se ti dico che dopo la rapina sarà tutto finito e che potrai tornare dalla tua famiglia, smetteresti di lamentarti?" Sgrano gli occhi a quelle parole, portandomi seduto per guardarlo scioccato.
"COSA? SUL SERIO?" Urlo, il mio cuore batte all'impazzata e credo di star tremando.
"Si, Cal. Sul serio" Lui accenna un sorriso ed io mi trattengo dal mettermi a saltare per la gioia. Non mi sembra il caso.
"Ma.. Perché? Cioè, perché dopo la rapina e non ora?" Domando, trovando la cosa abbastanza strana. Insomma, lasciarmi andare adesso no?
"Perché dopo la rapina i Bloods di New York si scioglieranno. Andremo tutti via dal paese, portando con noi la nostra parte del denaro. La polizia non potrà più rintracciarci e sarà tutto finito, per te" Mi spiega ed io, istintivamente, lo abbraccio, fin troppo contento. Tra solo un mese potrò rivedere la mia famiglia. Devo resistere solo per altri trenta giorni e poi tornerò a casa. Il ragazzo, con una risatina, mi stringe, accarezzandomi dolcemente la schiena.
"L'idea iniziale era ucciderti, è grazie a me se Louis si è convinto a lasciarti andare" Rivela, facendomi scoppiare a ridere. Mi stacco appena dall'abbraccio, sorridendogli.
"Grazie" Mormoro, staccandomi definitivamente da lui. A questo proposito...
"Non mi hai mai raccontato della tua di famiglia, però" Dico, incrociando le braccia al petto. Ashton mi guarda, scuotendo poi la testa.
"Non è il caso" Dice, ma io lo guardo male.
"Oh andiamo, io te l'ho raccontata la storia della mia famiglia!" Esclamo, piagnucolando appena. Lui mi osserva, come se volesse capire se voglio sul serio saperlo o meno, per poi sospirare.
"Sono nato a Sydney, in Australia. La mia famiglia è tutta di quelle parti. Mia madre si separò da mio padre quando avevo due anni e lui, dopo il divorzio, è sparito completamente. Si è risposata dopo qualche anno e da questo matrimonio sono nati Lauren e Harry, i miei due fratellini. A diciotto anni, riuscii ad ottenere una borsa di studio per la California State University, a Los Angeles, dove non ho mai messo piede" Comincia a raccontare mentre io non stacco gli occhi da lui, interessato. "Durante una serata in discoteca con i miei amici, ho beccato uno dei Bloods che litigava con uno dei Crips, un'altra banda criminale molto temuta a LA. Insomma, per fartela breve, difesi il ragazzo dei Bloods, che era in difficoltà e feci scappare l'altro. Si chiamava William e solo dopo mi disse chi era veramente" Le sue iridi verdi si posano su di me, facendomi deglutire. "Mi chiese di entrare a far parte della banda. Il mio coraggio e la mia forza l'avevano colpito e mi propose di andare con lui, cosi che potesse presentarmi al suo capo e vedere se ero davvero adatto per far parte del gruppo. All'epoca ero stupido, mi sono lasciato travolgere dalle novità e, senza neanche rifletterci troppo, ho fatto il tatuaggio" La mia attenzione ricade un attimo sul serpente d'inchiostro situato sul suo braccio, ma poi riprendo a guardare lui.
"Mi hanno mandato qui a New York dopo un anno, dicendo che servivano nuovi elementi per il gruppo di Louis che, come sai, è il nostro capo. Non ho più rivisto la mia famiglia, loro mi credono scomparso. C'è addirittura qualche articolo online" Alza le spalle, passandosi una mano tra i capelli. Wow, non mi aspettavo una storia del genere. Insomma, da uno come lui mi sarei aspettato un qualcosa come avevo bisogno di soldi o mi hanno costretto. Okay, forse guardo troppi film.
"E loro.. Cioè, la tua famiglia, non ti manca?" Azzardo a chiedere, cercando il suo sguardo.
"Certo che mi mancano" Mormora, mordendosi il labbro. "Avrei voluto vedere mio fratello crescere, dargli consigli su come rimorchiare" Accenniamo entrambi una risatina, la sua un po' più amara della mia. "Avrei voluto consolare mia sorella dopo il suo primo cuore spezzato e proteggerla da tutto ciò che minacciava di farle del male" Osservo, sorpreso, una lacrima rigare la sua guancia e mi affretto ad afferrarla, non volendo vederlo in questo stato. Non sapendo cosa fare, mi alzo, mettendomi davanti a lui e gli faccio poggiare la testa sul mio petto, affondando le mani tra i suoi capelli ricci e morbidi. So che non dovrei, ma mi dispiace tanto per lui. Le sue braccia si avvolgono intorno al mio busto, mentre nasconde il viso nella felpa che indosso, rigorosamente sua.
"Scusa se ti ho costretto a parlarne" Sussurro, sentendomi leggermente in colpa, ma lui scuote la testa, rialzando il viso per guardarmi.
"Sono felice di averlo fatto, Cal" Mormora ed io inizio ad accarezzargli i capelli, sospirando.
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buon anno a tutte!🥺❤️
Questo capitolo lo dedico a gghostofcth perché la amo ed è un cuoricino🥺
Ashton ha raccontato a Calum della sua famiglia e gli ha detto che dopo la rapina sarà libero.
Ma sarà davvero cosi?
Ormai siamo a metà storia, quindi voglio sapere come secondo voi finirà 🥰
Alla prossima!hannah
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Stockholm Syndrome
Fanfiction[CASHTON] "Mangia" Gli ordino, ma lui scuote la testa. "Cosa mi dice che il cibo non è avvelenato?" Osservazione intelligente, per un ragazzino come lui. Scuoto la testa, ridacchiando leggermente e mi alzo, tagliando un pezzo dalla fetta di carne e...