You've ruined everything

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Non sempre si è in grado di perdonare qualcuno che ci fatto del male; a volte l'odio è più forte di ogni altro sentimento. Veniamo feriti, delusi costantemente, ma non tutte le cicatrici spariscono. Alcune di esse ti segnano profondamente, lasciando dentro di te un vuoto incolmabile. Passano giorni e le persone cambiano, passano mesi e le persone se ne vanno, passano gli anni e il vuoto rimane, rimane il silenzio dell'abbandono e rimangono i giorni passati nel buio totale. Ho trascorso anni a curare le mie ferite, a capire dove ho sbagliato e a guardare gli stessi occhi castani che ora sono qui; davanti a me, che mi guardano con la stessa indifferenza di sempre. Non è cambiata neanche un po', ha gli stessi capelli biondi, lunghi sino le spalle, occhi che esprimono la loro sicurezza contornati da pochissime rughe e le  labbra segnate da un rossetto color pesca in perfetto contrasto con la pelle ancora leggermente abbronzata. Un perfetto vestito bianco lungo fino le ginocchia che ricopre il suo corpo e per concludere dei sandali neri con un tacco basso. Guardo la donna che sarebbe dovuta essere mia madre, la donna che avrebbe dovuto amarmi e starmi accanto nei momenti difficile, ma non sempre si può avere tutto, non sempre una donna è in grado di accettare una figlia che non è sua.

~ un tempo mi chiamavi mamma ~

Dice Cassandra lasciandoci entrare.

~ mi ricordo, ma ricordo anche quanto ti dava fastidio ~

Rispondo fermandomi in mezzo al corridoio, guardandola dritto nei occhi. Non distogliamo lo sguardo l'una dall'altra, finché la mamma di Aiden ci interrompe, accogliendomi con un ampio sorriso identico a quello di suo figlio Kyle. La seguiamo fino alla cucina dove sono già tutti presenti compreso mio fratello, il quale titubante su cosa dire o fare, decide di rimanere in silenzio.
Osservo Jonathan guardarmi più volte come per accertarsi che io stia bene; mentre James il quale come Faith conosce tutta la mia storia, si avvicina a me stringendomi una mano e lasciando che mi appoggi al suo petto.

~ sei identica a lei ~

Dice Cassandra rompendo il silenzio.

~ Mamma, non è il momento di parlare di questo ~

Interviene Ethan.

~ e perché no? Pensavo che la cosa più bella per te sarebbe stata rinfacciare a tutti di non essere mia figlia ~

~ questo è quello che fai tu, non io. Sono anni che non ci vediamo e sai dire solo questo! Ricordi solo che non abbiamo lo stesso sangue, ma tutte le volte in cui facevo di tutto per renderti felice l'hai dimenticato? ~

Rispondo cominciando ad agitarmi.

~ hai rovinato la nostra famiglia non c'è altro da dire ~

Dice con quello sguardo freddo che mi ha sempre riservato. Saluta tutti e se nè va, ancora una volta. Ricordo benissimo la prima volta che ci abbandonó, non si girò neanche una volta, prese le sue cose e sparì, creando il caos più totale. All'epoca ero piccola non conoscevo le ragioni, ma non solo avevo perso lei, anche Ethan; il quale non riusciva nemmeno a guardarmi. Ogni sera mi affacciavo alla finestra della mia stanza in attesa di vedere lei tornare, ma ciò non accadde. Così il tempo passò, e lentamente la sua assenza divenne abitudine, le volte in cui mi chiedevo cosa avessi sbagliato cessarono e cominciai a cambiare me stessa. Cominciai a guardare avanti e lasciare da parte ogni sentimento. In seguito conoscere la verità sulla mia nascita non fu facile, tantomeno fu accettare un secondo rifiuto, che mai dimenticherò; ma sono dovuta andare avanti anche in quel caso e lo farò anche ora e per sempre.

~ scusami Danielle, non doveva andare così questa serata ~

Dico girandomi verso di lei, che mi guarda con gli occhi lucidi, per poi ricomporsi subito.

You are my alwaysDove le storie prendono vita. Scoprilo ora