Heart attack - Demi Lovato.
Il suono emesso dalla sveglia, che come ogni mattina vorrei poter spegnere per tornare a dormire, oggi ha esattamente l'effetto opposto su di me. Un insolito sorriso curva le mie labbra, e subito mi alzo.
Vago nella mia camera, prendendo ciò che mi occorre per prepararmi, quando mi fermo ad osservare la mia immagine nello specchio.
Una macchia rosea, piuttosto scura, è incisa tra la fine del mio collo e l'inizio della clavicola, creando un alone piuttosto visibile.
Passo le dita su di esso, accarezzando la pelle, e sussultando quando, facendo pressione, mi accorgo che brucia leggermente. Tendo a ricordare gli eventi di ieri sera e a quando risale la macchia.
Ero talmente presa da Harry, dai suoi umidi baci sulla mia pelle, e dal piacere che mi provocasse semplicemente con un minimo contatto, da non rendermi conto che mi stava marchiando con le sue labbra.
Entro velocemente nella doccia, e dopo essermi cambiata afferro un toast al volo, per poi uscire.
Mio padre sosta la sua auto fuori l'entrata della scuola, e adesso sono fuori, a percorrere il cortile, posizionando al meglio la sciarpa intorno al collo per rendere invisibili i segni. Ho provato con del trucco, ma il risultato non era esattamente come avevo sperato. Non lo era per niente.
È ancora presto, così mi prendo tutto il tempo che mi occorre, e anche di più, restando accanto al mio armadietto, in attesa. Non so neanche cosa aspettarmi esattamente. Non so cosa mi prenda stamattina, non so perchè sia così in ansia, ma anche così eccitata, allo stesso tempo. Non so cosa mia stia succedendo, o forse sì.
Il suono della campanella che segna l'inizio delle lezioni riecheggia nei corridoi, e insieme alla folla, mi dirigo in classe. L'aula inizia a riempirsi, ma nessuna delle persone che entra, è chi spero che sia.
Isabelle entra in classe, e soltanto quando schiocca due dita davanti ai miei occhi, mi accorgo della sua presenza. Merda, devo darmi una calmata.
«Ehi.»
«Ciao, Is.» Le sorrido, mentre prende posto accanto a me.
Poggia il mento sul palmo della sua mano, e inclina leggermente la testa.
«Cos'hai?» Le domando.
«Will mi manca già.» Sibila, sporgendo lievemente il labbro inferiore.
«Non è venuto?»
«E' partito questa mattina con la squadra.»
Squadra. Squadra. Harry.
«Claire, tutto okay?» Scuoto la testa, e riporto la mia attenzione su Isabelle.
«Uhm, certo.»
«Dimmelo, ora.» Sospiro, ma decido in ogni caso di accennarle quello che è successo proprio ieri, considerando come l'abbia presa quando l'ho eclissata dalla mia vita, anche se confido nell'arrivo della Heiden, così da salvarmi dalla situazione.
«Ieri Harry è venuto a casa mia.» Inizio, ricevendo la sua piena attenzione.
«Cosa?» Quasi urla, facendo puntare gli occhi di qualcuno su di noi.
«Is, cerca di contenerti.» La supplico, guardandomi intorno.
«Scusa, continua.» Dice, gesticolando con la mano, ma poi si blocca. «Aspetta, perché Harry era a casa tua?»
«Aveva bisogno di un libro.» Le sto mentendo e ne sono consapevole, ma non posso dirle del padre di Harry.
«Sì, certo, un libro.» Sorride maliziosamente, sollevando un sopracciglio e facendomi ruotare gli occhi al cielo. «Vuoi dirmi cos'è successo? Perchè è successo qualcosa, vero?»
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Shelter [Harry Styles]
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