5 Maggio.
Era un venerdì sera, eravamo tutti seduti ai tavolini del Max's Cafee per bere qualcosa di caldo in vista della chiusura del locale, quando mi resi conto di aver ricevuto un messaggio tramite Instagram, ma che purtroppo non ebbi tempo a leggerlo a causa che venne subito eliminato dal mittente.
In quel momento pensai solo fosse uno scherzo, o qualche amica che dovesse chiedermi qualcosa ma che per errore lo avesse eliminato, o semplicemente quel messaggio era stato mandato alla persona sbagliata.
Dopo qualche attimo tornai a servire i miei amici, portando loro delle brioche al cioccolato avanzate qualche ora prima, che non erano state vendute quella giornata.
Ci trovammo a scherzare, a fare battute, giusto per smorzare un po' la giornata pesante avuta.
La sera prima della chiusura del negozio, era il nostro momento di rivederci: chi parlava dell' università, chi del lavoro, e chi parlava anche di problemi personali che stavano affrontando.
Ognuno di noi aveva una storia diversa, tutti stavano affrontando una strada tortuosa, ma come sempre nella vita, tutti affrontano le cose in modo diverso.Quella stessa sera però parlammo di una cosa molto più che importante per noi e per il locale.
Erano un paio di mesi che il Max's Cafee era in perdita, non avevamo più i clienti di una volta, e soprattutto venivano sfornati dolci mai venduti.C'era uno spreco di cibo, i rifornitori non erano ancora stati pagati nè per il mese precedente, nè per quello che stavamo vivendo, e determinati tavoli rimanevano vuoti tutta la giornata.
Ogni giorno sentivi pareri di persone che promettevano di ritornare, ma purtroppo una volta chiusa quella porta, non tornavano più.
Io e Ashley eravamo entrambe molto preoccupate, la paura di trovarci da un giorno all' altro senza lavoro, con una casa da mantenere, e per lei anche gli studi, era davvero rischioso.
Lei era sicuriamente molto più agevolata di me, poiché come lei disse, nel caso avessimo chiuso il locale, aveva pur sempre i risparmi della mamma, e in caso proprio di difficoltà estrema, sarebbe tornata a vivere con la mamma, diventando una pendolare.
Io invece non potevo chiedere nulla a nessuno, e non avevo abbastanza risparmi per poter andare avanti. Sarebbe stato comico se da un giorno all'altro io avessi chiamato mio padre informandomi della mia difficoltà economica, dopo essere sparita di punto e in bianco, senza lasciare traccia di me.
Io e Ashley dopo averne parlato in sede separata decidemmo di parlarne con i ragazzi, per trovare qualche idea insieme con lo scopo di attirare clienti, in modo tale da evitare eccessivo spreco di cibo e persone senza lavoro.
Noi ragazzi anche avevamo denaro arretrato, e purtroppo eravamo arrivati al momento che non potevamo non parlare con Max, che purtroppo giá era a conoscenza della questione burocratica ancor prima di noi.Vedevo Max tutte le sere dopo l' orario lavorativo nel suo ufficio, a fare conti, per cercare di tagliare più spese possibili e aumentare l' incasso.
Purtroppo Max fu costretto a licenziare alcuni ragazzi, che come me, o come Ashley ne avevano bisogno.Dopo averne parlato con i ragazzi, mentre eravamo lí sul filo del discorso, ci guardammo attorno nello stesso momento e pensammo di poter realizzare un make-over del locale, in modo tale da attirare nuovi clienti.
Ci mettemmo d'accordo di riorganizzare il locale, ma non solo: creare nuovi dolci, sfornare nuovi tipi di brioche, ma la cosa più importante; avevamo bisogno di pubblicità, tanta pubblicità.
Le persone dovevano iniziare a conoscere il posto, provare le nuove prelibatezze, che da lí a poco sarebbero comparse sul menù.
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𝘾𝙡𝙤𝙨𝙚 𝙮𝙤𝙪𝙧 𝙚𝙮𝙚𝙨.
RomansaGennaio 2012. Allison una comune ragazza di 17 anni, sicura di sé stessa, dopo aver trascorso anni della sua vita rinchiusa nella musica e nei libri, pur di sfuggire alla vita esterna alle mura della sua stanza, decide di imbattersi in una nuova avv...