occhialini (Jude Sharpe)

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Guardava gli occhialini da oramai più di un'ora. Adesso ne indossava un'altro paio, più grandi e verdi. Erano un regali della sorella minore. Solo che quelli 'originali' erano diversi e gli trasmettevano una certa nostalgia per non parlare di tutti i ricordi. Presi gli occhialini tra le mani e continuò ad osservarli con attenzione. La lente sinistra era leggermente rigata. Ci passò sopra con il dito, facendo passare cautamente l'indice sulla lente. Poi guardò in su dove era appesa una foto di lui quando aveva vinto il mondiale tanto tempo prima. Sorrise e si tolse gli occhiali verdi che aveva indosso o per meglio dire sulla testa. Allungò l'elastico e di mise quelli che portava da piccolo. In realtà non servivano a niente però quando li portava gli sembrava di essere invincibile e poter vedere ogni movimento dei suoi avversari e compagni. Aveva gli occhialini sulla testa e si guardò allo specchio. Le sue iridi rosso sangue brillavano come piccoli rubini sotto la luce del sole. Gli sembrava di rivedersi anni prima, qua do li portava ancora e si vergognava dei suoi occhi. Tutto era combiato con il tempo, aveva imparato  ad amare i suoi occhi e in un certo modo anche se stesso. Lui era anche diventato più maturo e comprensivo anche se era duro con i suoi piccoli calciatori. Voleva solo il meglio per i suoi studenti che ormai si erano abituati agli allenamenti e ammiravano il loro allenatore.

Si tolse di nuovo gli occhialini e si sedette alla scrivania. Li stringeva forte tra le sue mani finché delle piccole lacrime non iniziarono a percorrergli il viso contratto in una smorfia. Quegli occhialini gli ricordavano quando era solo un bimbo ed il pupillo. Era il pupillo diRay Dark e lui gli mancava. Alla fine era stato proprio Ray Dark ad insegnargli tutto sul calcio. Era una brava persona in fondo, infatti aveva finanziato l'operazione di una bambina per riacquistare la vista. Si chiamava Lacey.

Sentì bussare la porta e si asciugò le lacrime, si rimise gli occhiali verdi. Nascose sia gli occhialini che le foto nel cassetto della scrivania.

-Avanti, esclamò con voce calma.

Un ragazzo con i capelli grigi entrò con un esspressione affranta. Si sedette sulla sedia davanti alla scrivania.

- C'è qualcosa che non va Preston?

- Coach, non credo di essere all'altezza di essere il capitano, sussurrò il grigio scoraggiato.

- Anch'io pensavo sempre di non essere all'altezza anche se non lo dimostrano. Sul campo ero sempre diverso, come se niente e nessuno mi potesse mai abbattere. Pensavo anche di non essere un bravo regista sai.

-Ma lei è uno dei migliori registi di sempre!, esclamò Preston.

-Il mio mentore mi dette quesi, disse l'allenatore prima di prendere gli occhialini dal cassetto.

-Ray Dark mi diede questi occhialini. Li misi e tutto mi sembrò più chiaro e nitido. Non perché senza non vedevo bene, però i movimenti dei miei compagni sembravano come andare al rallentatore. In realtà non servono a molto, era solo un'impressione però mi ha aiutato molto.  Te li voglio regalare. Tu vali, sei un'ottimo calciatore e capitano.

-Non posso accettare e la ringrazio per le sue parole.

-Devi accettare, replicò il giovane adulto e diede gli occhialini al suo allievo.

- Grazie mille Coach Sharpe.

Jude sorrise e si alzò facendo cenno al ragazzo di seguirlo. I due andarono sul campo da calcio e giocarono a calcio insieme. Jude gli insegnò qualche trucchetto e i due di divertirono da morire.

















Inazuma OsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora