Capitolo 32: What Mandy started

13.7K 402 96
                                    

«Ha perso di proposito, sono sicura che sia così» dissi mentre tenevo le braccia incrociate al petto e mi tormentavo le labbra con i denti.
«Stai ancora pensando a quello! Incredibile...» si lamentò Mia.
«Dici che è stato a causa tua?» aggiunse subito dopo, sentendosi forse un po' in colpa, bevendo il suo caffè. Non mi ha mai fatto impazzire il caffè, lo sopportavo, ma sapevo sopravvivere anche senza.
«Assolutamente no, deve esserci qualcos'altro» presi un altro sorso e mi imposi di smettere di pensare a lui per un po', quando avrei visto Bax glielo avrei chiesto.
«Chissà cosa deve dirci Mandy» cambiai argomento, mentre camminavamo per raggiungere il punto di incontro.

Mandy era una nostra amica di lunga data, insieme ne avevamo passate tante ed era stata presente nei miei periodi più confusi. Era fidanzata con un ragazzo da quando aveva sedici anni e sinceramente non so come abbia fatto a sopportarlo per ben otto anni, non riuscivo proprio a spiegarmelo, certo che anche loro avevano avuto il loro periodo di pausa, durato un paio di mesi, in cui io avevo accompagnato Mandy nella nostra "pausa da tutto e da tutti", durante la quale avevamo soldi da spendere.

Appena svoltammo l'angolo trovammo Dylan e Bax fermi davanti al negozio dove avevamo appuntamento. Mi bloccai e trascinai la mia amica di nuovo dietro l'angolo.
«Che diamine ci fanno lì?» feci capolino e li osservai fumare.
«Bax mi ha detto che dovevano vedersi con un amico, non so perché si siano fermati davanti a un negozio di abiti da sposa, non ha senso!» blaterò Mia accostando la testa alla mia e osservando la scena con me. Il nostro equilibrio era precario e un piccolo passo ci avrebbe fatto sbilanciare in avanti e uscire pateticamente allo scoperto.
«Cambiamo strada?» proposi, determinata a non volermi avvicinare a Dylan, dato che sarebbe stato il primo incontro da quando aveva perso il combattimento con Kyle.
«Ma se dobbiamo andare dove sono loro!» mi tirò uno schiaffetto sulla testa e feci finta che mi avesse fatto male.

«Chi state spiando voi due?» una voce ci fece sobbalzare e, come prevedibile, ci sbilanciamo e finimmo l'una contro l'altra, miracolosamente ancora in piedi. I due ragazzi, distanti pochi metri, spostarono la loro attenzione su di noi, che guardammo con rabbia Mandy che ci aveva esposto così bruscamente.
La rabbia venne subito sostituita dalla gioia di vederla e ci ritrovammo subito incastrate in un affettuoso abbraccio a tre.
«Se volete ve li presento» ci sussurrò ancora Mandy, facendo un cenno impercettibile verso i due ragazzi.
«Li conosciamo» parlò Mia. Io rimasi zitta ed evitai il contatto visivo con Mandy, che era in grado di leggermi nella mente. Chiaramente era solo una parte delle sue strane fisse...

Ci prese per mano e iniziò a camminare verso i due ragazzi, quando all'improvviso si accostò al mio orecchio.
«Tu non me la racconti giusta» mi sussurrò, prima di arrivare davanti a Dylan e Baxter, che abbracciò come aveva fatto con noi.
«Ma che ti è successo alla faccia?» esclamò la ragazza con i capelli biondi come il miele osservando il viso del moro.
Di fatto Dylan aveva un sopracciglio e un labbro spaccati in più punti e un enorme livido sullo zigomo sinistro. I nostri sguardi si incrociarono per un istante, poi rispose.
«Ho perso un incontro» disse amaramente.
«Tu che perdi? Non pensavo che fosse possibile»
Grazie Mandy, questi tuoi commenti non alimentano affatto le mie teorie complottiste.

Mia riuscì a percepire l'ironia dei miei pensieri e mi fece un cenno con le sopracciglia per farmi irritare, e onestamente, ci riuscì.
Alzai gli occhi al cielo mentre nella mia testa continuavano a rimbombare le parole "Io non perdo" che Dylan aveva più volte ripetuto. Scossi leggermente la testa e mi passai una mano tra i capelli. Vederlo ridotto in quelle condizioni mi faceva sentire... in colpa. Avrei voluto soltanto chiedergli quella stupida domanda, il mio istinto mi urlava che aveva perso apposta, ma per ora non l'avrei saputo.

«Sono felice che voi vi sentiate ancora» esclamò Mandy guardando prima me e poi Dylan. Entrambi ci accigliammo e la guardammo confusi.
«Ma non mi dite! Voi non ancora ricordate nulla!»
Io e Dylan ci guardammo un'altra volta, ancora più confusi di prima.
«Ma di che stai parlando?» chiesi con tono lamentoso, sapevo che mi sarei pentita presto di quella domanda.
«Della tua sbronza colossale dell'anno scorso, eri ubriaca fradicia, la tua sbronza peggiore. E tu-» puntò il dito contro Dylan e continuò a parlare come una mamma protettiva.
«Tu eri fatto come una pigna, ovvio che non ti ricordi nulla» sbuffò.
«Penso che nessuno ci stia capendo nulla» esordì Mia, invitando Mandy a raccontare quella dannata storia che io stavo morendo dalla voglia di sapere, mentre aspettavamo che il suo ragazzo, Jay, ci raggiungesse.

LA's Devil - dicono che tu sia il diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora