BLAISE
È passato un mese da quel giorno in cui Eira mi ha confessato buona parte della sua vita, e da allora è stato tutto estremamente frenetico. Siamo riusciti a vederci di rado per colpa dei miei allenamenti e per l'arrivo imminente della sfilata.
Da quando Dasha, la direttrice della casa di moda, ha detto ad Eira che avrebbe preso parte alla sfilata in ogni caso, non ha fatto altro che sentirsi sotto pressione, ma ovviamente felice. Ed ha praticamente passato tutto il tempo a disegnare, strappare il foglio e poi disegnare ancora, finché quello che aveva pensato nella sua testa non fosse stato rappresentato alla perfezione. Poi è arrivo il momento di cucire l'abito e la situazione è stata di gran lunga peggiore della precedente. Ha disfatto tutto per così tante volte che non sono nemmeno riuscito a contarle.
Ed ora che siamo praticamente arrivati al fatidico giorno, mi sento quasi più ansioso di lei. Non mi ha voluto mostrare per nessunissima ragione ciò che aveva confezionato perché secondo lei mi avrebbe rovinato la magia della sfilata.
Mi guardo allo specchio di fronte a me, con il sorriso sulle labbra ed una faccia da idiota, e mi rendo conto che sto perdendo la testa per lei. Non so nemmeno come sia stata possibile una cosa simile, ma Eira è entrata nella mia vita come un tornado, ed ha sconvolto tutto.
Non ho fatto altro che cercare una persona così, che mi facesse battere il cuore, ed alla fine è arrivata. Il fatto è che la nostra conoscenza ha cambiato ogni cosa, ed ora sento di poter scalare una montagna a mani nude, ma allo stesso tempo di poter precipitare nel vuoto.
Eira mi perseguita ovunque, e vorrei soltanto assaporare le sue labbra rosse, perdermi nelle sensazioni che proverei nel farlo, ma credo che lei voglia andarci piano oppure che abbia paura di qualcosa.
È come se ogni volta che stiamo insieme cercasse di trattenersi, di fermarsi quando le cose si fanno troppo intime, e sono arrivato alla conclusione che lei non si sia mai avvicinata così tanto ad un ragazzo. Questo, ovviamente, mi fa sentire speciale e ancora più scemo.
Mi riscuoto dai miei pensieri, aggiusto il colletto della camicia bianca, ed esco fuori dalla mia camera. Sono le quattro di pomeriggio, il sole è ampiamente coperto dalle nuvole e fuori si gela. Si sta avvicinando dicembre e non credo di essere abbastanza pronto al freddo di New York e alla neve.
Afferro la giacca dall'appendiabiti e la infilo velocemente, poi faccio per aprire la porta, ma la voce di mio padre mi ferma sui miei passi.
«Alle nove hai la partita, dove pensi di andare?» borbotta col suo solito tono accusatorio, incrociando le braccia al petto.
Ah, sì. Per completare la lista di cose che capitano nella mia vita c'è anche questa. La partita lo stesso giorno della sfilata di Eira, non serve dire quanto sia stato tremendo scoprirlo, ma sono sicurissimo di riuscire a fare entrambe le cose.
«Ho da fare.» rispondo piccato, uscendo dalla porta. «Tornerò in tempo.»
«Lo spero per te!» mi grida dietro, ma io sto già chiudendo lo sportello dell'auto.
Il luogo della sfilata si trova a circa mezz'ora da casa mia, quindi inserisco l'indirizzo sul navigatore e parto.
Il viaggio lo passo con la testa piena di pensieri e tutti riguardano quella ragazza dagli occhi grigi. Non è possibile che sia sempre nella mia testa, e non mi capacito di questa cosa.
Quando arrivo a destinazione, mi meraviglio per l'allestimento e tutto il resto. È un palazzo abbastanza alto, tutto bianco e con moltissime finestre, e intorno è ricoperto di fiori rossi di ogni tipo.
Mi avvicino all'ingresso curioso di scoprire come sia all'interno, e una ragazza con un tablet in mano mi chiede il mio nome.
«Blaise Walker.» rispondo prontamente.
Dopo qualche attimo di silenzio, mentre lei è intenta ad osservare i vari nomi impressi sullo schermo, mi dà il via libera.
Quando mi ritrovo dentro sono ancora più stupito. C'è una specie di galleria, che sarebbe la passerella, circondata da altrettanti fiori e parecchie sedie. Mi chiedo quale sia il mio posto.
A rispondere alla mia domanda è la voce di Eira che arriva da dietro di me, così mi volto e la vedo subito. Indossa un abito rosa che le arriva fino a metà coscia con uno scollo a v fin troppo profondo, e dei tacchi parecchio alti. È bellissima, e sono piuttosto sicuro che questo look sia un'idea si Joshua.
«Wow...» biascico, incapace di formulare una frase sensata.
Eira arrossisce in fretta e abbassa lo sguardo sulle sue scarpe. «Oh, beh... è stata colpa di Josh.»
«Sei un incanto.» le dico, sollevando il suo viso con le dita. I suoi occhi si fissano nei miei e vorrei baciarla in questo instante. Sento l'elettricità attraversarmi e vorrei soltanto che non ci fosse così tanta gente e che fossimo soli.
Lei mi afferra la mano. «Vieni, sediamoci.» dice, trascinandomi verso i nostri posti.
Quando prendiamo posto, lo fanno anche tutte le persone intorno a noi, perché la sfilata sta per avere inizio. La gamba di Eira non fa altro che tremare da quando ci siamo seduti, così poso una mano sulla sua coscia per tranquillizzarla, ma mi pento quasi all'instante. Non indossa le collant, quindi le mie dita finiscono subito contro la sue pelle calda e liscia. Lei trasalisce ed io allontano la mano di scatto. Dio, è bastato questo semplice gesto per farci impazzire entrambi.
«Stai calma, andrà tutto bene.» le dico, quando riacquisto un po' di controllo.
Eira annuisce, senza pronunciare nemmeno una parola. In quel momento sentiamo la voce di Dasha invadere la galleria, ma non sento neanche una parola di quello che sta dicendo, perché sto ancora pensando a quello che è successo poco fa.
Quando Dasha smette di parlare, sento un'altra voce farsi strada accanto a noi e noto Joshua. Ha preso posto accanto ad Eira e le sorride allegro, prima di salutare anche me con un gesto della mano.
Poi inizia la musica, e le prime modelle iniziano a farsi strada sulla passerella, indossando vestiti belli ed altri meno, anche se io non ne capisco molto di moda.
Dopo un po' che guardiamo le modelle fare su e giù, Eira mi scuote appena e si avvicina al mio orecchio per dirmi: «Ora arriva il mio!»
Io mi concentro subito sulla passerella, e quando la modella fa il suo ingresso rimango davvero colpito. L'abito è stupendo: è rosa antico, con uno scollo a cuore, stretto in vita e lungo fino a piedi in quello che penso sia tulle. È ricoperto di brillanti sulla parte del corpetto, e in quella inferiore vi è un lungo spacco. Direi che è uno dei più belli che è sceso sulla passerella e non c'entra nulla che sono un po' di parte, è davvero così.
Mi volto verso Eira, un sorriso le accarezza le labbra ed una lacrima solitaria le riga il viso, una lacrima di gioia.
«È qualcosa di stupendo, Eira. Sei stata bravissima.» le dico subito.
«È un sollievo vederlo sfilare lì in tutto il suo splendore, dopo averci lavorato così tanto.»
Sto per risponderle, quando noto la sua fronte incresparsi, il suo sorriso scemare, e Joshua che la fissa con gli occhi sbarrati.
Mi volto verso la passerella e noto un abito che mi sembra piuttosto famigliare, e dopo qualche attimo realizzo che l'ho visto in un disegno di Eira. Uno dei suoi primi bozzetti del vestito della sfilata, uno dei pochi che non ha strappato e che mi ha mostrato.
«È stata Michelle!» sbotta Joshua, sconvolto da quanto hanno visto i suoi occhi. «Ti avevo detto di averla vista girare intorno al tuo banco da lavoro!»
«Lo penso anche io.» gli risponde subito Eira, con l'aria di una che vorrebbe strappare quel vestito dal corpo della modella.
«Chi cavolo è Michelle?» chiedo io alla fine, guadagnandomi un'occhiataccia da entrambi. Perché la musica si è fermata, la sfilata è finita, e tutti ci stanno fissando. Forse anche questa famosa Michelle.
Spazio autrice 🌹
Cosa pensate accadrà nel prossimo capitolo?
Risse, scazzottate o peggio?
Spero vi sia piaciuto il capitolo, alla prossima!
Un bacio ❤
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Oltre i limiti
ChickLitEira Stone potrebbe sembrare una ragazza come tutte le altre, ma non è così. Lei è albina, e la sua adolescenza è stata tutt'altro che facile. Con sua madre sempre lontana senza una vera giustificazione, suo padre sparito nel nulla fin dalla sua nas...