20. Piedi per terra

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EIRA

È durato tutto un paio di secondi: il silenzio ha occupato la sala, tutti gli occhi erano piazzati su Blaise, ed io avrei voluto sprofondare per la vergogna. Adesso le acque si sono calmate, intorno a noi si sono alzati tutti in piedi e sono intenti a parlare fra loro, senza prestare attenzione a quello che stiamo facendo.

Con la coda dell'occhio, però, vedo una chioma bionda avvicinarsi a noi. E non posso far altro che pensare di volergli strappare i capelli uno ad uno. Michelle ha rubato un mio lavoro, ed il fatto che io l'abbia scartato non significa che non mi ci sia impegnata. Avevo deciso di non strapparlo appunto perché avrei potuto utilizzarlo per un'altra occasione, ma ovviamente Michelle aveva altri piani.

«Sono io Michelle.» si intromette, avvicinandosi a noi con un sorrisetto compiaciuto stampato sulle labbra rosse. Poi si volta verso Blaise, sempre sorridendo e sbattendo le ciglia. «Tu chi sei?»

«Son-» tenta di dire Blaise, ma Joshua lo interrompe fermando il flusso delle sue parole.

«Non sono affari tuoi!» quasi grida, fulminando Michelle con lo sguardo. «Piuttosto, per quale ragione hai rubato il disegno di Eira?»

«Io non ho rubato un bel niente, e non avete nessuna prova per dimostrare che sia davvero suo, quindi...»

Le sue parole mi fanno scattare i nervi e vorrei soltanto essere più forte, capace di difendermi al meglio, ma ho sempre paura delle reazioni degli altri e preferisco fuggire via. Sono fuggita in ogni situazione difficile della mia vita, ed ora non so come reagire. Sono bloccata, immobilizzata in una situazione dalla quale non so evadere.

Continuo a fissarla, con le parole bloccate in gola, il respiro corto, e penso soltanto che è inutile urlarle contro, dirle che è stata una vera stronza, accusarla. Michelle non mi darà mai la soddisfazione di sentire delle scuse da parte sua e forse neanche le voglio.

Scuoto il capo, le sorrido appena. «Sono felice di essere la tua ispirazione, se hai bisogno di aiuto per la prossima sfilata non esitare a chiedere.»

Il sorriso le sparisce dalla faccia ed una smorfia le sforma il viso. Non risponde e non parla, perché forse voleva la guerra, ma ha scelto la persona sbagliata contro cui battersi.

Così mi volto e vado via. Cammino veloce verso l'uscita, verso l'aria fresca di cui ho bisogno, e quando la sento colpirmi il viso, mi sento già meglio. E capisco di aver fatto la cosa giusta, capisco di essere stata me stessa e mi sento bene.

Una mano mi afferra il braccio, fino a farmi voltare e capisco che si tratta di Joshua, accanto a lui c'è Blaise, che non dice una parola da quando ci siamo trovati davanti Michelle.

«Dovevi strapparle i capelli, non reagire come un agnellino davanti ad un leone!»

«Non volevo dargli quello che desiderava, Josh.»

«Che stai dicendo?! Secondo te desiderava che le tirassi i capelli?»

Scuoto il capo. «Desiderava che lottassi contro di lei, che iniziassi una guerra senza fine, una lotta senza senso. Ho deciso di non accontentarla.»

Josh mi fissa sconvolto, come se stessi parlando in aramaico. «Non andrai da nessuna parte così, Eira. Sei troppo buona.»

Una voce forte e rauca mi raggiunge e capisco subito che si tratta di Blaise.

«Joshua, forse è meglio se vai a casa.» si limita a dire, forse troppo duro nel tono.

«Ah, ora ti decidi a parlare!» gli grida contro il mio amico. «Dov'eri quando Michelle faceva la stronza?»

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