I Have A Chance.

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Squillò il cellulare di Jack, sullo schermo il contatto "Papà". Jack fece scorrere il dito sul tasto di risposta, poggiando il cellulare all'orecchio.
<<Papà?>>
<<Jack, sono la mamma. Tuo padre non vuole parlarti, e quindi tocca a me.>> disse la madre dall'altra parte. Jack sentì il suo cuore diventare piccolo all'affermazione "tuo padre non vuole parlarti" e nemmeno sua madre ci aveva provato fino a quel momento.
<<Ricordi l'università per cui avevi cercato di iscriverti per il test d'ammissione? Quella in Canada...>> disse Angela.
<<Sì, ricordo. La classifica delle entrate sarebbe dovuta uscire lo scorso mese.>> disse Jack.
<<È uscita ieri sera e sei stato ammesso. Hanno mandato un e-mail a tuo padre. C'è scritto che le frequentazioni saranno avviate tra un mese e mezzo. Io e tuo padre non ti daremo nemmeno uno spicciolo Jack, non abiti più sotto questo tetto. Devo andare.>> disse lei.
<<Mamma non ho i soldi per trasferirmi in Canada->>  cominciò Jack, ma venne interrotto dagli squilli di fine chiamata. Entrò Finn in stanza, con una tazza di tè in mano.
<<Baby, ti ho portato il->> disse Finn, ma vide Jack con un'aria triste, che poco prima non aveva. <<Che succede?>> chiese notando lo sguardo basso di Jack.
<<Mi ha chiamato mia madre...>>
<<Che ha detto?>> chiese Finn posando la tazza sul comodino e sedendosi accanto al sui ragazzo.
<<Un anno fa avevo fatto un test per entrare in una delle università in Canada. Mi hanno ammesso, è una delle migliori.>>
<<È una bellissima notizia no?>> disse il corvino non capendo.
<<Significherebbe che dovrei trasferirmi lì e io non ho nemmeno i soldi per farlo. I miei non mi pagano nemmeno gli studi, me l'ha appena detto mia madre.>>
<<Possiamo darteli noi, insomma sai che molte cose ce le possiamo permettere, lavora mia madre, i soldi di mio padre del divorzio, quelli in banca... Non sarebbe un grosso problema.>>
<<Finn, non ti chiederei mai tutti questi soldi. Lo sai benissimo.>> disse Jack mettendo la mano sulla gamba di Finn, che mise la sua sopra quella del ragazzo.
<<Dovrei rifiutare, anche se sarebbe un chance.>>
<<No no, anche se sono contro il fatto che tu parta.>> disse Finn.
<<Perché mai?>> sorrise Jack.
<<Perché saremmo lontani. Ormai mi sono abituato ad averti con me in casa, a svegliarmi accanto a te la mattina, a passare la notte con te.>> disse Finn portando la sua mano sulla guancia del ragazzo più piccolo e accarezzandola col pollice.
<<Se io andassi, lo sai che non ci vedremmo molto spesso vero?>> chiese Jack.
<<Sarei meno felice, ma se è quello che vuoi lo supereremo.>> disse Finn baciandolo.
<<Devo trovarmi un lavoro.>> disse Jack.
<<Amore non ce n'è bisogno->>
<<Niente "ma" Finn. Piuttosto sai dove potrei andare?>>
<<Cercano personale nel solito bar in cui andiamo. Potresti andarci.>>
<<Andiamo. O almeno, io vado adesso. Vieni con me?>>
<<Andiamo.>>
Uscirono di casa, cominciando a incamminarsi. Entrarono nel bar, sedendosi al bancone che adesso sfoggiava un cartellino con la scritta "CERCASI PERSONALE. PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI ALLO STAFF." Jack lesse, trovando poi dall'altra parte del bancone la signorina che solitamente lo serviva.
<<Hey Jack, hey Finn! Il solito?>> chiese lei.
<<No Judith, non siamo venuti per prendere qualcosa. Per altro.>> sorrise Jack.
<<Dimmi tutto.>>
<<So che cercate personale, volevo propormi.>>
<<Certamente, parlo con il capo e ti faccio sapere. Avvicina stasera alle 8, ho il doppio turno e mi troverai qui. Gli avrò già chiesto e ti darò la risposta.>> sorrise Judith.
<<Grazie mille.>>
<<Anche tu vuoi proporti, Finn?>>  chiese la ragazza.
<<No grazie, preferisco rilassarmi e guardare serie TV.>>
<<Gli piace fare il mantenuto a casa dalla mammina.>> disse Jack sottovoce ridendo.
<<Non è vero!>> esclamò Finn. <<Okay forse è un po' vero->> ammise. Tutti e tre scoppiarono a ridere. Judith tornò a lavoro, Finn e Jack si sedettero in un tavolo a parlare. Squillò il cellulare del più grande.
<<Dimmi tutto.>> rispose Finn.
<<Chi è?>> chiese Jack a bassa voce. Finn mimò con le labbra il nome "Wyatt".
<<Dammi dieci minuti e arrivo.>> disse Finn prima di chiudere la telefonata.
<<Wyatt ha bisogno di una mano per... Per delle cose a casa... Ti accompagno a casa e poi vado da lui.>> disse Finn alzandosi dal tavolo. Jack lo seguì, andarono a pagare e poi tornarono a casa.
<<Che è successo davvero, Finn?>> chiese Jack mentre il corvino infilava la chiave nella serratura.
<<Amore, Wyatt ha bisogno di una mano per delle cose a casa. Non preoccuparti.>>
<<Sembrava quasi tu stessi mentendo...>> disse Jack entrando in casa. Finn si mise di fronte a lui, prendendogli il viso tra le mani.
<<Jack, ascoltami. Ti ho tradito solo quella volta, e so che è difficile ma ti prego. Prova a fidarti di me okay? Non succederà nulla, te lo prometto.>> disse Finn baciandogli la fronte. Jack sorrise debolmente abbracciandolo.
<<Ci vediamo più tardi, sarò in tempo per accompagnarti al bar stasera.>>
<<A più tardi, Finnie.>> disse Jack. Appena il corvino uscì di casa salì in camera, cominciando a frugare nel cassetto delle magliette di Finn in cerca di una qualche camicia da poter mettere la sera. Trovò un foglio di carta, più precisamente un foglio a righe ripiegato in due. La calligrafia era disordinata ma si sedette nel letto cominciando a leggere.

"Hey ometto. So che avresti desiderato che fossi lì con te in questo giorno speciale, ma purtroppo il lavoro mi richiede. E pensa un po', più lavoro e più soldi prendo, in modo da poter comprare più giocattoli a te e più collane con le perle di quelle che piacciono a mamma. Ti ho fatto due regali: uno per il compleanno e uno per Natale. Decidi tu quale scartare prima. Ho anche un'altra cosa da dirti, Nick e mamma mi stanno organizzando un viaggio andata e ritorno per tornare nelle vacanze natalizie. Così possiamo passare il Natale con la nonna e gli zii. E comunque, che rimanga tra noi, ma i regali potrebbero anche essere tre. Non dirlo a Nick, a lui ne ho fatto solamente uno! Detto questo, buon compleanno Finn. Fai fare a mamma le foto alla torta di Cars col numero 6 mi raccomando, voglio vederla!

Papà♡"

𝙲𝚘𝚗𝚟𝚎𝚛𝚜𝚒𝚘𝚗 𝙲𝚎𝚗𝚝𝚎𝚛 |𝓕𝓪𝓬𝓴Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora