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Finn si sdraiò sul letto, esausto. Era arrivato a casa il giorno prima, ma l'aveva impiegato a sistemare la camera. Accese il cellulare, trovando un messaggio da parte di Sadie, una sua vecchia amica.

Sadie:
Hey Finn, ti va di prendere un frullato? Wyatt mi ha detto che sei tornato ieri dalla lunga vacanza di 6 mesi.

Finn:
Assolutamente sì, ci vediamo tra un quarto d'ora al bar della 24esima.

Sadie:
A dopo Finn!

Finn:
A dopo!

Finn mise una maglietta a righe, un paio di jeans e delle Vans. Si precipitò giù dalle scale, esclamando un "mamma, io esco!" per avvertire sua madre, che prontamente rispose che il ragazzo sarebbe dovuto tornare per ora di cena. Il corvino cominciò ad incamminarsi, una volta entrato su sedette in uno dei tavoli rossi con le poltroncine, aspettando la ragazza. Dopo un paio di minuti sentì tintinnare la campanella sopra la porta, alzò lì sguardo e vide Sadie dirigersi verso di lui.
<<Hey Sadie!>> la salutò lui sorridendo.
<<Hey Finn, come stai? Andata bene la vacanza?>> domandò lei sedendosi di fronte a lui. Finn pensò a tutto quel che aveva passato per 6 lunghi mesi dentro il centro di conversione. Non ha mai detto a nessuno che lui fosse lì, aveva spacciato il tutto per "una lunga vacanza isolata da tutto e tutti"
<<Bene, rilassante suppongo?>> disse Finn, la frase suonò più come una domanda.
<<Sono felice per te.>> sorrise lei. Ordinarono, parlando del più e del meno. Senza volerlo si erano già fatte le sette e mezza di sera.
<<Io allora vado, se non torno a casa per ora di cena mia madre mi taglia la testa.>> ridacchiò Finn. Sadie rise, salutandolo e uscendo dal negozio. Finn prese il cellulare in mano, cominciando a camminare verso casa. Scorreva la home di instagram, fino a quando arrivò una chiamata da un numero non salvato, rispose comunque.
<<Pronto?>>
<<Finn?>> chiese la voce dall'altra parte.
<<Sì, chi sei?>>
<<Finn! Sono Jack, Jack Grazer.>>
Finn si fermò sul marciapiede rimanendo imbambolato, guardava il vuoto. Come diamine aveva fatto Jack a chiamargli o solo ottenere il suo numero di cellulare
<<Come diavolo sei riuscito a chiamarmi?>> chiese Finn.
<<Potrei aver stretto un accordo con Oliver. Ma non importa, dove sei? Perché mi hai lasciato qui dentro senza dirmi nulla?>> domandò Jack sospirando pesantemente.
<<Jack, è complicato da spiegare. Mi dispiace, si sistemerà tutto.>> rispose Finn.
<<Non tornerai vero?>> la voce di Jack suonava amara in quella frase, sembrava rotta improvvisamente dal pianto.
<<Mi dispiace, ma non posso davvero stare lì dentro, non più.>> disse Finn chiudendo la chiamata, senza salutare Jack, o lasciandolo finire. Si sentiva in colpa, ma era la cosa giusta da fare. Cominciò a velocizzare il passo, dirigendosi verso casa. Una volta entrato in casa salutò svelto sua madre salendo in camera. Si buttò sul letto, a guardare il soffitto. Perché stava rimpiangendo quel che c'era e quel che era successo assieme a Jack? Gli faceva quasi strano pensare di averlo fatto con Jack, o con un ragazzo in generale. Perché da quando era uscito di lì dentro non la pensava più allo stesso modo? Perché alla fine si sentiva così sbagliato, così diverso? Lì dentro dimostrava a tutti i costi quel che era e che non sarebbe cambiato, ma adesso? Aveva paura, paura che lì fuori potessero criticarlo come lo facevano in quelle quattro mura, ma stavolta non avrebbe avuto né avrebbe voluto avere la forza di ribellarsi.
_

Il cuscino impregnato di lacrime, le mani che stringevano i bordi dalla rabbia, dalla delusione tramutata in rabbia. Bussarono alla porta, il moro si asciugò le lacrime come meglio poteva, andando ad aprire.
<<È ora di cena, vieni?>> chiese Noah, sorridendo sbilenco.
<<Non ho fame, grazie lo stesso.>> disse Jack, per poi procedere a chiudere la porta, ma Noah lo fermò.
<<Che succede?>>
<<Nulla, ti spiego domani.>> rispose brevemente Jack, cercando di sorridere. Si chiuse la porta alle spalle, afferrò il biglietto che Finn gli aveva lasciato, poggiandolo sul cuscino. Osservava la carta sottile appoggiata sulla stoffa del cuscino, mentre le lacrime continuavano a scendere giù per le sue guance. Pensava a quella notte, ricordava qualsiasi dettaglio come se fosse successo un secondo prima. I loro gemiti, il rumore della loro pelle che si scontrava, i baci soffici che si erano dati, quando Finn una volta che ebbero finito si accasciò accanto a Jack, facendogli poggiare la testa sul suo petto. Avevano dormito abbracciati l'uno all'altro, senza dire una parola. Solo dopo un paio di minuti Finn aveva sussurrato un debole "ti amo" a cui Jack aveva risposto dicendo "anche io ti amo." Finn se n'era andato, ma Jack continuava a ricordare quella notte come un ricordo felice, perché effettivamente era stato un momento felice. Il più felice che avesse avuto nella sua intera vita. Ma in fondo, lo ricordava anche con un po' di malinconia, avrebbe voluto ci fossero state altre notti come quella. Avrebbe pagato in quel momento per sentire ancora una volta la pelle di Finn a contatto con la sua, per sentire le labbra di Finn sfiorare il suo collo o baciare le sue. Se in quel momento l'avesse avuto davanti non avrebbe spiccicato una sola parola, l'avrebbe solamente abbracciato, e sarebbe scoppiato a piangere come un bambino di due anni. Gli avrebbe ripetuto mille volte quanto gli fosse mancato nonostante fossero passati solo due giorni. Perché Finn, era diventato così tanto in così poco tempo. Per Jack, Finn era il centro del suo mondo. Era successo tutto così in fretta, ma sapeva meglio di chiunque altro che non avrebbe avuto rimpianti su qualsiasi cosa che era successa tra di loro. Finn gli aveva chiuso in faccia, come se non lo riconoscesse nemmeno, come se non avesse nemmeno la minima idea di chi fosse Jack. Ma in realtà lo conosceva meglio di chiunque. Jack spostò la sua mente da Finn al periodo che avrebbe dovuto trascorrere dentro quel centro, non aveva intenzione di passarci sei lunghi mesi come Finn. Si serebbe fatto venire a prendere o sarebbe scappato, poco importava. Ma sarebbe uscito di lì e avrebbe rivisto Finn, avrebbe provato qualsiasi modo.

𝙲𝚘𝚗𝚟𝚎𝚛𝚜𝚒𝚘𝚗 𝙲𝚎𝚗𝚝𝚎𝚛 |𝓕𝓪𝓬𝓴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora