𝐖𝐇𝐎?

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Felix, per la seconda volta in due giorni, si ritrovò a preparare latte al cioccolato per tutti quanti

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Felix, per la seconda volta in due giorni, si ritrovò a preparare latte al cioccolato per tutti quanti.
Una volta finito di versare il liquido nelle tazze le portò in salotto, poggiandole sul tavolino in legno al centro della stanza. Ne prese poi una per Hyunjin ed una per sé, porgendola all'altro ragazzo con un sorriso, l'unico seduto sulla poltrona.
«Vieni qui con me» lo chiamò il maggiore, picchiettando lo spazio tra le sue gambe e bevendo un sorso di latte.
Il biondo si accomodò tra le sue gambe arrossendo leggermente. Una volta sistematosi in una posizione comoda prese un sorso della bevanda e si rivolse ai due più grandi seduti sul divano.
«Vi piace?» chiese.
Christopher annuì, bevendone un sorso e facendo pollice in su al fratellino. Felix si voltò verso Hyunjin dietro di lui e sorrise ancora di più. Il fratello maggiore ne approfittò per sputare nella tazza: evidentemente Felix aveva scambiato il sale con lo zucchero. Minho rise sotto i baffi e posò il suo latte al cioccolato sul tavolino.
«Quindi Felix – prese la parola il Mago – sei un Mutaforma, eh?».
L'altro annuì. «Anche mia mamma era una Mutaforma, ho preso tutto da lei – spiegò – Hanno dovuto chiudermi nella mia camera ogni volta che avevamo ospiti a casa, quando ero ancora piccolo. Avevo le orecchie e la coda da gattino e non ero ancora capace di nasconderle».
Hyunjin si animò. «Ti prego, voglio vederti con la coda e le orecchie da gatto! Potresti farle apparire solo per questa volta?» lo supplicò.
«Mh... di solito mi rimangono per qualche ora però, perché non sono ben capace di governare la mezza Mutazione completamente...» rispose arrossendo.
Sospirò, non riuscendo a negare la richiesta di Hyunjin. Si concentrò, immaginando una lunga coda e delle orecchie nere da gattino. Qualche secondo dopo il suo coetaneo strillò contento, accarezzando emozionato la coda di Felix. Il biondo fece le fusa, tappandosi poi la bocca con entrambe le mani, imbarazzato. Christopher scoppiò a ridere, prendendo in giro il fratello per il verso che gli era sfuggito dalla bocca, mentre Minho sorrise di nuovo.
«Sei così carino così!» disse Hyunjin, scompigliandogli i capelli e stringendolo come se fosse stato un bambolotto.
Felix scosse la testa. «No! Mi vergogno tantissimo...» ribatté.
Ci fu qualche attimo di silenzio, durante i quali i due più piccoli continuarono a coccolarsi tra di loro e a farsi complimenti a vicenda. Poi il Mago si stancò di rimanere in silenzio, incrociò le braccia ed esordì: «Hyunjin».
I due si fermarono subito e Felix si sistemò tra le gambe del suo amico. «Penso di aver capito che quello dell'erede al trono è un argomento delicato per te, ma come puoi ben capire noi tutti abbiamo abbandonato il nostro Mondo natale perché dobbiamo trovare quel benedetto ragazzo. Il fatto che tu sappia anche il suo nome prima che fosse portato in questo Mondo potrebbe darci un vantaggio come no. Spero tu capisca quanto abbiamo bisogno di quel nome» disse Minho, la voce pacata.
«Ho passato dieci anni della mia vita a dare la caccia ai fedeli del Re e a piangere durante le missioni perché non sapevo se sarei riuscito a tornare a casa da Felix sano e salvo – disse Chan – Quando ho saputo che tu conoscevi il nome del Principe ho fatto le valigie, ho preso mio fratello e sono venuto qua a cercarti. A Deneb siamo tutti stanchi di fare la guerra, eppure i soldati del Re non ci daranno mai pace finché non ci avranno uccisi tutti. Abbiamo davvero bisogno di quel nome e tu sei l'unico che possa darci questa informazione».
Hyunjin sospirò. «Quando mia madre, una delle dame di corte, prese la decisione di rivelarmi il nome del Principe e spedirmi in questa Dimensione per poter cercare aiuto venne tradita dal marito e decapitata di fronte a tutto il popolo il giorno seguente la mia partenza – confessò; Felix gli accarezzò le mani, appoggiandosi al suo petto e facendogli le fusa – Quando venni finalmente adottato dalla famiglia di Jeongin promisi a me stesso che mai avrei detto ad alta voce quel nome, così nessuno sarebbe stato ucciso per colpa mia. Quando feci quella promessa a mia madre avevo davvero intenzione di mantenerla e non voglio romperla in nessun modo. Per me significherebbe mancare di rispetto a lei, a cui tenevo così tanto».
Aveva ricominciato a piangere, Hyunjin, silenziosamente. Felix si girò, sedendosi sulle sue gambe ed asciugandogli le lacrime con la manica della felpa. «So benissimo cosa provi in questo momento, Jinnie – intervenne – Ma tutto quello che ti chiediamo è di pensarci su e di parlarcene di nuovo quando sarai pronto a farlo».
L'altro annuì, abbracciando il biondo e cercando di calmarsi, piano piano. «Direi che per oggi è abbastanza – Felix ammonì con lo sguardo gli altri due e prese per mano Hyunjin – Andiamo a dormire pure noi».
I più grandi annuirono, raccogliendo le tazze ancora piene – nessuno aveva avuto il coraggio di dire al minore cosa aveva combinato – e sistemando quello che avevano tirato fuori al loro posto.
Gli altri due tornarono nella camera dei Nati-Dopo-Il-2000, dove i due si andarono a sdraiare nel letto di Hyunjin, abbracciati l'uno all'altro. «Felix – sussurrò, dopo qualche minuto di silenzio – Grazie».
Il biondo sorrise, stringendo l'amico ancora di più tra le sue braccia. Era la prima volta che sviluppava un rapporto di amicizia con qualcuno: prima di allora non aveva mai avuto la possibilità di frequentare una scuola o di avere qualcuno con cui semplicemente parlare, poiché solitamente erano tutti impegnati a capire come usare le armi e ad imparare il più possibile per riuscire a difendersi da soli.
«Grazie a te, Hyunjin».
Tutti i ragazzi a cui non aveva fatto effetto la pozione di Minho se ne andarono a letto ripensando alla conversazione appena avuta e consapevoli di chi appartenesse alla loro stessa dimensione sotto quel tetto. Quello di cui non erano consapevoli era che, oltre a loro quattro, altre due persone erano rimaste sveglie quella notte.

ʀᴏᴀᴅ ɴᴏᴛ ᴛᴀᴋᴇɴ | ᴄʜᴀɴɢʟɪx/ʜʏᴜɴʟɪx (ɪɴ ʀᴇᴠɪꜱɪᴏɴᴇ)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora