Inazuma Os

un bicchiere (MinaKura)

A quanti bicchieri o per meglio dire bottiglie era arrivato? Non lo sapeva anche perché era troppo ubriaco per ricordarselo. Gli faceva troppo male e l'alcol era l'unica cosa che riusciva a non farlo pensare così tanto. Si sentiva a dir poco uno schifo dopo tutto quello che aveva passato. Il viola guardava con aria triste il suo bicchiere oramai mezzo vuoto. Beveva ancora la Vodka alla fragola,il gusto preferito del suo migliore amico. Il viola poi prese il bicchiere e bevve il liquido in una sola volta. L'alcol gli bruciò in gola ma a lui non sembrò importare. Il barista lo guardò per l'ennesima volta in un ora,dopo tutto aveva praticamente finito due bottiglie di birra più qualche shot di Vodka per non parlare di un cocktail.

-Ehi amico forse è meglio se torni a casa..., disse il barista.

Il viola non rispose continuò a fissare il bicchiere ormai vuoto.

-Voglio solo un altro bicchiere...,rispose lui con così tanta tristezza da far stringere il cuore al giovane ragazzo dietro al bancone.

-Non credi di aver bevuto già abbastanza?

-No, riesco ancora a pensare...

-Senti hai bevuto fin troppo! Se continui così finirai all'ospedale! Non so cosa ti abbia potuto rendere così triste da farti ubriacare,ma di certo questo non ti aiuterà. Anzi ti procurerà solo un mal di testa bello grosso.

Non rispose. Ormai il bicchiere era diventato molto più interessante di tutto il resto del mondo. Addirittura la musica che faceva tremare il suolo,sembrò sparire come per magia.

-Oh ma guarda un pò che fortuna! Quanto costi sta sera puttana?, disse un ragazzo non molto alto.

-Con te non lo farei neanche gratis!, rispose il viola con tono calmo.

Egli si becco un pugno in faccia. Il naso gli iniziò subito a sanguinare,forse per via dell'alcol o anche per via del suo naso sensibile. Il barista gli diede un fazzoletto e fece per rispondere ma qualcuno fu più veloce.

-Perché non te la prendi con te stesso,eh? Se non mi sbaglio sei stato tu a farti mezza scuola, no?, rispose un ragazzo basso e con i capelli celesti.

- Cosa vuoi nano?

- Fai tanto il duro Carlos ma in fondo sei solo una pappamolle! Poi puttana ci chiami alla tua ragazza! Ora se ci volete scusare noi ce ne andiamo. Vieni Doug ti aiuto!

Michael aiutò Doug ad alzarsi e diede dei soldi al barista che lo ringraziò. I bulli non fiatarono neanche. Il naso aveva smesso di sanguinare e Doug gettò il fazzolettino nella pattumiera più vicina. Dopo qualche minuto di silenzio tombale,il viola decise di parlare.

-Grazie Michael...

-Di niente Prunga secca! Adesso dimmi perché stai in questo stato!

Doug non rispose, appena arrivati al parcheggio quest'ultimo si piegò in due e vomitò letteralmente tutto il contenuto del suo stomaco. Michael fece dei movimenti circolari sulla schiena del più grande calmandolo un pò,poi gli porse un fazzoletto.

-Rimarrai da me questa notte. Non mi fido a lasciarti da solo in casa tua.

Doug annuì soltanto leggermente. Si poteva ben vedere che non riusciva quasi più a tenersi in piedi. Michael però anche se in quello stato lo trovava bello. Come delle piccole perline di sudore gli si formavano sulla fronte,le sue labbra rosee semiaperte e ti suoi capelli che nonostante tutto erano ancora perfetti.

-Michael, scusa....

Michael lo guardò perplesso. Perché gli stava chiedendo scusa? Dopo tutto non gli aveva fatto niente. Poi si stava preoccupando tantissimo per lui. Non era normale vederlo in quello stato,anzi non aveva mai visto Doug in quello stato. Non era solito ubriacarsi o mettersi nei guai e poi perché chiamarlo così. Non ci stava capendo più niente.

- Non ti scusare,però quando arriviamo a casa mi racconti cosa ti è successo.

Doug annuì poco convinto. Non gli voleva raccontare quello che era successo anche se ne aveva bisogno. Ne aveva estremamente bisogno. Forse sfogarsi con qualcuno lo avrebbe aiutato.

I due si sedettero sul divano appena furono arrivati a casa. Michael gli prese un bicchiere d'acqua e glie lo dette.

-Dimmi cosa è successo.

-Io...Io mi ero innamorato di un ragazzo...e avevano iniziato ad uscire insieme. Poi ho fatto il grande errore di...di concedermi a lui.

Doug iniziò a singhiozzare nel mentre che raccontava tutto l'accaduto a Michael che lo strinse fra le sua braccia mingherline.

- Lui lo ha raccontato a tutta la scuola ed in un batter d'occhio sono diventato il frocio,la peste, la puttana. Poi mia madre si è sentita male e tutto il mondo mi è crollato addosso in un secondo. Non voglio nemmeno più andare agli allenamenti di calcio perché mi insultano anche lì. Questa storia va avanti da un bel po' e non ce la faccio più, è successo tutto insieme!

-Sh..stai tranquillo ci sono io. Doug,senti tu non sei una puttana o qualsiasi altra cosa loro ti dicano di maligno. Sei un ragazzo bellissimo, divertente, simpatico e sei te stesso. Non farti mettere i piedi in testa da quegli stupidi...Poi sono sicuro che fra un pò di tempo tua madre guarirà.

Un leggero sorriso si stampò sul viso del più grande e strinse Michael ancora di più a sé. Oramai aveva deciso. Non gli interessava se Michael lo avrebbe respinto e poi diciamo la veritá quel bicchiere in più lo aiutò a trovare il coraggio che magari non aveva in quell' istante.
Doug si avvicinò sempre di più alle labbra del più piccolo fino a sfiorarle con le proprie. Il blu tratteneva il respiro ed era sicuro di essere rosso come un pomodoro. Ciò non ostante Doug annullò la poca distanza rimasta e lo baciò.
Il bacio all'inizio casto divenne sempre più passionale, però i due si dovettero separare per riprendere fiato.

-Perché?,chiese Michael perplesso.

-Perché ti amo puffo. Quel ragazzo mi piaceva, con te è diverso,è più intenso...più bello. Ti amo Michael e non sto scherzando!

Michael sorrise anche se un pò non sapeva se lo stava dicendo a causa dell'alcol o no. In ogni caso si baciarono di nuovo. Assaporando ogni singolo istante, senza pensare a cosa sarebbe successo dopo. Volevano godersi il bacio senza pensare a nient'altro che all'amore che provavano l'uno per l'altro.