capitolo 20

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Salgo a piedi i dieci piani dell'hotel per andare fino alla terrazza. Da piccola lo facevo sempre, andavo al piano più alto del palazzo e da lì liberavo tutti i miei pensieri, sfogandomi, ballando, piangendo, insomma facendo tutto ciò che mi passava per la mente.
Raggiungo finalmente il piano, apro la porta e trovo ermal. Ma davvero. Volevo distrarmi, non creare altri problemi sia per me che per lui. Faccio piano per richiudere la porta ma essa cigola così da provocare lo sguardo di ermal puntato su di me. Faccio finta di non essermene accorta e chiudo la porta definitivamente. Mi trovo nuovamente davanti alla porta faccio un respiro profondo e la porta si riapre. Vedo ermal con le lacrime agli occhi. Viene verso di me e mi sbatte contro la parete dietro a me. Mi lascia un bacio a stampo. Io quest'uomo non lo capisco, non ci riesco.
-swami scusami- mi guarda negli occhi e mi scende una lacrima. Mi fa male, non faccio niente e vengo trattata di merda. Lo scosto da addosso, lo guardo di nuovo negli occhi e mi libero. Scendo velocemente le scale e ermal mi segue.
Apre la porta della stanza e mi fiondo in bagno, voglio farmi una doccia e basta. Mi tolgo il maglione e mi sciolgo i capelli. Dalla stanza da letto si sente una base di chitarra. Sospiro e mi guardo allo specchio. I miei occhi diventano umidi, mi avvicino. Occhi verdi con il bordo blu agghiacciante, sono sempre stati sinceri. Ultimamente piangono un po' troppo, sto diventando più sensibile? No, non può essere.
Entro nella doccia e sento ermal cantare una canzone di cui non ho mai sentito il testo. Magari sarà una nuova. Sento tutta la canzone fino a "sei la mia ancora e sei mia ancora" oddio, è quella canzone. Esco dalla doccia e mi infilo l'accappatoio.
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Entro nella stanza. Ermal è seduto sul letto con un libro accanto. Appena mi vede si mette seduto. Avrà anche lui voglia di parlare?
Mi metto seduta inginocchiata e gli prendo la mano.
-ermal..- deglutisco, faccio fatica a dire queste cose sopratutto dopo che mi hanno delusa varie volte, gli prendo la mano. Il contatto con la sua pelle mi mette un sacco di buon umore e mi semplifica le cose sopratutto se devo parlare. -io per te ci sarò per sempre anche se non mi vuoi vedere, questa è l'unica promessa che voglio mantenere.- lui mi guarda negli occhi, ce l'ho fatta. Finalmente credo in qualcosa che non riguarda solo me ma un "noi". Lui guarda da un'altra parte. Non è abbastanza. -seriamente..è la prima volta che ci ho messo il cuore- non si gira -ermal pensi che ti stia dicendo delle cazzate? perché dovrei dirtele, non ho niente da perdere a parte noi- respiro, non ho mai detto queste cose a letteralmente nessuno.
-swa, non sei tu il problema. Anzi- ma che ha. Da ieri sera che sta in queste condizioni, davvero io non lo capisco. Gli lascio la mano, non presumo un gran finale. Stranamente. Finalmente mi guarda in faccia con le lacrime agli occhi. Mi allontano leggermente. Mi sale l'angoscia.
-parla ermal non fare giri di parole- le lacrime salgono anche a me, stavolta le riesco a trattenere. Sospira anche lui.
-ieri..- si interrompe e guarda da un'altra parte. Gli prendo il viso e lo ripunto su di me -stai parlando con me, non con il muro. Continua, ieri..-
-ieri mi sono baciato con Chiara- un tonfo al cuore. Una lacrima riga la mia guancia destra. Non rispondo. -swami..- mi alzo dal letto. Prendo la giacca. Non ho intenzione di rimanere un minuto di più qui. Che schifo, ma veramente. Prendo telefono e giacca e mi fiondo alla porta. Ermal mi tiene per un braccio. Lo guardo di nuovo negli occhi dai miei continuano ad uscire lacrime così da bagnarmi la maglietta che ho messo, guardo i suoi. Rossi come stamattina. Swami volevi la verità? Eccola. Tutte le persone fanno schifo dal primo all'ultimo senza escludere nessuno.
Tolgo la mano dal mio braccio.
-CHE CAZZO VUOI ERMAL!- dico urlando. Finisco con la schiena contro la porta.
-swami ti prego, possiamo parlarne- dice mentre gli scendono le lacrime agli occhi.
-MA PARLARNE COSA. TI RENDI CONTO?- il mio cuore aumenta il battito, non mi fa bene tutto questo stress. Qualcosa mi preme il petto, mi limito a pensare sempre che sia sempre colpa del freddo.
-ti prego- prendo la borsa ed ermal si toglie dalla porta.
-è finita.- dico con il cuore in gola. Apro la porta e la sbatto. Viene riaperta subito dopo.
-ermal.. dimenticami, ti basta?- entro nell'ascensore. Non ho intenzione di stare accanto ad una persona del genere. Ne ora, ne mai.
Esco dall'hotel. Che giornata di merda. Che vita di merda, letteralmente. Non ho mai detto quelle cose a nessuno. Una volta che le dico, pensando di essere sicura di quello che proviamo entrambi, va a finire male. Come tutte le altre volte d'altronde. Sarò io? Mi devo fare qualche domanda? Chiamo Jacopo, ho bisogno di tranquillizzarmi, lui al liceo ci è sempre stato insieme a Simone. Simone non lo sento da troppo ormai, devo e posso contare solo su Jacopo.
Squilla per tre volte e finalmente lo sento parlare.
-swa?-
-jaco ti prego tienimi tranquilla, sono in una cazzo di città che non conosco da sola, voglio solo tornare a casa e non so neanche come. Tienimi tranquilla se puoi- rimango in silenzio mentre cervo informazioni su come prendere il treno da bologna centrale per treviso.
-vuoi che ti vengo a prendere?- dopo qualche minuto dice jacopo, è carino chiederlo e lo apprezzo, ma non penso ci metta proprio poco tempo. Mi arriva una notifica da twitter guardo il telefono "MetaErmal ha appena twittato" tolgo la notifica. Guarderò dopo.
-no ja tranquillo, ora prendo il treno e poi un taxi- dico entrando in stazione.
-ma si può sape dove sta sta città-
-bologna jacopo-
Non sento più nulla, la linea è caduta. Provo un mix di emozioni. Sono schifata, delusa, arrabbiata come ho potuto crederci. Salgo sul treno e mi metto al mio posto. Arrivo previsto: 23:50. Apro twitter. Ermal ha postato la nostra foto dove ci baciamo allo specchio dove fortunatamente non mi si vede la faccia. E ha scritto: "Ancora addosso ti vorrei. Sopra di me, mentre gli occhi, quegli occhi che mi fottono sempre, mi scavano ancora dentro" È impazzito. Gli scrivo un messaggio. "che cazzo hai in testa" visualizza subito "ora ne vuoi parlare si" mi risponde rimanendo online "non ho detto questo, ho detto semplicemente che domani ti pentirai di quello che stai facendo, non sei cosciente cazzo ti si sta fumando il cervello" scrivo esco subito. Ditemi che è un brutto sogno, uno scherzo, qualunque cosa basta che non sia la realtà vi prego.

io e te, di nuovo. Ci stai? |Ermal MetaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora