Capitolo 59: Choose love

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Stavo andando a casa di Dylan, dove avremmo dovuto preparare il colpo che avremmo dovuto fare dopo troppo poco tempo. Ci sarebbero stati anche gli altri: tutti avevano grande fiducia in me, Bax e Dylan mi conoscevano, ma Shane restava un osso duro. Quel misogino maschilista ripudiava tutte le dimostrazioni di validità e bravura che gli avevo dato e da un lato ero infastidita dal dovergliene continuare a dare altre. 

Senza pensarci, in un'ondata di meccanicismo, aprii la porta con le chiavi ed entrai: fortunatamente mi fulminai sui miei passi abbastanza in fretta da poter tornare subito indietro e richiudere la porta. 

Sentii i dei passi avvicinarsi poco dopo e sperai che Dylan fosse ancora da solo. 

«Mi è mancato quel suono» disse appoggiando l'avambraccio sulla porta, riferendosi al rumore delle chiavi che si muovevano sempre disordinatamente quando aprivo la porta. Alzai gli occhi al cielo, il suo parlare a bassa voce mi fece dedurre che ci fossero anche gli altri. 

Decidemmo di organizzarci a casa sua perché paradossalmente era il luogo più sicuro: niente cimici e inoltre era plausibile che ci ritrovassimo tutti lì, considerato che fosse un luogo frequentato da tutti noi. Ritrovarci nel magazzino dove stavamo falsificando il diamante sarebbe stato solo più rischioso e sospetto. 

«Non vedo nessun diamante rosa nelle tue mani» disse Shane, cercando qualcosa da ridire già dai primi secondi. 

«E saremmo entrambi idioti se tu fossi in grado di vederlo» dissi prendendo posto e scatenando una risata generale. 

«Perché non ti piaccio?» chiesi facendo finta di essere offesa per il suo palese disprezzo. 

«Sono diffidente, penso sia una qualità apprezzabile. È per questo motivo che ci terrei a farti un piccolo test» disse girandosi per prendere un piccolo sacchetto di stoffa nera. 

«È necessario?» chiese a quel punto Dylan, seccato dalla sua esagerata mancanza di fiducia. 

«Lascialo fare, lo farei anch'io» risposi. Osservai il ragazzo di fronte a me rovesciare il contenuto sulla sua mano e vidi tre piccoli diamanti di diversi colori: uno blu, uno giallo e uno rosso. 

«Voglio che tu mi dica quale di questi è falso, guardandoli da lontano» si toccò la maglietta blu che indossava e si passò una mano tra i capelli. 

«Questo-» indicò il primo diamante, quello giallo, con l'indice e mi raccontò la sua storia «-è un canarino, vale mezzo milione di dollari, quello blu-» disse indicandolo con il pollice «vale più di un milione e infine quello rosa vale settecento mila» mi spiegò, dandomi il permesso di scegliere. 

«L'altro giorno ci ho messo un'eternità per arrivare a Malibù» disse agli altri con disinvoltura e a quel punto non potei fare a meno che mettermi a ridere. 

«Sono confuso» disse Carter, non aspettandosi che il suo trucchetto fosse troppo palese. 

«Non sai fare di meglio? Malibù?» Carter a quel punto aveva un'espressione indecifrabile sul volto, percepivo Dylan accanto a me sorridere e Shane assottigliare lo sguardo. 

«Sono stupido io o...?» disse ancora il ragazzo più confuso sulla faccia della terra. 

«Tu vuoi che io dica quello blu, ma sappiamo entrambi che è il canarino quello falso. Carter, da quando mi sono seduta Shane non fa altro che cercare di condizionarmi per far sì che io dica il diamante blu: toccarsi la maglietta, indicarlo con un dito diverso, dire una parola che fa rima con blu. Troppo palese, però apprezzo il tentativo» spiegai. Carter si mise a ridere e Shane sbuffò arrendendosi. 

«Avevi ragione-» si rivolse al moro seduto accanto a me «-è davvero in gamba» riprese i suoi diamanti e mi fece un gesto di rispetto. Dylan, nello stesso momento, mi accarezzò velocemente la gamba sotto il tavolo e poi tornò concentrato. 

LA's Devil - dicono che tu sia il diavoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora