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3 𝐴𝑔𝑜𝑠𝑡𝑜 2012"Caro diario,
oggi cercando fra le mie scartoffie il numero di telefono dell'agenzia con cui dovevo mettermi in contatto giá tempo fa, ti ho ritrovato.
Proprio tu, il diario che mi ha accompagnata durante la mia adolescenza, e sí, per ben 7 anni, precisamente dal 2005.
Appena l'ho rivisto, l'ho toccato, la mia mente ha avuto un flashback immediato; è stato un insieme di emozioni, che mi hanno riportata indietro di qualche anno.
Ho scritto la prima pagina il 20 Settembre del 2005, quando ti raccontai la mia prima cotta, avevo solo 10 anni e la prima cosa che scrissi fu che quel bambino avesse un bel sorriso, ma preferiva giocare a pallone piuttosto che colorare i disegni con me.
Dalla prima cotta siamo passati al mio primo giorno di scuola, dove ero una bambina davvero contenta, avevo conosciuto tanti bambini con cui andai subito d'accordo.
Successivamente nel 2009 sono iniziate le superiori e con loro anche i primi problemi a casa.
Il papà iniziò a viaggiare molto, la mamma iniziò a stare male ed io non mi impegnai assolutamente a scuola, finendo per essere rimandata a settembre con ben due debiti: francese e spagnolo, le materie di indirizzo.
Sei stato il mio compagno di viaggio per tanti anni, ogni volta che sentivo i lamenti della mamma a causa delle medicine, la nonna che piangeva, il papà che andava e tornava, senza degnarmi di uno sguardo.
Ho perso le amicizie poco a poco, ritrovandomi completamente sola in mezzo a tanta folla.
Ricordi la volta che tornai a casa piangendo perché mi avevano svuotato una bottiglia di acqua e colla sui capelli? Fui derisa da tutti, le mie lacrime fremevano di uscire mentre ero seduta fra quei banchi, ma aspettavo solo il momento di tornare a casa e raccontarti tutta la giornata, cosí da sentirmi meglio.
Eri il mio compagno di viaggio, l'unica persona con cui parlare, il mio unico amico.
Ricordo le serate passate a casa mentre tutti i miei compagni di scuola erano alle feste ma io non ero stato invitata e cercavo di far finta di niente, per non peggiorare il mio stato d'animo.
I miei coetanei passavano i pomeriggi sui quei telefonini che all'epoca erano usciti da poco e tentavano di chiamarsi a vicenda, mentre io passavo tutto il pomeriggio sul letto a raccontarti le mie giornate ed i miei sogni.
Purtroppo nulla di quei sogni si avverò, la mamma se ne andò, io scappai di casa, Brook mi aveva dimenticata e non ero riuscita ad avere una minima dimostrazione di affetto da mio padre.Caro diario,
questa non è la vita che tutte le bambine sognano per il loro futuro.
A 17 anni bisognerebbe solo preoccuparsi del vestito da indossare ai balli della scuola e dei 2 presi alle interrogazioni, non come fuggire di casa, cercando di sopravvivere.
Cosa ne poteva sapere quella bambina di 10 anni di ciò che poi sarebbe successo? Una classica bambina che come tutte pensa a mandare i bigliettini ai bambini, a disegnare, colorare e farsi fare le treccine dalla propria mamma.
Cosa ne poteva sapere quella bambina, che negli anni a venire i lavoretti per la festa della mamma non li avrebbe portati a casa come facevano tutti, bensí al cimitero, dove era la sua mamma.
Come lo spieghi ad una bambina tutto ciò?
Come lo spieghi ad una ragazza che a 18 anni è sola?Nella vita nulla va secondo i piani, tutto per un motivo o un altro prende una piega diversa e puntualmente tutti gli schemi vanno in frantumi.
Un giorno ti alzi e nulla è come vorresti, vedi una realtà diversa.
Esci fuori la tua stanza, senti delle urla, l'ambulanza che arriva e la mamma che ti sussurra che sarebbe andato tutto bene, ma nulla è poi andato bene caro diario.Caro diario,
non so più dove cercare la forza di scappare dai demoni che mi inseguono, vorrei soltanto chiudere gli occhi ed immaginarmi in un altro posto, un posto più sereno.
Vorrei correre per la spiaggia, a piedi nudi e rotolare sulla sabbia fino al punto di rotolare fino a riva e ritrovarmi completamente bagnata da un'onda.
Vorrei passare le mie serate a mangiare una pizza con i miei amici per poi tornare a casa per guardare un film con la mia famiglia, non dover tornare a casa tardi dopo aver staccato tardi da lavoro, al fine di poter sopravvivere fino a fine mese.
Vorrei chiudere gli occhi solo per un momento,
per poi perdermi nei ricordi e nei mille "vorrei", che so che non ci saranno, mai.
Buonanotte Pet, si proprio cosí, ricordi? Pet, ti chiamavo cosí, e continuerò a chiamarti cosí, perché non è finita qui, non smetterò di raccontarti la mia giornata.
È stato un arrivederci il nostro, ma sono tornata, ho tanto da raccontarti, credo che dovrò recuperare un po' di penne, perché il tragitto sarà ancora lungo."
-Allison.
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𝘾𝙡𝙤𝙨𝙚 𝙮𝙤𝙪𝙧 𝙚𝙮𝙚𝙨.
RomanceGennaio 2012. Allison una comune ragazza di 17 anni, sicura di sé stessa, dopo aver trascorso anni della sua vita rinchiusa nella musica e nei libri, pur di sfuggire alla vita esterna alle mura della sua stanza, decide di imbattersi in una nuova avv...