(Metà di) Questo capitolo tratta argomenti delicati, come potete vedere dall'immagine, quindi se vi turba potete tranquillamente saltare. Buona lettura 🖤
___________________________________Restammo a guardarci intensamente negli occhi per qualche secondo, dopodiché sorrise leggermente, leccandosi velocemente le labbra. Lo faceva sempre, specialmente quando era soprappensiero, quando era nervoso, quando era preoccupato, quando era arrabbiato... Sostanzialmente ogni emozione era accompagnata da quel tic.
«Vuoi sapere che cosa farei ora?»
Mi catturai il labbro tra i denti ed annuii lentamente, posandogli una mano sul petto per provocarlo.«Innanzitutto-» disse prendendomi il polso e allontanandolo da sé.
«-se tu fossi una ragazza qualsiasi, ridurrei al minimo le effusioni futili» continuò. Di quella frase mi risultò particolarmente evidente soltanto una parte.
«E io non sono una ragazza qualsiasi?» infierii. Lui alzò gli occhi al cielo e appoggiò la mano sul muro al lato della mia testa.
«Sei diversa bimba e lo sai benissimo»Una delle cose che mi piaceva di lui era che, come me, se ci fosse stato bisogno dire qualcosa l'avrebbe detta e basta, senza girarci attorno e senza paura delle sue parole o della reazione di chi avrebbe avuto davanti, anzi, avrebbe saputo anche trarne vantaggio.
«Dato che sono diversa, ti tocco quanto mi pare» lasciò che mi divincolassi dalla sua delicata presa attorno ai miei polsi e portai una mano dietro al suo collo, iniziai a giocare con i suoi capelli mentre con l'altra tracciavo la forma degli addominali fino ad arrivare alla cintura dei pantaloni, slacciandola.
Non avevo paura delle reazioni che il mio corpo avrebbe potuto avere, perché credevo che sarei riuscita a controllarmi senza problemi. O almeno di solito sarebbe stato così, ma controllarmi con Dylan in quelle situazioni mi risultava impossibile, riusciva sempre ad avere quell'effetto assurdo su di me. Non riuscivo a sopportarlo.
Non dicevo di amare molte cose, ma sicuramente amavo il mio cervello, amavo essere razionale, amavo saper controllare i miei sentimenti e le mie reazioni, amavo poter decidere ogni più piccola e millimetrica cosa di me stessa. Amavo essere me e quindi automaticamente odiavo quando lui mi privava di queste mie capacità.
Ci guardammo per un secondo negli occhi, sfidandoci: come al solito, sarebbe stata una gara per chi aveva più potere sull'altro, non riuscivamo a fare a meno di competere, litigare, provocarci, scommettere. L'assomigliarci ci faceva questo effetto e allo stesso tempo rendeva ogni attimo incredibilmente emozionante, stare con lui non era mai noioso.
Mi fece girare improvvisamente e mi ritrovai con la schiena incollata al suo petto. Iniziò a baciarmi leggermente il collo, sfiorandolo appena, fino a che non arrivò al mio orecchio.
«Lo stiamo facendo di nuovo» sussurrò.
«Andiamo fino in fondo stavolta»Prevedibilmente ci ritrovammo dopo poco avvinghiati sul letto, con solo l'intimo addosso, mentre le sue labbra passavano dalle mie, al mio collo, per poi tornare su e cambiare lato, assicurandomi che la mia testa non ci capisse più nulla.
Tornai a concentrarmi e invertimmo di nuovo le posizioni, stavolta io ero seduta a cavalcioni su di lui e i nostri corpi erano irresistibilmente attaccati, mentre la mia impazienza aveva raggiunto un livello tale che mi era passata la voglia di aspettare. La distanza faceva brutti scherzi.
Mi slacciò il reggiseno e lo lanciò da parte, dopodiché iniziò a baciarmi il petto con delicatezza e lentezza estenuante. Avvicinai le mani ai suoi boxer con l'intento di abbassarli e arrivare al dunque, ma prima che potessi fare qualsiasi cosa mi bloccò entrambi i polsi. A quel punto aggrottai le sopracciglia, leggermente confusa.
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LA's Devil - dicono che tu sia il diavolo
Romance«La prima cosa che ho sentito su di te è stata che nessuna ragazza è in grado di resisterti» dissi e aspettai di vedere la sua reazione. «La seduzione è una mia dote naturale» si vantò. «Sinceramente non capisco come facciano a cascarci» feci spal...