BULLIED || Taekook

27-I tre Cupidi

JUNGKOOK

Apro la porta di casa in lacrime e salgo le scale, ignorando la voce dei miei genitori.
Entro nella mia stanza, chiudendo la porta a chiave ed appoggiando la schiena contro di essa.

Mi siedo sul pavimento, portando le gambe al petto mentre singhiozzo.

Mi ha davvero spezzato il cuore.
Io ci credevo, sul serio, credevo davvero di essere diverso e che non mi avrebbe fatto soffrire.

Lisa aveva ragione, prima che me ne potessi accorgere mi sono innamorato di lui, poi in men che non si dica mi ha spezzato il cuore...e credo che non si possa riparare con tanta facilità. 

Mi ha preso in giro, come ha sempre fatto ma cazzo, ammetto che avrei preferito mille volte i suoi insulti piuttosto di vederlo giocare con i miei sentimenti.

In verità, sono stato uno stupido fin dall'inizio a ricambiare quel bacio in infermeria.
Dovevo stargli lontano fin dal principio, almeno adesso non starei soffrendo.

Ha fatto male. Ha fatto male più di qualsiasi altra cosa, questo era il colpo decisivo per spezzarmi il cuore del tutto, essere illuso dal ragazzo che amo.

Sento bussare alla porta della mia stanza. Mi alzo, asciugandomi le lacrime.
Apro a chiunque ci sia fuori, trovando mia sorella.

«Che è successo?» Domanda, sedendosi sul letto.
La raggiungo.
«Ha finto. Mi ha usato, come ha fatto con tutti gli altri ed oggi mi ha scaricato.» Faccio spallucce, cercando di sembrare indifferente.

«Non fare il duro, quando il tuo cuore è in mille pezzi.» Dice, asciugandomi le lacrime.
«Haneul...» Sospiro. «Voglio solo dimenticarlo, per favore.»

Stringo il cuscino al mio petto, con la testa bassa.
Non sarà semplice farlo, ma devo assolutamente.

TAEHYUNG

Fisso il vuoto, equivalente, al vuoto che sento io, dentro di me. Un vuoto incolmabile, che non avevo mai provato ma che...fa male, cazzo se fa male.

Chiudo gli occhi, sentendo l'aria di inizio ottobre colpirmi il viso.
Sento l'odore della sigaretta, ormai finita, che ho tra le dita. Le lacrime secche, appiccicate al mio volto e le labbra secche.

Non pensavo avrei sofferto, come un cane. Ero abituato a scaricare i ragazzi, ma lui, non lo volevo scaricare perchè probabilmente volevo qualcosa di più.

Pensandoci, saremmo la coppia più esilarante mai vista. Il bullo e la sua vittima, insieme?
Arduo vederlo, ma bellissimo pensarlo.

Avrei voluto stringerlo tra le mie braccia, in eterno, ma non esiste "per sempre".
Devo risollevarmi, perchè le cose non potranno mai tornare come prima, una triste realtà, purtroppo vera.

Con le mie parole, ho triplicato il suo odio nei miei confronti e quello schiaffo, ha fatto solo bene a darmelo.
Posso ancora sentire la sua mano sulla mia pelle ed i suoi occhi lucidi.

Ma l'ho fatto per lui.
L'ultima cosa che voglia è che gli sia fatto del male.

La smetterò di pensarci.
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