Mi sveglio di colpo nelle coperte del mio letto. Con l'affanno, ma cosa. Mi alzo, piove a dirotto. Guardo l'orologio sulla parete, segna le 5.50 del mattino. Sul telefono mi ritrovo una chiamata persa da uno sconosciuto. Cavolo. Non è neanche di tanto tempo fa. Sblocco lo schermo con il tasto dell'impronta digitale, lo schermo diventa tutto nero. Lo guardo confusa. Quando sopra appare "numero sconosciuto" il cuore mi pulsa così forte questi da farlo uscire dal petto. Clicco sull'immagine verde.
-pronto?- dico con la voce da appena svegliata-ti ho svegliata?- eh? Non è ermal.
-ma chi sei scusa- dico alzandomi e mettendo le spalle al muro
-tranquilla, sono Alex- oddio ancora lui. -oggi ci vediamo al pranzo, spero tu venga-
-senti perché se mi vedi tra meno di 10 ore mi devi chiamare alle 6 scusa ma sei matto riattacco. Ma questo è tutto fuso.
Mi risveglio nel letto. Il telefono si illumina e la luce pervade i miei occhi. L'una e 10. Eh? Mi alzo di colpo, mi lavo e mi infilo subito un vestito bianco. Sopra petto un giubbotto nero. Prendo telefono, una gomma da masticare e le chiavi di casa, le metto in tasca e mi precipito a mettere le scarpe. In due secondi mi ritrovo fuori casa, aspetto alla fermata e stranamente passa subito l'autobus. Arrivo davanti casa dei miei. Citofono.
-chi è- dice un ragazzo, non riesco a riconoscerlo dalla voce-Swami- vengo subito aperta. Spingo il 3 piano. Mi viene in mente quando ermal mi stava per baciare nell'ascensore. Dove potevano benissimo esserci le telecamere. Lui se ne è fregato, chiudo gli occhi e immagini la scena. Si aprono le porte dell'ascensore e i miei pensieri vengono invasi da una mandria di urla di ragazzini. I miei cugini, che stress questi bambini.
-ciao- si avvicina alex per darmi un bacio sulla guancia-ciao- dico ignorandolo del tutto. Vado verso i miei genitori, non mi calcolano di pezza. Inizia il pranzo. Mio padre mi guarda solo di sfuggita, quando finalmente io decido di affrontare l'argomento.
-allora Alex, da quando ti conosco?- dico guardando mio padre. Non cel'ho con mia madre, lei bene o male si è fatta capire. Lui non ha proprio affrontato l'argomento. Mi ignora di nuovo
-amori di zio, vi devi dire una cosa, io non mi trovo più tanto bene con questa famiglia. Ho un'altra moglie, figlia e figlio. Mi trovo molto meglio con loro- eh? Spero stia scherzando. Si alza, sale in camera e scende con una valigia più grande di lui. -vado a vivere con loro- apre la porta e se ne va. Qualcosa dentro di me si è spezzato, i bambini piangono. Mia mamma e alex si girano verso di me. -brava devi sempre rovinare tutto, complimenti- mi dicono entrambi. Ma scherziamo? Io sono in cerca di spiegazioni da una vita. Questo è la ricompensa. Certo. Il fatto è che ci sto male. Penso mentre mi avvio verso casa. Magari veramente, hanno ragione tutti. Sono io il problema. Corro verso casa. Salgo in camera subito con le lacrime agli occhi. Mi cambio, mi metto in pigiama, prendo dall'armadio una camicia di mio padre. La conservava per il futuro. Da piccola gliela presi, non se ne è mai accorta. Ripenso a tutti quei momenti, indimenticabili. Le lacrime rigano il mio viso, stringo la camicia tra le mani. Non so se vorrei strapparla per la rabbia o se non vorrei fare proprio nulla per conservarla. Mi butto sul letto e butto la mia testa nel cuscino. Inizio a piangere fin quando non inizio a sentire caldo, tanto caldo. Spero solo che non mi stia venendo la febbre di nuovo. Abbraccio l'orso e sento squillare il telefono. Mi alzo, ma con che voglia.
-pronto- dico con voce triste-ehi tutto ok?- dice ermal. Ermal? Ah si ermal.
-ei no senti, ho paura che mi stia rivenendo la febbre, non è che possiamo fare un'altra volta?- dico parlando velocissima. Vorrei passare tantissimo una settimana con lui, ma se non sono di buon umore eviterei, sopratutto perché siamo due testardi del cazzo e difficilmente chiediamo scusa. Sopratutto io.
-swami...- si ferma per qualche secondo -sei sicura di stare bene?-
-tranquillo, mi dispiace avertelo detto così ermal..- non vorrei mai che si facesse cattive idee. Riattacca. Senza salutare, senza nulla. Butto il telefono a terra. Ma davvero. Ci voleva anche questa. Mi alzo. È il momento di agire. Non posso stare così senza far nulla a piangere. Esco di casa, mi metto sopra la bici ed inizio a pedalare. Fino ad arrivare in centro a treviso. Faccio un giro in centro, senza una meta, ho solo voglia di distrarmi un po' da tutto e da tutti. Prendo il telefono che avevo lasciato nel cestino davanti. Segna le 20:45 e 3 chiamate perse da bianca ed Allison. Devono essere preoccupate. Arriva una chiamata da un numero sconosciuto. Non ho voglia di parlare, con nessuno. Anche se al 97% è Alex che mi chiede scusa, strano no? In mezz'ora sono tornata a Riva del garda, è un bel paesino infondo. Coloro che però sono abituati a vivere in città, non è proprio per loro. Almeno qui si respira aria pura. Poso la bici in giardino, metto la catena e mi rialzo. Una bella doccia adesso ci starebbe tutta. Suono il campanello. In due secondi mi aprono. Allison mi guarda stupita
-che è non hai mai visto una ragazza allison?- dico guardandola-allora sei viva ao- dalle scale sento qualcuno scendere. Magari è dimitri.
-si ok ma mi fai entrare?- si gira verso dietro e mi fa entrare. Si sposta e chiudo la porta alle mie spalle. Mi giro e vedo Ermal. Ermal? Rimango sbalordita. Ingrandisco gli occhi.
-ciao eh- corre ad abbracciarmi, mi prende dai fianchi e mi tira su. Attorciglio le braccia al suo collo e finalmente respiro il suo odore, e non solo dal pigiama. Mi fa scendere
-ma che ci fai qui- dico tenendogli viso.-stavi poco bene, allora sono passato. Sentivo che stavi malissimo swa- mi accarezza il volto. È come se fosse la mia fotocopia ma al maschile è scandaloso. Lo bacio un bacio lungo. Le nostre lingue si accarezzano di nuovo, come se non lo facessero da ormai troppo tempo. Ci stacchiamo e guardo Allison e Bianca. Ecco, è arrivato il momento. Devo dire tutto.
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io e te, di nuovo. Ci stai? |Ermal Meta
Fanfictionfanfiction su ermal meta -non sono una scrittrice -le situazioni e la storia in se sono totalmente inventati. -è il sequel di "io le odio le favole, e tu?" buona lettura :)