capitolo 24

95 5 10
                                    

Il suono del campanello mi risveglia dal sonno. Ma chi é a quest'ora. Mi alzo, metto le ciabatte e raccolgo i capelli in una coda che neanche ha il diritto si essere chiamata in questo modo, scendo ad aprire. Guardo dallo spioncino. È matto. È matto. Apro.
-che ci fai qui- lo faccio entrare
-hai detto che ci saremmo visti domani, eccomi qui- dice posando al lato uno zaino
-te sei matto, ermal sono le 3 di notte. Stavo dormendo- mi guarda colpito, ha ragione non è da me andare a dormire prima di quest'ora.
-auguri swa, quanti anni fai? 78?- gli metto la mano sul braccio tipo per scherzare
-sei proprio scemo, ne sei consapevole che ne parleremo seriamente domani mattina e non ora?- dico avvicinandomi
-sicura?- si avvicina anche lui. Lo guardo negli occhi. Quei dannati occhi, ogni volta mi fottono. Si avvicina sempre di più, solita sensazione, quella di cadere nel vuoto e ad un certo punto di essere presa dall'uomo della mia vita. Mi allontano, non ho intenzione di ricascarci.
-parla allora- dico sedendomi sul divano lasciandolo lì in piedi in attesa di un mio bacio.
-parto di nuovo con il dire che puoi credermi come non puoi, sta a te. Mi sembra però giusto che tu senta la mia versione. Poi deciderai tu cosa fare. Ok?- annuisco e continua a parlare -sono entrato nella sala pensavo ci fosse gente, mi avevano detto che dovevo fare un'intervista. Ho trovato chiara ero girato ero rimasto lì perché mi sembrava scortese andarmene di punto in bianco. Appena mi sono girato mi sono trovato le sue labbra sulle mie, le spalle al muro. Insomma ero immobilizzato. Tempo di prendere coscienza che era troppo tardi, era successo- ascolto tutto ciò che ha da dirmi immaginandomi la scena, mi viene da piangere. Non dimostrarti debole swami ti prego. Non ora. I miei occhi non riescono a trattenere le lacrime e danno sfogo ad un fiume. Lui mi guarda ha visibilmente il viso dispiaciuto.
-non piangere ti prego, lo sai che effetto mi fanno i tuoi occhi bagnati dalle lacrime-
-non ce la faccio- mi giro dall'altra parte e mi scendono ancora più lacrime. -non ce la faccio.- dico alzandomi
Mi ferma per un braccio e mi abbraccia. Esito ad abbracciarlo ma poco dopo trovo le mie braccia intrecciate con le sue e la testa nel suo petto. Mi sento al sicuro è vero. Ma debole, tanto tanto debole.
Ermal mi prende il viso -ti prego- mi giro da un'altra parte. -swa- mi giro -io e te, di nuovo. Ci stai?- dice guardandomi negli occhi. Lo guardo anche io
-mi farai ancora soffrire?- non voglio soffrire, non più.
-il mio cuore appartiene a te, capisci?- dice avvicinandosi. -allora, di nuovo?-
-non finisce mai da un giorno all'altro- unisco quei due centimetri che ci separavano e finalmente le nostre labbra si rincontrano come se fosse la prima volta e così finiamo per fare l'amore sul divano, la stanza intorno e il tempo che crea ancora un'atmosfera ancora più intima. Mi avvicino al suo petto, sento il suo cuore battere forte.
-mi sei mancata- dice stringendomi forte
-tu no- dico scherzando. Lui mi guarda tipo incazzato. Io lo copio e scoppiamo a ridere
-la verità?- annuisce - certi mi manchi li ho dovuti trattenere, l'ultima settimana non ti sei fatto sentire e pensavo di essere l'unica a voler combattere per noi. Poi mi è arrivata la tua chiamata e ho cambiato idea subito. Prima ero incazzata, delusa, schifata mi sono avvicinata anche al mio migliore amico-
-Simone?- dice alzandosi e mettendosi seduto a gambe incrociate. Mi metto a cavalcioni su di lui
-jacopo, non lo conosci. Potevo tradirti, cosa che non ho fatto eravamo a mezzo centimetro di distanza e mi sono allontanata-
È rimasto in silenzio. Di stucco, non se lo aspettava. Un po' come quando mi ha detto di Chiara.
Ci svegliamo ancora l'uno attaccato all'altro. Vedo l'ora: 5:00. Mi alzo di fretta vado di sopra a mettermi qualcosa di caldo e butto giù dal divano ermal.
-che stai facendo swa- dice correndomi dietro. Gli lancio dei vestiti, li indossa e ci precipitiamo fuori casa.
-ti porto a vedere la bellezza- arrivati sulla cima più alta del paesino ci sediamo sulla panchina dove i miei nonni si sono conosciuti.
Guardiamo il cielo e lo spettacolo ha inizio. L'alba in montagna è veramente la cosa più bella che io abbia mai visto.
Mi giro verso ermal il quale è incantato dai colori del cielo.
-ti piace?- si gira verso di me
-se mi piace? È bellissima- si stoppa -come te-
-un meta sdolcinato, come mai?-
-ti amo swami, lo vuoi capire?- rimango di stucco. Mi ama. Il mio cuore aumenta il battito. Non me lo sarei aspettato. Zero. Mi sarei aspettata una sua asfaltata, questa proprio no.
-anche io ermal- mi avvicino e gli lascio un bacio intenso. È la verità. È l'uomo della mia vita. Non posso dire che non è vero. Sono felice, con l'uomo che sognavo da una vita. Finalmente.
________
fine✨🌄

io e te, di nuovo. Ci stai? |Ermal MetaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora