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"Ehm.. scusate se mi intrometto, non volevo origliare ma ho sentito la vostra conversazione. Io sono un babysitter e sto cercando lavoro". Maura e Anne lo guardano, la prima sorride e la seconda è dubbiosa e per niente convinta
"Louis, Niall! Non vi ho sentiti arrivare. Anne, lui è Louis, il migliore amico di mio figlio Niall" Maura lo presenta ad Anne che gli tende la mano ancora incerta
"Ciao Louis, io sono Anne, hai detto di essere un babysitter, non sei troppo giovane per badare ai bambini?"
"Io.. si, sono giovane, ho 18 anni ma sono già due anni che lavoro come babysitter. Mi occupo di due bambini di 4 anni, due cuginetti e spesso capita che le mamme me li lascino insieme, sono preparato e mi prendo cura di loro nel migliore dei modi. Adoro i bambini e da grande vorrei essere un insegnante, ci tengo davvero tanto. Mi sono appena diplomato e non voglio passare l'estate a non far nulla, lavorare mi servirà soprattutto per farmi crescere sempre di più"
"Io ho due nipoti, Louis. Sono gemelli e hanno 5 anni, Honey e Noah, la loro è una situazione particolare e non posso affidarli al primo che capita. Scusa, ti sembrerò dura lo so, ma sono solamente una nonna preoccupata" Louis annuisce avendo intuito, dal discorso che ha appena sentito, che la situazione dei bambini non è semplice
"Lo capisco, non si preoccupi, io ci ho provato e mi sono fatto avanti, comprendo peró la sua paura ed è più che legittima" Anne guarda gli occhi blu del ragazzino e poi Maura
"Maura, che dici? Tu conosci bene la mia situazione"
"Louis è un bravissimo ragazzo e ci sa davvero fare con i bambini, la sua è pura passione e si vede che ci mette il cuore, però direi di pensarci bene, Anne. Non so quanto tutto questo possa far bene ai bambini, magari hanno bisogno di altro, forse di una figura femminile che li faccia sentire al sicuro e non gli faccia pesare cosi tanto la mancanza della mamma. È brutto dirlo ma sono pur sempre piccolini e hanno tutto il diritto di tornare a vivere. Lou, non dico queste cose per andarti contro, sai quanto io ti voglia bene"
"Lo so Maura e capisco, però potrei provarci, signora. Mi dia una possibilità, facciamo una prova e vediamo come va"
"Mi sembri davvero un bravo ragazzo Louis, ma non lo so.. se per caso la settimana di prova che si usa fare in questi casi dovesse andare bene come pensi che farai quando inizierai l'università?. Se i bambini si affezionano a te sarà difficile poi fargli superare un altro distacco. Loro hanno perso la mamma da pochissimo, è morta la settimana scorsa" Louis si porta una mano alla bocca, è molto sensibile e non gli piace vedere gli altri soffrire
"M mi dispiace tanto.. è una cosa orribile, io senza la mia mamma non riuscirei a stare" Anne gli sorride intenerita, la reazione di Louis è sincera e istintiva, sembra proprio un bravo ragazzo
"Comunque non deve preoccuparsi per il college, signora. Avrò modo di organizzarmi con i corsi e se andrà tutto bene sarò io il primo ad affezionarmi ai suoi nipoti, vedrà" dopo un attimo di silenzio Anne si decide a parlare
"Sai che ti dico? Che possiamo provarci, mi sembri un bravo ragazzo, sensibile e soprattutto maturo"
"Oh davvero?! Grazie signora Anne, grazie mille!! Non la deluderò".
"Puoi passare oggi pomeriggio per le 3 per conoscere i bambini? Poi vediamo come va e eventualmente inizierai la settimana di prova"
"Si certo! Grazie!" Louis istintivamente abbraccia Anne e la donna lo stringe volentieri. Il ragazzino sta iniziando proprio con il piede giusto.

***

Louis è agitato e si passa le mani più volte lungo i fianchi. Sa che non sarà semplice e ci vorrá più tatto e pazienza del solito, può solo minimamente immaginare quello che stanno passando i due piccolini. Alla fine si decide e bussa, non può di certo stare davanti alla porta a vita
"Louis! Sei puntualissimo!" Louis sorride ad Anne che l'accoglie con un dolce sorriso. Il ragazzino entra in casa e la donna si chiude la porta alle spalle
"In realtà sono qui davanti da almeno 10 minuti, non avevo il coraggio di bussare" ammette con l'ingenuità e la purezza tipiche dei bambini
"Forse stamattina ti ho fatto una brutta impressione e ti ho messo addosso un carico eccessivo di responsabilità, mi dispiace, non volevo spaventarti"
"Non mi ha fatto una brutta impressione, anzi! Capisco le sue preoccupazioni e sono più che giuste". Anne lo fa accomodare in sala e la prima cosa che Louis nota è una bambina girata di spalle, inginocchiata su una sedia, con la testa volta alla finestra. La donna segue lo sguardo del ragazzino e sospira
"Lei è Honey, la principessina di casa. È perfetta e dolce proprio come il suo nome" la bimba si accorge del nuovo arrivato e per un attimo distoglie la sua attenzione dalla finestra
"Honey, piccolina vieni qua, voglio presentarti una persona" la bambina obbedisce sempre alla nonna e così fa anche adesso, raggiunge i due e osserva Louis con due penetranti occhi verdi
"Lui è Louis, vorrebbe passare un po' di tempo con te e Noah quando il vostro papà è al lavoro" Honey continua ad osservare Louis, sembra lo stia studiando
"Sei una babysitter?"
"Ehm si.."
"Oh.. ma tu sei un maschietto"
"Anche i maschietti possono essere babysitter" la piccola sembra convinta di questa spiegazione e annuisce
"Ho capito, io sono Honey e ho 5 anni"
"Hai un bellissimo nome, piccola"
"L'ha scelto la mia mamma quando sono nata. Mi ha vista e che ha pensato che ero bella e dolce come il miele" Louis vorrebbe piangere, sente una tristezza incredibile e adesso vorrebbe solo stringere la piccola fra le braccia e dirle che andrà tutto bene
"Beh la tua mamma aveva ragione, sei proprio dolce e bella come il miele" la piccola gli regala un timido sorriso
"Grazie Louis, io ho un fratellino, si chiama Noah. È il mio gemello ma lui non ha gli occhi verdi, i suoi sono marroni come quelli della mia mamma e ha i capelli ricci ricci come papà" Louis osserva i capelli lisci della piccola acconciati in due treccine ordinate e cerca di immaginare l'aspetto di Noah che, da quello che Honey gli ha detto, é piuttosto diverso da lei.
"Dov'è Noah? Vorrei conoscerlo"
"É in camera sua, lui non parla più.. da quando la nostra mamma è andata via non siamo più felici e il mio cuoricino è sempre triste" Louis sente ancora la tristezza nel cuore e davvero deve farsi forza per non piangere davanti alla piccola e ad Anne che ha gli occhi lucidi.
"Noah non parla da quando la mamma è morta e nessuno di noi riesce ad aiutarlo" gli spiega Anne invitandolo a seguirla in cucina
"Posso offrirti qualcosa, Louis? Scusa, sono una pessima padrona di casa"
"Grazie signora Anne, non voglio nulla".
"Nonna, Louis può rimanere un po' con me?" Honey ha raggiunto i due in cucina e punta i suoi occhioni verdi in quelli blu di Louis.
"Certo amore, se Louis non ha altri impegni può rimanere un po' con te" Louis scuote la testa e sorride
"Non ho nessun impegno e mi fa davvero piacere rimanere con questa bella principessina"
"Andiamo Louis, ti faccio conoscere Noah" Honey prende Louis per mano e lo porta in camera di Noah che se ne sta seduto sul tappeto a giocare da solo con una macchinina rossa.

Sei tu che porti il sole ❀ L.SDove le storie prendono vita. Scoprilo ora