Sento il telefono squillare appena entro in bagno dopo esseri fatta un doccia.
"Pronto?" Chiedo non avendo visto chi era il mittente della chiamata.
"Dana, ciao sono Cassie. Non so se ti ricordi, ci siamo incontrate a quella serata di lavoro dei nostri genitori."
"Sì certo, come stai?" Sorrido nel vedere che si è ricordata di me.
"Tutto bene, tu?"
"Anche a me va alla grande." In parte mento, dato che dopo che Zayn se ne è andato ieri pomeriggio sono rimasta da sola a piangere convincendomi che la situazione tra lui e Olivia, sfortunatamente, non cambierà.
"Hai da fare oggi? Avevo voglia di fare qualche fotografia e mi chiedevo se volessi farle anche tu." Mi chiede speranzosa.
"Sì, certo. Mi farebbe piacere. A che ora facciamo?" Chiedo mentre mi siedo sul letto.
"Io posso tutto il pomeriggio, quindi appena ti liberi puoi venire."
"Perfetto il tempo di prepararmi e sono da te."
"Allora ti aspetto, ciao." Mi saluta ed io attacco.
Mi ha fatto piacere ricevere una sua chiamata, un po' perché avevo voglia di rivederla e un po' perché non mi andava di passare un'altra giornata a casa.
Mi inizio a vestire mettendomi dei jeans e un maglione rosso. Vado in bagno legandomi i capelli in una coda alta così che non mi diano fastidio dopo. Prendo la macchina fotografica con i suoi accessori e scendo.
Proprio quando sto per aprire la porta di casa mi ricordo che non so dove abita Cassie.
Complimenti Dana, sei stata davvero intelligente a non chiederglielo prima a telefono. Per fortuna mi ricordo che mio padre nel primo cassetto del mobile in salone tiene una agenda con scritti i numeri di telefono e gli indirizzi di casa dei suoi amici e colleghi. La apro e vado alla lettera B, scorro con l'indice fino a quando non arrivo al cognome Blake, perfetto.
Esco di casa e entro in macchina accendendola e uscendo dal parcheggio.
15.21
"Sicura di non volere niente da mangiare o da bere?" Mi chiede per l'ennesima volta.
"No grazie sto bene così." Le sorrido.
"Allora usciamo fuori." Dice dirigendosi verso la finestra che porta al guardino esterno. Mi ha spiegato che questa è una delle sue due case.
Casa sua è enorme, superato il cancello c'è un lungo viale che porta ad uno spiazzo dove parcheggi. L'interno è su due piani, e per quel breve giro turistico che mi ha fatto ho visto cinque stanze e due bagni.
"È enorme casa tua." Dico dando voce ai miei pensieri.
"Già, ma è come se ci abitassi da sola con Catherine, la cameriera. I miei non ci sono mai, stanno sempre in giro per lavoro."
"Già ti capisco, anche con i miei è la stessa cosa."
Prendiamo ognuna la propria macchina fotografica iniziando a scegliere diversi soggetti e a fare qualche scatto. Dopo quasi mezz'ora invece di fare foto al giardino e ha soggetti naturali abbiamo iniziato a farci foto tra noi, mentre facevamo pose strane e faccio buffe. Li metterò sicuramente nel mio album.
"Scommetto ci sono novità dall'ultima volta che ci siamo viste." Dice lei buttandosi sul letto di camera sua, che sicuramente è molto più in ordine della mia. "Allora come va con quel ragazzo, Zack?" Continua e rido al modo in cui ha chiamato il moro.