𝟮𝟬|| Days on fire.

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•Parla Allison•

Erano mesi che tutti avremmo voluto fare un viaggio insieme, ma purtroppo sia per problemi economici, che per mancanza di tempo, non riuscimmo mai ad organizzarci.
In quel periodo cambiarono alcune cose, purtroppo le mie ore al Max's Cafe diminuirono, a causa che Max decise che il Cafe avesse dovuto avere un giorno di chiusura, mai avuto prima, e questo comportava sicuramente una diminuzione delle ore, e quindi del mio stipendio mensile.

Decisi di guardarmi un po' attorno per arrotondare lo stipendio, e quindi trovare qualche lavoretto, ma purtroppo nessuno aveva bisogno di un'aiutante, erano tutti al completo, almeno per quel periodo.

Una sera chiesi ai miei amici di raggiungermi alla chiusura del Max's Cafe alle ore 11:00 P.M. poiché avrei dovuto parlare con loro, per una consultazione; avevo intenzione di chiedere loro se conoscessero qualcuno che avesse bisogno di una mano nello svolgere qualsiasi lavoro, anche perché ero disposta a imparare molto velocemente.

Quel giorno svolsi il mio turno di lavoro, e ad ogni cliente feci sempre la stessa domanda: "Conoscete qualcuno che avrebbe bisogno di una mano? Qualsiasi lavoro", ma purtroppo ogni persona mi disse di no, o che non fossero a conoscenza di nessun annuncio.

Max capì la mia angoscia e il mio senso di preoccupazione, ma infine aveva deciso, avrebbe fatto cosí, anche se non capivo perché lo stesse facendo, in effetti gli affari ultimamente andavano discretamente, avrebbe solo peggiorato le cose chiudendo un giorno a settimana.

Quella sera arrivarono i ragazzi, alcuni felici, altri un po' meno.
Li vidi entrare dal retro, mentre io ero intenta a pulire il piano bar, e i tavoli, ma loro molto simpatici, silenziosamente si avvicinarono a me e con voce molto alta urlarono "ALLISOON."
A quella esclamazione saltai, mi cadde dalle mani il detersivo per lo spavento, loro iniziarono a ridere come se stessero guardando un film comico, mentre io ero lì che li guardavo con uno sguardo arrabbiatissimo.

Ashley subito corse in sala dopo aver sentito il mio urlo, ma appena arrivò la sua espressione fu scioccata nel vedere il gruppo lí, o meglio era scioccata nel vedere Nate e James nella stessa stanza.
Non avevo parlato ancora con Ashley di tutto ció, ed inoltre non sapeva nemmeno che sarebbero venuti da lì a poco per parlare, anche perché dopo la questione di James e Nate, se glielo avessi detto, non sarebbe rimasta con noi.

Quella sera stranamente nessuno volle nulla, nemmeno un cioccolatino, vollero arrivare subito al punto del perché io li avessi convocati.
Spiegai un po' la situazione a tutti, perché anche alcuni di loro lavoravano, quindi poteva esserci la possibilità che qualche datore di lavoro avesse bisogno una mano, ma purtroppo anche quel tentativo fallí appena mi fecero spallucce.

Ero lì ferma a riflettere, avrei dovuto trovare una soluzione, ero pur sempre una ragazza di 18 anni in una città, completamente da sola, che avrebbe dovuto portare una casa davanti pagando l'affitto e le bollette, dovevo fare una misera spesa almeno?
Non mi sarei potuta permettere di star ferma a guardare il mio stupendio diminuire, anche perché io non avevo nessuno che ogni mese mi mandasse soldi, o che si preoccupasse anche un minimo del mio stato economico.

Sophie all'improvviso disse una sua idea, che fece rimanere di stucco tutti, in fondo non ci aveva pensato nessuno, nemmeno io.
Lei sapeva della mia passione per il trucco, e mi disse che almeno per il primo periodo fin quando non sarei riuscita a trovare altro, avrei potuto truccare le persone, e per farmi conoscere avrei potuto aprire una pagina Instagram, e qualche annuncio per i negozi di Manchester.

Tutti la trovarono una buona idea, tranne io, perché avevo paura, in fondo non ero cosí brava a truccare, non avevo esperienze precedenti, non sarei voluta trovarmi in situazioni spiacevoli con qualche cliente.

𝘾𝙡𝙤𝙨𝙚 𝙮𝙤𝙪𝙧 𝙚𝙮𝙚𝙨.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora