BLAISE
Mi ritrovo a casa di Eira, fra le sue lenzuola, il suo profumo, le sue braccia e quasi mi sembra un sogno, uno di quelli che ti fanno confondere la fantasia con la realtà. Le bacio il viso, i capelli, le labbra, e sorrido come uno scemo.
Non so nemmeno che ore sono, da quanto tempo stiamo così, e nemmeno mi importa. Perché quando stai troppo bene, il resto passa in secondo piano. È come se non esistesse altro che quel momento, e sei felice.
Parliamo e poi ci baciamo; le dico di Patel, dell'appuntamento del giorno dopo, della notizia che aspettavo di dirle da quando l'ho ricevuta.
Eira sorride, è felice come non l'ho mai vista. «Sono fiera di te.» mi dice, quasi con le lacrime agli occhi. «Non posso credere che stavo per perdermi tutto questo...»
Una certa malinconia accompagna la sua frase, e travolge anche me quando mi rendo che sarebbe potuto succedere. Il destino, a volte, è crudele e sembra che con noi due lo sia sempre di più.
«Non è successo.» sussurro, stringendola a me.
«Già.»
Con la mano accarezzo la pelle sotto la sua maglietta, Eira arrossisce visibilmente e si allontana da me.
«Hai fame?» mi chiede, alzandosi dal letto.
Sono confuso dal suo gesto, e non è nemmeno la prima volta oggi, ma non ci avevo dato peso. Ogni volta che cercavo di fare qualcosa di più intimo, Eira non faceva che sfuggirmi.
«Che succede?»
Lei scuote la testa, prima di avviarsi verso la porta della camera. Si ferma prima di aprirla. «Pizza, va bene?»
«Sì.» mormoro scocciato.
Esce della stanza, e dopo qualche attimo la sento parlare, probabilmente con la pizzeria. Così mi alzo dal letto e la raggiungo, in cerca di spiegazioni che probabilmente non arriveranno.
Eira sta apparecchiando il tavolo, e non mi degna di uno sguardo. Perciò mi avvicino, tentando di attirare la sua attenzione, con scarsi risultati.
«Puoi dirmi che succede, fiocco di neve?» chiedo alla fine.
«Non succede niente.» mente.
Le afferro una mano e fermo i suoi passi, trascinandola verso di me. «Lo sai che con me puoi parlare di tutto.»
Lei sospira, prima di iniziare a parlare. «Sì, lo so. Io...»
«Se è il sesso il problema, io non ho fretta, Eira. Certo, è palese che ti voglia, ma non vorrei mai che tu ti sentissi obbligata a fare qualcosa che non vuoi.»
Lei si copre il viso con le mani, imbarazzata e scuote il capo. «Non voglio parlarne...» biascica a disagio.
Le afferro le mani, e le sorrido appena. «Siamo una coppia, è normale parlarne, perché ti imbarazza così tanto?»
«Ti ho già detto che non mai ho mai avuto un ragazzo, Blaise.»
«Sì, certo, ma questo cosa c'entra?» chiedo visibilmente confuso.
«Beh... non ho mai fatto... niente... con nessuno.»
«Oh...» sbarro gli occhi, quando realizzo che idiota sono stato. Ho pensato a tutti i possibili scenari tranne che questo. È ovvio che sia così spaventata se non ha mai fatto nulla con nessuno in vita sua, e la capisco perfettamente ora.
Sto per rispondere, ma veniamo interrotti dal campanello. Eira corre in fretta verso il citofono e risponde, prima di uscire fuori dalla porta e dirigersi all'ingresso del palazzo.
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Oltre i limiti
Literatura FemininaEira Stone potrebbe sembrare una ragazza come tutte le altre, ma non è così. Lei è albina, e la sua adolescenza è stata tutt'altro che facile. Con sua madre sempre lontana senza una vera giustificazione, suo padre sparito nel nulla fin dalla sua nas...