𝟭𝟯|| The return.

28 10 0
                                    

Parla Ashley.

La mattina successiva mi svegliai con il fastidioso rumore della sveglia, la quale mi avvisava che mi sarei dovuta abituare a quell'odioso rumore fino a Giugno, poiché a mio svantaggio sarebbe suonata per tutto il resto dell' anno.

Controllai l' orario e poi decisi di alzarmi per una doccia calda e un' abbondante colazione, prima del ritorno traumatico a scuola, che proprio non volevo affrontare, per di più ad anno inoltrato, in una scuola per me completamente sconosciuta.

Uscita dalla doccia, avvolsi il mio corpo in un' asciugamano, e indossai velocemente un jeans e una felpa calda preparati la sera prima, e subito venni trascinata dall' odore di caffè proveniente dalla cucina.

Misi velocemente le scarpe e scesi giú in cucina per fare colazione con la mamma, per poi aiutarla a lavare velocemente le stovelle, per non fare tardi.
Accompagnai il caffè con una fetta di pane e marmellata, e infine un bicchiere di succo alla pera, che tanto amavo.

Quella mattina mia madre era carica per il suo nuovo giorno di lavoro, avrebbe conosciuto il suo nuovo ufficio, e anche i suoi nuovi colleghi.
Sorrisi al pensiero di vederla serena, ma soprattutto mi catturò un dettaglio: si era truccata.
In un primo momento riconobbi subito il mio rossetto preferito, e quando cercai di fare la finta arrabbiata, scoppiai in una lunga risata.

Mia madre aveva perso da tempo la voglia di truccarsi, di farsi i capelli e vestirsi bene, quindi vederla anche con solo il rossetto mi rendeva felice, e infatti pensai che avessimo fatto proprio bene ad essere arrivate in questa nuova città.

Una volta finita la colazione, salii in camera e dopo aver lavato i denti, misi il cappotto e raccolsi nello zaino i pochi quaderni che avevo portato con me.

Mia madre quella mattina mi accompagnó lei a scuola per mostrarmi la strada e dove si trovasse la fermata dell' autobus, dove mi sarei dovuta recare per tornare a casa una volta finite le lezioni.

Arrivata a scuola non aspettai nemmeno il suono della campanella, in primo luogo perché mi sarei sentita molto a disagio visto che non conoscevo nessuno, ma poi...con 2 gradi al freddo, dove volevo rimanere?

Entrai da una porta scorrevole e mi precipitai immediatamente in segreteria cercando un collaboratore che mi aiutasse con l' orario delle materie, e per indicarmi in che classe andare.

Collaboratrice: "Buongiorno, posso esserti utile?"
Ashley: "Buongiorno, sono una nuova alunna, avrei bisogno cortesemente dell' orario scolastico."
C: "Si certo, il tuo nomè è?"
A: "Ashley..Ashley Jonson."
C: "Ecco, alla prima ora sei nella classe A23, il resto è scritto sul foglio. Buona giornata."
A quel punto ringraziai e mi diressi verso la classe A23.

Cercai di fare il più presto possibile, controllai l'orario, erano le 8:13, avevo solo due minuti per cercare la mia aula in tutto il corridio, sarei arrivata sicuramente in ritardo e mi sarei fatta riconoscere anche il primo giorno di scuola.
Dopo aver chiesto qualche informazione ai collaboratori, arrivai finalmente dinanzi la classe A23.

Avevo un misto di ansia e di eccitazione, sapevo sarebbe stato difficile integrarmi all'ultimo anno di superiori, per di più a Gennaio.
Respirai ed aprii la porta, che avrei dovuto aprire per il resti dei giorni di questo quinto anno del liceo linguistico.

~
Quella giornata, la passai a dover ripetere ad ogni professore sempre la stessa cosa, ovvero qualcosa su me e il motivo di quel mio arrivo improvviso.
Quella giornata non passó molto lentamente, come in fondo il resto dell' anno, anche se non trovai tanti amici, per via del mio arrivo ad anno inoltrato.

Però non la vivetti male, anzi, mi trovai molto bene: i professori erano molto bravi, ed i miei compagni di classe abbastanza simpatici.
Passai quasi tutti i pomeriggi di quell' anno a studiare, e contemporaneamente a prepararmi per i test a medicina, che avrei avuto da lí a poco.

𝘾𝙡𝙤𝙨𝙚 𝙮𝙤𝙪𝙧 𝙚𝙮𝙚𝙨.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora