PARTE PRIMA
Oggi è il quattro dicembre, ovvero il compleanno di Jin.
Tae mi ha detto, che mi passerà a prendere fra circa un'ora.
Un'ora di tempo, per prepararmi e rendermi un minimo presentabile.Mi ha anche detto, che il regalo che gli ha comprato l'ha firmato anche per me. In realtà, io avrei preferito fargliene uno mio ma Taehyung ha insistito e gli ho lasciato fare quello che credeva più giusto.
Non idea di quello che succederà, oggi, so solo che sarà davvero una serata intensa.
_______Mi infilo velocemente le scarpe.
«Hai detto che tornerai domani mattina?» Chiede mia madre, mentre è seduta sul divano.
«Umh si.»
«Okay, divertiti.»Annuisco e le faccio un sorrisone, che ricambia subito.
Esco di casa, trovando l'auto del mio ragazzo parcheggiata davanti al vialetto di casa mia.Mi stringo nella giacca, mentre la brezza dell'inizio di dicembre, mi punge il viso con violenza.
Apro lo sportello e mi siedo difianco a lui, che mi lancia uno sguardo di soddisfazione che sinceramente, non capisco. Ma è lui difficile da capire.
«Sei pronto?» Chiede, appoggiando una mano sulla mia gamba coperta dal tessuto dei jeans, neri strappati.
«Non è nulla di complicato, vero?» Domando, con pizzico di timore nella voce mentre accentuo quel vero volendo, che sia vero sul serio.Lui fa una faccia strana, spostando velocemente la testa di lato con la lingua che schiocca.
«Umh, non è complicato, è semplicemente il compleanno di Jin, la persona più vanitosa ed egocentrica di questa Terra.» Spiega, mentre mette in moto ed inizia a guidare.
«Sai che l'avevo notato?» Ridacchio appena, notando gli angoli della sua bocca piegarsi in un sorriso.
«Lo notano tutti, e lui se ne vanta.»Trattengo una risata, mentre congiungo le mani e giro lo sguardo verso il finestrino.
«Non centra niente...ma come va il livido?» Domando, cercando di non sembrare preoccupato.
«Sta bene.» Risponde. «Certo, se lo tocco mi fa ancora un po' male ma del resto è apposto.»Annuisco, tornando a guardare la sua faccia. Mi lascio uscire un sospiro. Odio pensare che sia suo padre a fargli questo, anzi, odio pensare che ci sia qualcuno che gli fa del male.
«Non ti devi preoccupare.» Dice, probabilmente notando il mio sguardo con la coda dell'occhio.
«No, è solo che odio pensare che qualcuno ti faccia del male.» Spiego, con un filo di voce e la testa bassa sulle mie mani, ancora congiunte.«Amore mio...» Sussura.
Perché ogni volta che mi chiama così, il mio cuore perde centomila battiti in un solo secondo?
Parcheggia ed entrambi scendiamo dall'auto. Inclino la testa di lato confuso, mi sembrava familiare la strada.
«Emh, perchè siamo a casa tua?»
«Te l'avevo detto.» Fa spallucce, inserendo la chiave nella serratura.
«Mi avevi detto che avrei dormito a casa tua, non che tutta la festa sarebbe stata qui.» Ribatto, aggrottando le sopracciglia.
«Beh, Jin abita in monolocale che fa schifo, quindi mi sembrava impossibile fare una festa con dodici persone.» Osserva, mentre apre la porta e mi fa entrare.Sospiro, chiudendo gli occhi.
«Scusa che differenza fa?» Domanda.
«Nessuna, nessuna.»«Che c'è, casa mia non è di tuo gradimento?» Chiede, appoggiando le mani sui miei fianchi.
Roteo gli occhi, sorridendo.
«Dov'è Yon?»
«È andata a trovare sua figlia a Gwangju.»
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BULLIED || Taekook
Fanfic(TEMATICA OMOSESSUALE ➪Taekook/Vkook) STATUS: completa ✔(In fase di correzione) "E si incisero quello sguardo sulla pelle, in una cicatrice che permarrà nel tempo." •▪︎•▪︎•▪︎•▪︎•▪︎ Asan, Corea del Sud. Due ragazzi impareranno ad amarsi ed odiarsi...