capitolo 7

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Arriviamo al ristorante, abbiamo prenotato un tavolo più appartato. È vero che è un paesino davvero piccolo, ma un po' di gente c'è sempre. Ci raggiungono anche Andrea e Alessandra dopo 10 minuto circa. Io guardo ermal, capisce al volo la mia sensazione. Non sono del tutto a mio agio, e mi sembra anche che Andrea e Alessandra abbiano avuto una piccola discussione. Almeno questa è la mia impressione. Ci portano da mangiare. Io mangio a testa bassa, sono totalmente a disagio ma per fortuna ermal parla anche con gli altri. Da rendere la cena più movimentata.
-ragazzi noi andiamo in hotel, è tutto il pomeriggio che stiamo fuori, voi?- dice prendendomi la mano. Vigentini guarda le nostre mani intrecciate

-noi facciamo un giro?- dice guardando alessandra. Lei annuisce. Non capisco cosa sia successo. -allora è una cosa seria tra di voi- dice sempre vige. Io ed ermal ci guardiamo, quando i miei occhi incontrano i suoi, riabbasso lo sguardo. Come imbarazzata. Alessandra sbuffa
-andiamo?- dice lei. Simpatica insomma. Li salutiamo e ci incamminiamo verso l'hotel. Entriamo in camera ed ermal si cambia subito mettendosi il costume, è matto gliel'ho già detto. Non mi va di andare a fare il bagno.

-allora, ti sei convinta? Vieni?- dice indicando la piscina. È matto, è matto.

-ma anche no ermal-

-dai che fai, mi deludi cosi- dice sorridendo. So che sta scherzando. Entra in piscina. Lo guardo e lo vedo pensieroso, bene forse è meglio andare anche se non era proprio tra i miei programmi. Mi metto anche io il costume con sopra la vestaglia. Esco e una folata di vento entra nelle mie ossa, ma non sente freddo cavolo. Lui si gira a guardarmi e sorride. Mi siedo a bordo vasca.

-come mai ci hai ripensato?- dice sistemandosi. Sospiro, mi tolgo la vestaglia. Ho freddo, l'unico motivo per cui lo sto facendo è per passare più tempo possibile con lui. Entro in piscina e mi metto a cavalcioni su di lui. Gli sposto i capelli dagli occhi e lui si sistema meglio tenendo le mani sui fianchi.

-ti vedevo pensieroso, dimmi tutto-

-pensavo..- mi mette una ciocca dietro l'orecchio, amo quando lo fa. -sei una ragazza bellissima, perché dovresti stare con me, hai visto la reazione di Andrea quando ti ha vista- spero che stia scherzando

-no ermal, è il contrario, perché tu dovresti stare con me-

-sei una ragazza bellissima e con te mi ci trovo tantissimo, i tuoi occhi mi hanno preso, perforato dentro, non lo so. Fatto sta che non mi lasceranno facilmente. Hai mille ragazzi che ti ronzano intorno, e hai scelto me. Non capisco cosa io abbia di speciale infondo sono un catorcio. Eppure sembra che io ti piaccia.- mi sistema meglio

-sai ermal, vorrei che potessi guardarti con gli occhi con cui io guardo te, non sei uno qualunque. Non so cosa faccia piacere ai ragazzi di me, fatto sta che loro non mi attraggono. C'è qualcosa in te, gli occhi, il sorriso, non lo so. Non sei uno qualunque ermal. Non sottovalutati mai- mi bacia.

-sei speciale swa- dal cielo si sentono tuoni e ad un tratto inizia a piovere a dirotto.

-ermal entriamo ti prego- dico mostrandogli i brividi.

-va bene- si alza e mi prende di peso.

-ermal ma sei matto, fammi scendere- dico ridendo. È proprio impazzito questo ragazzo.
Prende due asciugamani e entra in doccia.
-ecco ora ti posso lasciare- dice chiudendo la doccia. Entra in doccia e mi mette sotto il getto, lo apre ed esce l'acqua ghiacciata. Salto dalla paura e mi stringo a lui.
-ermal mi hai fatto prendere un colpo madonna santissima- dico sospirando tenendomi abbracciata a lui. Lui mi stringe a se. Come a dire "ci sono io, nulla ha più senso". Ci siamo solo noi. Prendo lo shampoo ne metto un po' nella mano e lo strofinò sui suoi capelli. Si abbassa, d'altronde sono più bassa di lui. Butta la testa all indietro e glieli sciacquo, lui fa la stessa cosa con i miei capelli. Usciamo dalla doccia e mettiamo gli accappatoi.
-facciamo una foto- dice ermal, davvero?

-va bene- prende il telefono e me lo da. Indica lo specchio e capisco al volo la foto che ha intenzione di fare. Avvio la fotocamera e mi abbraccia da dietro. Io sorrido e scatto due foto.

-tieni- gli restituisco il telefono. E torniamo in camera.

-posso fare una cosa?- è una domanda retorica, è ovvio che posso farlo. Prendo il mio telefono avvio la telecamera. Ermal mi fa sedere sulle sue gambe.
"ok, questo è un video ricordo, praticamente quando mi mancherai, guarderò questo video e niente mi mancherai ancora di più" dico spiegandogli il senso di quello che stavo facendo. "bene, allora Swami Caputo del futuro, devi sapere che sono il tuo ragazzo, che non devi esser gelosa perché non c'è motivo e ricordati che non ho mai avuto e voluto una persona al mio fianco così tanto, prima di te." mi da un bacio.

io e te, di nuovo. Ci stai? |Ermal MetaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora