𝐒𝐢𝐝𝐞 𝐄𝐟𝐟𝐞𝐜𝐭𝐬 - 𝐏𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐈𝐈𝐈

225 19 10
                                    

29 Febbraio, ore 20:04

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

29 Febbraio, ore 20:04

Jisung si alzò di scatto dal pavimento, superando il demone e rifugiandosi sotto il tavolo in cucina. «Che sta succedendo?» pianse, iniziando a tremare violentemente.

L'essere si alzò dal pavimento, zoppicando verso di lui e guardandolo stranito. Uno dei due occhi non riusciva a stare completamente aperto. «Che state facendo, Mio Signore?» chiese, la voce cavernosa.

«Lasciami stare! Non sono il tuo Signore, né ti ho chiesto di venire!» strillò, scappando da lui.

Con un'ala il mostro colpì un vaso sopra il bancone, mandandolo in mille pezzi, e scaraventò di lato il tavolo con un minimo gesto della mano. «Sì, Mio Signore, avete pronunciato la formula e mi avete chiamato. Sono Suo servo sin dalla Vostra nascita. Solo Lei ha questo potere, solo gli uomini di sangue reale possono possederlo» spiegò il demone, rincorrendolo.

«Aiutatemi, aiuto!» urlò il ragazzo, iniziando a fuggire, verso i divani.

Il demone lo rincorse subito, avanzando lentamente verso di lui e cercando di afferrarlo con mani incerte.

Improvvisamente la porta d'ingresso si spalancò ed entrò Jeongin, accompagnato da Christopher, con il quale si era incontrato poco prima per strada. Il maknae sobbalzò, aggrappandosi al muro per non cadere a terra. «Che diamine è quel coso?» strillò.

«Cazzo» ringhiò invece l'altro, guardando il demone rincorrere Jisung in giro per la casa.

«Per favore aiutatemi!» lo chiamò l'altro piangendo a dirotto e nascondendosi in un angolo della casa.

«Che succede?» chiese Jeongin.

Ormai la copertura era saltata. Era impossibile rimanere nascosti a quel punto.

Gli occhi di Christopher brillarono di verde ed il ragazzo corse verso il minore. Allungò una mano verso la pianta – Dio, se era sopravvissuto in quella casa era solo grazie a quella pianta – posta nell'angolo e chiuse un pugno. Schegge di legno si alzarono dall'arbusto e, comandate da un brusco gesto di Chan, si scagliarono verso il demone, affondando nella sua carne – se così si poteva chiamare – e trapassando il suo corpo. Ma era un demone e cose come quella non l'avrebbero ucciso di sicuro.

«Jisung-ah, Jeongin-ah, venite dietro di me!» urlò il ragazzo. Piccoli germogli vegetali iniziarono a crescere sul pavimento del soggiorno, iniziando a ricoprire la superficie del parquet.

Jisung non se lo fece ripetere due volte, correndo dietro il suo hyung ed abbracciandogli la schiena, impaurito. Anche Jeongin li raggiunse subito dopo, afferrando la mano di Jisung e guardando spaventato il suo ragazzo.

«Hyung che sta succedendo?» pianse il moro.

«Non ora Jisung. Lascia le domande a dopo che avremo sconfitto il demone» lo interruppe il maggiore, preparando altre schegge di legno attorno a loro.

ʀᴏᴀᴅ ɴᴏᴛ ᴛᴀᴋᴇɴ | ᴄʜᴀɴɢʟɪx/ʜʏᴜɴʟɪx (ɪɴ ʀᴇᴠɪꜱɪᴏɴᴇ)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora