Sorry.

718 58 15
                                    

Finn scese lentamente le scale, trovando sua madre in cucina. Guardò il salotto, notando Jack dormiente sul divano.
<<Litigio di coppia?>> chiese la donna vedendo il figlio entrare in cucina.
<<Che intendi?>>
<<Tu e Jack. Stanotte ha dormito qui in salotto. Avete litigato?>> ripeté Mary.
<<Sì, nulla di che mamma. Appena si sveglierà gli sarà passato tutto.>> rispose Finn.
<<Dev'essere stato qualcosa di più del "nulla" per farlo dormire qui e non nella tua stessa stanza.>>
<<Ho detto che chiariremo, mamma.>>
<<Va bene, va bene, tesoro. Io vado a lavoro. Oggi doppio turno.>> disse lei schioccando un bacio in testa al figlio.
<<Buon lavoro.>> disse Finn. La donna gli sorrise, uscendo di casa. Finn era con in mano il cellulare, quando vide Jack entrare in cucina.
<<Buongiorno, amore.>> disse Finn sorridendogli. Jack lo guardò, ignorandolo e andando a prendere del latte in frigo.
<<So che sei incazzato ma->>
<<Smettila.>> lo fermò Jack, sedendosi di fronte a lui al bancone. Finn si alzò dallo sgabello, andando verso Jack. Si mise dietro di lui e gli avvolse le braccia sul grembo, appoggiando la testa sulla sua schiena.
<<Mi dispiace...>> sussurrò Finn, dandogli un bacio sulla spalla coperta dalla felpa.
<<Spostati.>> disse freddo Jack. Finn non lo ascoltò, stringendolo ancora un po' di più.
<<Perdonami, Jack. So che quel che ho fatto è grave. Ma ti giuro che non ero presente con la testa, non l'avrei mai fatto se non fossi stato in quelle condizioni.>>
<<Guardami negli occhi.>> disse Jack alzandosi, levandosi dalle braccia di Finn e mettendosi di fronte lui. <<Dimmi che per te non significava nulla.>> disse Jack, la voce sembrava tremolante nelle ultime parole. Finn lo guardò negli occhi per qualche secondo.
<<Per me non significa nulla, te lo giuro Jack.>> disse Finn senza interrompere l'estremo contatto visivo tra di loro. Jack gli si buttò tra le braccia, cominciando a piangere piano. Finn gli accarezzò con una mano i capelli, mentre con l'altra lo teneva stretto a sè.
<<Shh, mi dispiace Jackie. Ti amo.>> disse Finn dandogli un bacio tra i capelli.
<<A-anche io...>>
____________

<<Allora, vediamo un po'. Farina, uova, zucchero, burro... Abbiamo tutto.>> disse Finn uscendo dal reparto di alimenti per dolci.
<<Ti ho detto che alla fine ti avrei convinto ad andare a fare la spesa per fare i waffle.>> disse Jack sorridendogli.
<<Oh mamma!>> esclamò Finn, andando col carrello verso una giovane signora con i capelli rossi che teneva in braccio un bambino.
<<Jessica!>> urlò Finn felice.
<<Hey Finn! Come va?>> disse lei scompigliando i capelli di Finn.
<<Bene tu?>>
<<Bene, anche se perennemente stanca con questo monello.>> disse lei sorridendo al bambino che teneva in braccio, che ricambiò il sorriso della madre.
<<È adorabile!>> disse Finn, guardando poi Jack. <<Scusatemi, le presentazioni. Jack, lei è Jessica, la bibliotecaria della mia vecchia scuola. Jessica, lui è Jack, il mio ragazzo.>> continuò Finn sorridendo ampiamente ad entrambi.
<<Auguri a voi due allora. Non è che mi terreste un minutino Mike il tempo che io prendo dei detersivi?>>
<<Certo, no problem!>> disse Finn prendendo con cautela in braccio il bebè. Jessica andò in un altro reparto, lasciando il bambino a Finn e Jack.
<<Ti ci vedo come papà, saresti il migliore.>> disse Jack.
<<Potremmo essere genitori un giorno...>> disse Finn guardando Jack.
<<Sarebbe bello.>> sorrise Jack. <<Posso tenerlo un po' io?>> chiese Jack. Finn annuì, dandogli il bambino in braccio. Jack cominciò a giocare col piccolo, toccandogli con il dito la punta del naso, mentre il bebè se la rideva di gusto.
<<Siete adorabili.>> disse Finn ridendo. Jack alzò gli occhi al cielo, cercando di nascondere il sorriso.
<<Eccomi, grazie di tutto ragazzi.>> sorrise Jessica riprendendosi il bambino. I ragazzi si incamminarono verso la cassa, quando videro una faccia a loro familiare.
<<Finn...>> lo chiamò Jack toccandogli il braccio.
<<Dimmi amore.>>
<<C'è lui, quello che ci ha insultato al bar.>>
<<Non preoccuparti, pagheremo velocemente le cose e ce ne andremo tranquilli senza che nessuno ci dica nulla.>> disse Finn. Jack gli sorrise timidamente, cominciando a mettere le cose sul rullo della cassa.
<<Sono 24 dollari e 62.>> disse la signorina. Finn le diede i soldi, mentre Jack metteva le cose in una busta di plastica, guardava in direzione del ragazzo, e quando il biondo ricambiò il suo sguardo Jack abbassò lo sguardo velocemente, mettendo le ultime due cose in busta e uscendo dal supermercato.
<<Potevi aspettarmi.>> ridacchiò una voce. Jack sobbalzò, girandosi.
<<Finn, sei tu...>> disse Jack sollevato.
<<Certo amore, chi sarei dovuto essere?>> chiese Finn.
<<Pensavo tu fossi quel ragazzo.>> disse Jack prendendogli la mano.
<<Hey froci!>> urlò una voce. Si girarono entrambi, trovando il biondo di fronte a loro. Jack strinse i manici della busta tra le mani, attaccandosi a Finn. Il ragazzo si avvicinò a Finn, porgendogli la mano.
<<Mi chiamo Austin Williams, non ci eravamo ancora presentati.>> sorrise falsamente. Finn gli strinse forte la mano, tirandoselo addosso.
<<Non avvicinarti a lui o ti ammazzo.>> sussurrò Finn nell'orecchio di Austin.
<<Non sono mica frocio come voi. Non ne ho la minima intenzione.>> disse Austin staccandosi da Finn.
<<Andiamo Jack.>> disse Finn prendendogli la mano.
<<Froci del cazzo...>> pronunciò il biondino con disprezzo allontanadosi.
<<Dillo di nuovo e questo pugno colpisce la tua faccia di merda.>> disse Finn tornando indietro e prendendo Austin per il colletto della maglia. Quest'ultimo deglutì rumorosamente, e una volta che Finn lo lasciò andò via a passo veloce. Si incamminarono verso casa, pochi metri lontano da lì.
<<Grazie Finn.>> disse Jack rompendo il silenzio.
<<Per cosa?>>
<<Per avermi difeso davanti a lui.>>
<<No problem, baby. Ti difenderò sempre.>> disse Finn. Jack gli sorrise prendendogli la mano. Finn guardò il cielo, osservando per un attimo le nuvole e si fermò sul marciapiede.
<<Guarda lì Jack, quella nuvola somiglia ad un cuore.>> disse Finn.
<<Quale? Non la vedo.>>
<<Quella a destra, vedi?>> disse Finn tirandoselo addosso e baciandolo.
<<Coglione.>> disse Jack. <<E comunque quale era la nuvola?>> chiese. Finn rise prendendogli il viso tra le mani e baciandolo un'altra volta.
<<Andiamo, devo stupirti con le mie doti in cucina. Mi rimangono solo da mostrarti le mie doti di scrittore, musicista e cantante. Dimenticavo quelle a letto... Ah no scusa te le ho già fatte vedere!>> rise Finn, Jack lo guardò dandogli uni schiaffo sul braccio.
<<Scemo.>> rise il moro.

𝙲𝚘𝚗𝚟𝚎𝚛𝚜𝚒𝚘𝚗 𝙲𝚎𝚗𝚝𝚎𝚛 |𝓕𝓪𝓬𝓴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora