Capitolo 29

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Inutile negare che sto aspettando, che ora sto sopravvivendo, non vivendo. Ho un turbine di emozioni che continua a girovagare per la mia mente, facendomi soffermare su alcune domande e dubbi. Sono confusa e arrabbiata, da una parte; Harry ha deciso di nascondermi qualcosa per quattro lunghi mesi portando la mia e sopratutto la sua vita a rischio, e devo dire che è stato bravo, a nasconderla. Nel profondo, una piccolissima, quasi invisibile parte di me, sapeva che Harry teneva qualcosa dentro di cui non voleva rendermi partecipe, ma il suo essere che talmente mi ha preso mi ha ostacolato e ha fatto trapassare le domande che sorgevano già da prima. Da una parte, invece, sono profondamente preoccupata e triste, distrutta. Non so cosa lui stia passando, non so se uscirà mai da quel posto e non so se lo vedrò mai piú. Ashton mi ha raccontato tutto, ha buttato tutto fuori, facendo morire ogni piccola parte di me ogni singola volta che raccontava qualcosa. Scoprire che Harry aveva qualcuno dietro, qualcuno che continuava a volere sodi e continuava a maltrattarlo. Un pazzo, un drogato ormai, che tempo fa era suo padre. Ora capisco, dove era finito quel famoso uomo che lasciò sua moglie. Lui continuava ad essere lí, continuava a sentirsi con Harry, continuava a ripetergli che era uno sbaglio, che non avrebbe dovuto esserci, ed ecco il risultato. Harry non era andato al suo solito incontro a causa mia, Harry era partito a Londra per me, per oganizzare la mia festa di compleanno. Se non ci fosse stato il rapimento, non avrei mai scoperto nulla a proposito di Harry e del suo passato, ma chi preferirebbe un rapimento ad una bugia che può anche essere perdonata?

Adesso, il problema piú grande e piú complicato è, come aiuteremo Harry? Certo, potremmo anche chiedere il riscatto, consegnare i soldi a suo padre e farla finita, ma non penso che lui lo lascerà mai in pace. Continuerebbe a chiedergli di incontrarlo, e inoltre, adesso che sa di me, di Ashton e delle persone a cui Harry tiene scaricherebbe la sua rabbia e la sua convinzione su di noi, e so che Harry non lo permetterebbe mai. Non possiamo neanche comunicarlo a potenze superiori, ai carabinieri, a qualcuno che possa aiutarci, perchè avrebbe sempre persone al suo fianco, persone che lavorano con lui e che continuerebbero a cercarci. Ucciderlo? Sarebbe anche una buona idea, ma non penso che qualcosa possa permetterci di farlo. L'unica potrebbe essere quella di farlo ragionare, farlo smettere con la droga e l'alcool, portarlo alla riabilitazione, seguirlo e curarlo. Potrei parlarne con Harry, ma per adesso il mio unico pensiero è quello di essere con lui, poterlo vedere e sapere che è ancora qui, infatti, credo che lo raggiungerò, resterò con lui e cercherò di organizzare qualcosa per suo padre, sí.

HARRY'S POV.

Un forte odore di fumo mi riempie le narici, facendomi tossire. La stanza è buia, non riesco a vedere dove mi trovo. Sono sopra ad un letto, questo è sicuro. L'aria è umida, e la stanchezza inizia a farsi sentire, ma non posso crollare adesso. Dovrei iniziare a pensare a qualcosa per uscire di qui, ma la mia mente non fa altro che restare ferma a Rose, alle sue grida e ad una sua possibile reazione a tutto quello che le avrà raccontato Ashton. È sicuro, che le ha raccontato tutto e questa cosa non fa altro che torturarmi da tutta la notte. Cosa starà facendo adesso? Piange? Urla? O al contrario, se ne sta fregando? Non ho idea di cosa adesso succederà, non so cosa ne farà di me Robert, se morirò o se mi lascerà andare. È pazzo, e questo ed ovvio, una persona normale non ragiona come lui. La droga lo ha reso un mostro, un mostro assetato di soldi e sangue, un mostro che vuole le persone morte, vuole il male per le persone a cui una volta teneva, e il fatto che lui adesso possa essere a casa di Anne o da Rose mi fa imbestialire.

Un rumore, uno sbattere di porte ed un continuo rumore di passi che aumenta mi fanno alzare, facendomi mettere seduto, cosí da poter sentire meglio. Sento delle voci, ma non riesco a distinguerle, cosí aspetto. Ad un certo punto, la porta si apre, facendomi chiudere per qualche secondo gli occhi, a causa della luce. Quando li riapro, lo stesso uomo che mi ha portato qui dentro, e Rose. Mi alzo velocemente, precipitandomi verso di lei e stringendola.

"Harry" sussurra, stringendo le mani nella mia maglietta. La stringo sempre di piú, notando l'uomo sbattere velocemente la porta. Fortunatamente ha accesso le luci prima di andare, e adesso una luce fioca e soffusa riempie il piccolo spazio in cui ci troviamo. Le accarezzo i capelli, scostandomi e soffermandomi a guardarla.

"Che ci fai qui? Devi andar via" dico nervoso, sedendomi sul letto, seguito da lei. Si stringe a me, sospirando e fissando il muro.

"Rose" la richiamo.

"No Harry" dice velocemente "resto qui, con te"

"Cosa? Tu sei pazza, non sei al sicuro, non gli permetterò mai di farti del male"

Sbuffa, chiudendo gli occhi e appoggiandosi a me. Non posso credere che si è fatta chiudere con me qui dentro, non posso credere che è venuta qui solo per stare con me. Lei dovrebbe essere a casa, al sicuro, e non qui, con un drogato nella stanza accanto.

"Veronica ed Ashton lo sanno?" chiedo preoccupato, voltandomi verso di lei. Il suo silenzio mi da risposta, facendo aumentare la mia preoccupazione.

"Rose, ti rendi conto di quello che hai fatto?"

"Vuole che scegliamo entro stasera" la voce strozzata. Inizia a piangere, continuando a fissare il muro. So di chi sta parlando, e so anche di cosa sta parlando. Lui vuole qualcuno da tenere come ostaggio, vuole far spaventare gli altri, solo per poi compiere l'azione che ha sempre desiderato fare, uccidere "o me, o te, Harry"

Remember - Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora