Such a beautiful view
XII. MEZZA ESTATE.
C'è qualcosa di infinitamente accattivante nel fare l'amore con Taemin, nel guardarlo muoversi su di lui tenendogli stretti i fianchi nella semioscurità della sua stanza impregnata ancora dall'odore del caffè appena fatto. Gli scricchiolii metallici del letto che si fondono ai loro gemiti morbidi, come unico sottofondo.
È come mangiare una granita sotto al sole di luglio poco prima del tramonto. Come intingere una fragola nello zucchero per concedersi uno sfizio in più. Come le bollicine in un bicchiere di Champagne che scoppiettano sulla lingua.
Come quelle lucine di Natale che a lui piacciono tanto.
Appagante.
È abile il modo in cui muove quel corpo esile in onde lente e sinuose, senza seguire un ordine preciso, un ritmo vero e proprio. Un semplice oscillare su e giù fino a perdere il controllo. Ed è buffo come quel corpicino tanto piccolo sia in grado di mandarlo completamente fuori dal mondo, totale padrone della sua vita in quel momento.
Sente la sua pelle scottare sotto le dita quando gli stringe di più i fianchi o le cosce, perché non può farne a meno: ha sempre bisogno di toccarlo, di sentire la sua presenza sotto ai polpastrelli. Il suo calore.
Scoprire cicatrici. Scovare piccoli nei. Trovare i suoi punti deboli, sentire la sua pelle morbida ricoprirsi di brividi sotto le mani, quando ne sfiora uno.
È ossessionato dai dettagli per la prima volta nella sua vita. Piccoli momenti, cose assurde, impercettibili, su cui si sofferma e che vive a pieno. Sospiri, sussulti, tremolii
Attenzioni che non ha mai avuto per nessun altro.
È sempre allerta, i suoi sensi sempre vigili.
Solo Taemin è in grado di catturarlo così, tutto di lui è impeccabilmente giusto, degno della sua totale attenzione. Il modo in cui si butta indietro i capelli umidi scoprendosi la fronte, inarcando di più anche la schiena senza rendersene conto. E quello in cui tiene inclinato il viso verso l'alto, con gli occhi semichiusi sempre puntati nei suoi. La bocca schiusa, rossa e lucida, dalla quale sfuggono incontrollabili gemiti, trattenuti a fatica e poi esplosi. Il suo volto bellissimo che in quei momenti raffigura il piacere più vivido e assoluto.
La piccola mano che tiene premuta aperta sul suo petto dal lato del cuore per tenersi stabile, e le mezze lune che rimangono incise nella sua carne come il più dolce dei tatuaggi. Il modo in cui ogni tanto trema e stringe le cosce contro i suoi fianchi.
Quando gli butta le braccia al collo posandogli le labbra sulla spalla e gli respira contro alla pelle invocando il suo nome piano, un sussurro sottile riservato a lui soltanto.
E il momento in cui l'apice del piacere lo travolge, e gli trema tra le braccia fragile come un bambino.
E poi lo bacia: lento, sfinito, poi con passione. Poi il bacio diventa confuso, lingue che si trovano e sfiorano, a volte anche mancandosi, fuori dalle loro bocche.
Lo bacia e basta, fino a che i polmoni bruciano reclamando ossigeno.
Niente gli sfugge in quei momenti di passione. Niente è come prima, sciatto, automatico, insignificante. Che non gli lascia niente.
Con Taemin è tutto più dolce e intenso. Tutto più vero e spaventoso. Rilevante.
Il tempo si prolunga e sembra infinito. Ogni gesto cambia, acquista valore e significato.
È solo la seconda volta che si incontrano in quel modo ma una cosa l'ha capita: Taemin gli dà tutto di se stesso fino a perdersi completamente e lui se lo prende senza fiatare.
Fare l'amore, quel termine delicato usato per descrivere l'atto sessuale come sostituto più raffinato di: fare sesso. Copulare. Farsi una bella scopata.
Ecco, per la prima volta nella vita quel termine gli sembra adeguato.
C'è qualcosa di accattivante nel fare l'amore con Taemin, perché con lui gli sembra di farlo davvero, l'amore.
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Taemin gli dorme sereno completamente sfinito, consumato, tra le braccia. La fronte gli riposa contro la spalla, e una di quelle sue gambe secche e bianchissime è rimasta arpionata intorno alla sua vita in una presa debole come se avesse paura che durante la notte potesse sfuggirgli via, sparire dalla sua vita.
Ma dove vuole che vada? Non si è mai sentito tanto bene prima. Vuole restare così.
Vuole restare con lui.
Non c'è bisogno di forzarlo a rimanere, semmai c'è bisogno di forzarlo a fuggire. Che qualcuno lo faccia prima che finisca nei casini.
Minho gli accarezza la coscia con la mano aperta, sale e scende piano dal ginocchio fino alla natica coperta per metà da un lenzuolo bianco candido. Gli sembra di avere davanti agli occhi un dipinto Rinascimentale.
Gli scosta le ciocche viola dalla fronte, sono madide di sudore e sembrano più scure rispetto al solito. Sorride. A guardarlo così, con le labbra imbronciate e la guancia schiacciata contro al suo braccio, sembrerebbe proprio un angelo fragile e innocuo. Una piccola anima pura, innocente da difendere sempre.
Niente di più sbagliato e ingannatorio.
Taemin è il Diavolo, non ha dubbi al riguardo.
La sua bellezza però, quella è reale. Nessun trucco, nessun abbaglio.Ne prende coscienza fino in fondo, in quel momento esatto.
È tenera e sensuale, un mix devastante, con la luna pallida che galleggia nel cielo e sbricia timida attraverso la finestra puntando il suo fascio di luce sul suo corpo, come il più abbagliante dei fari, gli illumina i lineamenti morbidi del viso e quelli spigolosi del corpo.
Si sporge in avanti, inclina il viso e gli bacia la guancia rimasta scoperta, poi gliela sfiora col naso incapace di allontanarsi da lui, si gode la dolcezza di quel momento.
Non c'è niente da fare, pensa tornando alla sera precedente, non sono capaci di resistersi. Forse Taemin ha ragione, forse erano davvero destinati ad incontrarsi.
Non ha importanza quale sia il diverbio o quanto sia grande la portata della loro lite, le loro ragioni si annullano tutte quando si guardano negli occhi, nessun argomento è più valido.
Si arrendono, depongono le armi.
Le loro separazioni hanno sempre avuto i minuti contati e, in fondo, crede sia giusto così. Sono giovani, progettati per andare veloci, per correre sempre, per non ragionare con la testa. Sono vivi. Fatti di passione e desiderio e curiosità.
Non possono frenare gli impulsi del corpo, perché sono più grandi e forti di loro. L'istinto ha la meglio su tutto, deve essere così altrimenti qualcosa non funziona. Se si riesce a resistersi all'inizio non vale la pena nemmeno andare avanti.
Controllarsi gli risulta per la prima volta impossibile. Lui, che di solito è uno logico e razionale, che mantiene le distanze. Sente di aver ceduto completamente il comando all'istinto, con la ragione ormai fa a cazzotti, non l'ascolta più. Non la sente perché il cuore fa più rumore.
Ma va bene.
Ben vengano i loro litigi furiosi. Ben venga fare l'amore così dopo.
Ripensa al suo concetto dell'amore che finora, seppur astratto, è sempre stato lo stesso, invariato. Pensa che quello che sta vivendo con Taemin gli si avvicini molto.
Una fitta gli trafigge lo stomaco da parte a parte come la più appuntita delle lame levigata dal panico, e dal terrore. Una realizzazione che cerca di seppellire.
Strizza gli occhi. Libera una risatina lieve, piena di sarcasmo.
Amore?
Ma no, è una follia.
Si dice, premendosi Taemin addosso. Ruba un bacio dalle sue labbra, lo guarda da vicino senza riuscire a smettere.
Che stupidi gli uomini, che scambiano continuamente la passione con l'amore incapaci di scindere le due cose. Quanti si lasciano sfuggire un "ti amo" durante l'atto sessuale? Con facilità, senza sentirselo nelle ossa, e nello stomaco, e nel sangue.
Per poi rimangiarselo dopo.
Ha fatto quello che fanno tutti gli uomini. Quel pensiero gli fa da calmante, e lentamente si addormenta con il profumo buono di Taemin sotto al naso.
Già, che stupidi gli uomini...
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Such a beautiful view [2Min ita]
FanfictionÈ estate quando si incontrano per la prima volta. Taemin è tutto libertà e vita, Minho tutto noia e incertezza. È inverno quando si vedono di nuovo dopo i fatti di quel giorno. Taemin è tutto timidezza e sensi di colpa, Minho invece, ferite...