Inazuma Os

serata movimentata(HaiMizu)

Elliot camminava lentamente verso casa, già sapeva cosa lo aspettava. Aveva tagli e graffi ovunque per via della rissa di pochi minuti prima. La luce gialla aranciata dei lampioni rendeva il tutto più drammatico e da film. Il tragitto di solito corto sembrava non finire mai, il grigio infatti non sapeva se esserne felice o meno. Avendo tutto il corpo indolenzito da ferite,tagli, ematomi e chi più ne ha più ne metta di certo non migliorava la situazione. Poi gli si accese una lampadina. Non poteva tornare a casa, i suoi lo avrebbero messo in punizione visto che non era la prima volta che iniziava una rissa. Fece dietrofront e iniziò a camminare più velocemente. Forse non era proprio meglio andare da lui ma non aveva altra scelta. Appena i lampioni iniziarono a diminuire tirò un sospiro di sollievo. Il suo amico viveva leggermente fuori città. Attorno alla casa c'erano degli alberi che incorniciavano il piccolo sentiero che portava alla casa. Elliot fece un respiro profondo prima di suonare al campanello. Dopo pochi istanti la chioma blu del suo amico sbucò dall'abitazione.

-Elliot, cosa ci fai qui? Cosa ti è successo? Entra!, chiese subito Acker vendo lo stato pietoso di Elliot.

-Rissa, rispose Elliot secco.

Acker annuì e lo portò nel suo bagno al secondo piano. Prese il disinfettante, delle garze e dei cerotti. Poi i due andarono nella camera del blu. Acker lo fece sedere sul suo letto mentre con estrema delicatezza iniziò a pulire e disinfettare le ferite sul viso.

-Cos'hai combinato questa volta?, chiese Acker con un leggero tono scherzoso.

-Un gruppo se l'era presa con un ragazzino, mi sono messo in mezzo.

Acker sorrise scuotendo la testa leggermente. Prese un batuffolo pulito e lo bagnò con del disinfettante e pulii con estrema cautela il taglio sulla guancia. Elliot fece una smorfia di dolore ed Acker si morse il labbro.

-Scusa...

Elliot gli sorrise dolcemente. Ciò scioccò il blu, non aveva mai visto Elliot sorridergli in quel modo. Nemmeno dopo il FF quando era riuscito a vincere contro Heat. Era un sorriso diverso, un lato diverso di Elliot che non aveva mai visto.

-Hey Reese,iniziò Elliot.

Acker lo guardò negli occhi e smise di pulirgli le ferite.

-Mi dispiace per tutte le volte che ti ho fatto sboccare altro che sangue. Non sono abituato ad avere degli amici tanto meno una squadra intera.

-Tranquillo, dovresti chiamare i tuoi genitori e dirgli che rimani qui da me questa notte.

Elliot lo guardò perplesso per qualche secondo. Acker scoppiò in una risata vedendo la sua espressione.

-Sei venuto da me per non farti vedere dai tuoi. Non sono stupido!, rispose il blu.

Elliot gli fece un mezzo sorriso e si distese completamente sul letto. Poi prese il cellulare e scrisse alla madre, che gli rispose subito con un 'ok, divertitevi!'.

-I tuoi non ci sono?

-Fuori per lavoro. Ormai ci ho fatto l'abitudine.

Acker gli fece un sorriso cercando di nascondere la sua tristezza. In effetti lui non vedeva i suoi genitori da ormai un paio di mesi se non di più. I suoi si erano addirittura dimenticati il suo compleanno per la terza volta consecutiva. Però lui aveva la squadra che lo rendeva sempre così felice, fino all'arrivo di Elliot. Egli stravolse la situazione, facendolo arrabbiare ogni santo giorno con il suo temperamento.

-Sei un pessimo bugiardo Reese, rise Elliot.

Acker non reagì a provocazione, gli mise un cerotto sulla guancia visto che continuava a sanguinare. Poi passò alle mani, gli dovette fasciare quella sinistra a causa dei tagli. Elliot gli prese delicatamente il mento e gli sollevò il viso per poterlo guardare negli occhi. Acker però si sentì in imbarazzo e arrossì leggermente.

-Non ho aiutato un ragazzino. Quei ragazzi se la sono presa con me. Avevamo un conto in sospeso.

Acker chiuse gli occhi e fece un bel respiro.

-A quanto pare ci dovremmo consolare a vicenda, esclamò il blu sdrammatizzando.

Elliot sorrise e lo abbracciò. Non sapeva bene il perché dell'abbraccio. Ne aveva come sentito il bisogno. Era da un po' di tempo che sentiva il bisogno di proteggere e stare con Acker. Ogni volta che vedeva il blu il suo cuore iniziava a ballare la Salsa. Lo stesso sentimento che prima provava per Gloria, lo provava per Acker.

-Tutto ok?, chiese Acker vedendo Elliot sovrappensiero.

Elliot annuì tranquillamente come sempre.

-Togliti la magia.

-Come scusa?, chiese Elliot perplesso.

Acker scoppiò in una risata. L'espressione di Elliot era semplicemente impagabile. Acker si coprì la bocca con la mano continuando a ridere dolcemente. Era la prima volta che Elliot trovava una risata angelica. Neanche quella di Gloria era riuscita a fargli provare quel sentimento profondo e sincero.

-Voglio vedere se sei ferito, rispose il blu ridendo leggermente.

Elliot si sbottonò la camicia mostrando il suo torso allenato e asciutto. Acker prese un batuffolo di cotone bagnato con del disinfettante e pulii delicatamente la ferita sulla costa del ragazzo. Acker aveva la lingua leggermente fuori dalle labbra, lo faceva sempre quando era concentrato. Elliot non poté fare altro che sorridere. Dopo aver finito con la medicazione il blu si sedette vicino a lui. Poi però fece qualcosa di inaspettato. Il silenzio che regnava nella stanza fu interrotto dal rumore di un bacio. Acker infatti si era avvicinato ad Elliot e lo baciò per poi scoppiare in lacrime e abbracciarlo forte a sé. Il grigio rimase immobile non sapendo ancora bene come reagire. Poi però lo abbracciò. Aveva capito che forse era meglio non parlare, le parole non gli servivano. Appena Acker smise di piangere, Elliot gli sollevò lentamente il viso. Egli lo portò sempre più vicino e si fermò a pochi millimetri dalla sua bocca. Gli sorrise dolcemente prima di baciarlo appassionatamente. Il bacio era lento ma comunque pieno di amore e passione. Una volta staccati dal bacio, Acker si fiondò di nuovo nelle sua braccia e lo abbracciò, facendo naturalmente attenzione a non toccare le ferite o ematomi che siano. Elliot decise di dargli un tenero bacio sulla testa, facendolo sorridere ancora di più.