Can You Explain?

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Scusatemi per l'assenza ma non sono stata nè mentalmente nè fisicamente bene.

Il corvino entrò in casa levandosi il cappotto e le scarpe.
<<Bentornato.>> disse Jack andando verso di lui.
<<Mamma mi ha appena mandato un messaggio, tra mezz'oretta sarà qui per la cena, le ho detto che però noi mangeremo dopo perché dobbiamo andare al bar.>> disse Finn dandogli un bacio a fior di labbra.
<<Non c'è bisogno. Mi ha chiamato Judith e...>>
<<E...?>> chiese Finn impaziente.
<<Da domani posso cominciare a lavorare!>> esclamò Jack.
<<Davvero? Dio mio, Jack. Sono così felice per te.>> disse Finn abbracciandolo.
<<Possiamo salire in camera?>> chiese Jack, sembrava la sua felicità fosse svanita. Finn annuì, seguendolo su per le scale. Si sedettero sul letto, stando in completo silenzio per un minuto circa, fino a quando Jack parlò.
<<So che non dovrei frugare tra le tue cose ma stavo cercando una camicia nel tuo cassetto, per stasera, prima che mi chiamasse Judith e dirmi che non c'era bisogno di recarmi lì.>> disse Jack. Finn lo guardò, non capendo cosa c'era di male in quel che aveva detto Jack.
<<Ho trovato questa.>> disse Jack uscendo dalla tasca un foglio a righe.
<<Stiamo insieme da un po', ti va finalmente di spiegarmi cosa è successo tra te e tuo padre, e chi è Nick? Un tuo cugino o->>
<<Va bene. Ti spiego tutto se ci tieni così tanto...>> disse Finn guardandolo.
<<Partiamo da mio padre. Lui era il miglior padre in assoluto. Lavorava fuori città e per questo non poteva essere sempre presente, ma lui c'era lo stesso. Mandava un messaggio a mamma, o una lettera, mi faceva un sacco di regali. Le vacanze le passavamo a giocare a carte con i nonni, con gli zii, eravamo una bella famiglia...>>  Finn deglutì, fermandosi un attimo. <<Poi è successo tutto così velocemente. Mio padre e mia madre cominciarono ad avere battibecchi tutte le sere. Così lui cominciò a bere e fumare, non troppo eccessivamente certo ma solo all'inizio. Le cose peggiorarono di giorno in giorno, fino a quando una sera di quattro anni fa beccai mio padre ad alzare le mani su mia madre e lì non visti più dalla rabbia. Ricordo perfettamente la scena. Cominciai a spingerlo, dargli pugni sul petto e cercai di allontanarlo da mia madre in tutti i modi. Ma un ragazzino di quindici anni non può fare molto, così mi alzò le mani. Mi spinse a terra e-e mi diede calci sullo stomaco. Cominciai a p-piangere mentre mia madre urlava.>> continuò Finn. Cominciò a sentirsi come se fosse ancora lì a prendere i calci di suo padre, e iniziò singhiozzare.
<<Non devi continuare, Finn. Non se non te la senti.>> disse Jack poggiando la mano sulla sua spalla.
<<Quanto vorrei ci fosse stato Nick. Era mio fratello, il migliore che ci potesse essere in tutto il mondo. Era sempre pronto a difendersi e a schierarsi dalla mia parte... Poi, proprio un anno prima di quella sera, Nick se ne andò. Un incidente d'auto, questa fu la causa della sua morte. Dopo la sua morte mi chiusi in me stesso, non parlai con nessuno per più di otto mesi. Né a scuola, né a casa, né in giro. C'è chi mi credeva muto e chi invece immaginava il motivo perché aveva sentito le notizie al telegiornale.>> disse Finn.
<<Finn...>> Jack cercò qualcosa da dire, ma non ne aveva davvero la minima idea.
<<Mi manca così tanto...>> disse Finn scoppiando a piangere. Jack lo strinse a sé, facendolo sfogare. Si sentiva estremamente in colpa per aver "costretto" Finn a parlare, avrebbe dovuto aspettare e avere pazienza, sarebbe arrivato il momento giusto. Dopo un po' si staccarono e Finn diede un bacio a stampo a Jack, che sussurrò un debole "mi dispiace".
<<Non preoccuparti.>> disse Finn sorridendogli leggermente.
<<Mi dai una mano ad apparecchiare mh?>> chiese Jack alzandosi dal letto. Finn annuì.
<<Che ha preparato tua madre stasera?>> chiese Jack guardando le notifiche sul cellulare.
<<Credo del pollo al forno con patate.>> rispose Finn.
<<Va bene, allora mi mancano i bicchieri e->> cominciò Jack.
<<Oh cazzo!>> urlò Finn fermandolo.
<<Che è successo?!>>
<<Forse ho dimenticato il cellulare di sopra!>>
<<E fai così per un cellulare?! Mi hai fatto venire un cazzo di infarto.>> disse Jack, non sapeva nemmeno se ridere o trattenere la risata.
<<Se mi dovesse chiamare mia madre e io per caso non dovessi rispondere manderebbe le forze dell'ordine a cercarmi in tutta la città.>> rise Finn. Jack ruotò gli occhi e ridacchiò mentre Finn si dirigeva di corsa al piano di sopra.
<<Buonasera.>> disse Mary entrando in casa sorridente.
<<Oh ma guarda, la tavola già apparecchiata. Dov'è Finn?>> chiese lei guardandosi attorno. Finn scese di corsa le scale.
<<Sono qui, non chiamare i soccorsi sono qui!>> urlò. Jack e Mary risero.
_____________

<<Ho sonno, Finnie...>> disse Jack sbadigliando.
<<Sono solo le undici. Vuoi già dormire?>>
<<Domani ho il primo turno di lavoro.>>
<<Vero... Voglio proporti una cosa.>> disse Finn.
<<Dimmi tutto.>>
<<Ti va se rimaniamo nel letto a coccolarci fino a quando non ci afdormentiamo?>>
<<Mi va benissimo.>> sorrise Jack.
Si sdraiarono sul letto, l'uno di faccia all'altro.
<<Mi baci?>> chiese Finn. Jack si avvicinò al viso del corvino lentamente, sentendo i loro fiati caldi sfiorarsi. Le labbra di Jack si poggiarono su quelle di Finn, in un bacio leggero, erano solo pressate assieme. Finn morse il labbro inferiore di Jack, chiedendo l'entrata nella sua bocca, cose che Jack non gli negò nemmeno per un istante. Cominciarono a baciarsi sempre con più passione, i loro bacini attaccati, la mano di Finn sul fianco di Jack come se stesse cercando di tirarselo più vicino di quanto già non lo avesse, mentre quella di Jack accarezzava delicatamente la guancia di Finn. Si staccarono, guardandosi negli occhi.
<<C'è un problema, Jack...>> sussurrò Finn.
<<Che succede?>>
<<Mi sono innamorato di te, ancora una volta.>> disse Finn. Jack sorrise ampiamente, guardandolo.
<<Anche io mi sono innamorato ancora una volta di te.>> sussurrò dandogli un ultimo bacio. E così si addormentarono l'uno nelle braccia dell'altro.

𝙲𝚘𝚗𝚟𝚎𝚛𝚜𝚒𝚘𝚗 𝙲𝚎𝚗𝚝𝚎𝚛 |𝓕𝓪𝓬𝓴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora