Non mangio né a pranzo né a cena. Non me la sento. Forse ho sbagliato io, dovevo sentire lui, le sue ragioni. Magari era preso dalla rabbia per dire quelle cose. Meglio non pensarci, dopo domani ho il concerto di fabrizio con Simone a Milano e voglio godermelo tantissimo. Mi metto a dormire.
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"Nonno la mano" dico guardandolo. Lui me la lascia e va verso la casa bianca e azzurra. Mi guardo intorno, sono in un bosco. Mi metto a correre. "swami vai più veloce" mi dico da sola. Non ci riesco. Mentre corro guardo dietro, l'incendio si avvicina sempre di più a me. Cado su una radice. La mia gamba inizia a sanguinare. "swami alzati sei troppo forte per mollare" mi ripeto. Mi alzo e ricomincio a correre. Vedo una luce e aumento la velocità. Mi fermo, poliziotti, mio nonno e i pompieri davanti a quella casa azzurra e bianca. L'incendio fa staccare un pezzo di tetto e da dentro si sente un urlo. Mamma. Vado verso la casa ma un poliziotto mi ferma la spalla.
-lasciami c'è mia mamma dentro- dico urlando e piangendo. Lui non risponde mi spinge la spalla verso il basso così da farmi cadere. Mi rialzo e ho preso una storta alla caviglia. Aspetto che sia distratto e corro dentro. Salgo le scale urlando "Mamma mamma dove sei" salto due scalini a volta e all'ultimo cado di faccia a terra. Le lacrime continuano a scendere. Entro nella sua stanza. Lei nell'angolino circondata da fiamme.
-mamma!- dico urlando sempre di più. Lei mi guarda e piange. -mamma non piangere ora ti salvo io- mi avvicino alle fiamme. Ma mi ferma subito.
-swami non ci provare! Rimani lì o ti fai male. Mi vengono a salvare tra poco- annuisco. -aspetta un secondo- mi continua a dire mia mamma. Guardo le fiamme che si avvicinano sempre di più. -tieni swami, ricordati che sei speciale- e mi lancia un ciondolo a forma di mezzaluna. Scendo velocemente le scale ed esco dalla casa. guardo e l'incendio è finito. Non c'è più niente. Cade l'ultimo pezzo di tetto, ma non si sente più niente.
-MAMMA- spero in una sua risposta. Niente.
-stai zitta- dice un pompiere.
-MAMMA- dico io continuando a piangere e urlando. Mi butto a terra.__________________________
mi sveglio di colpo nel mio letto. Avrei dovuto salvarla io mamma. Non l'ha salvata nessuno. Era lì, ad aspettare e niente. Mi alzo di colpo e vado verso la scrivania in cerca della collana. La trovo e la stringo a me. Faccio un grande respiro. Sono giorni che faccio questo sogno, e non ho ancora capito il motivo. Perché mia mamma mi ha detto di andare via quando lei stava palesemente per essere bruciata viva, ma sopratutto perché me ne sono andata via veramente. Sarà un segno? "sono speciale" se fossi stata veramente speciale non avrei mai lasciato morire una persona lì. Non è da me. Entra qualcuno dalla porta. Mi giro e vedo simone con un cornetto in mano. Sorrido. Non so perché mi voglia parlare, però posso immaginare.
-questo è per te- dice sedendosi sulla sedia accanto alla mia.-dimmi tutto- cerco di arrivare subito al punto, non voglio fare giri di parole.
-senti, io voglio il tuo meglio. Ermal non mi sembra la persona adatta a te in questo momento, ma se ti fa star bene io non posso farci nulla, ti chiedo solo di stare attenta- dice guardandomi negli occhi.-non so ch idea tu ti sia fatto di ermal, non so il motivo per cui tu cel'hai con lui e non mi interessa, però davvero. Mi fa star bene, non mi fa del male.- lui annuisce. -sono arrivati i biglietti per fabrizio sai?- annuisce di nuovo. Capisco che qualcosa non va, non posso farci nulla però. Sono innamorata di Ermal, non di Simone.
-alle 16 il treno giusto?- annuisco. -vado a fare la valigia allora- lo saluto e mi preparo per il viaggio.
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so che è corto ma avevo detto che aggiornavoo haha❤
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io e te, di nuovo. Ci stai? |Ermal Meta
Fanfictionfanfiction su ermal meta -non sono una scrittrice -le situazioni e la storia in se sono totalmente inventati. -è il sequel di "io le odio le favole, e tu?" buona lettura :)