In Your Eyes, I Feel Like Home

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La mattina seguente venni svegliata dai primi raggi di sole, che mi colpirono in pieno viso. Mi strofinai gli occhi, incurante di avere ancora il trucco della sera precedente e li apri, guardandomi intorno. Alzai lo sguardo verso Jonathan, che mi aveva tenuta stretta contro il suo petto per tutta la sera, e lo trovai già sveglio intento a fissarmi.

~ da quanto sei sveglio? ~

Chiedo con la voce ancora impastata dal sonno, coprendomi il viso.

~ abbastanza da esser uscito, aver comprato la colazione e ritrovarti qui che ancora dormivi ~

Risponde con un sorriso, che lo rende più bello del solito.
Mi toglie le mani da davanti al viso e scosta alcune ciocche di capelli che sono ricadute davanti ai miei occhi.

~ mi ci sto abituando alla tua gentilezza ~

~ ed è un male? ~

Chiede Jonathan.

~ dipende per quanto durerà Walker ~

Rispondo, alzandomi per andare al bagno senza aspettare una sua risposta.
Mi appoggio alla porta dopo averla chiusa e ripenso a tutto ciò che è successo in questo poco tempo. Al bacio che ci siamo scambiati ieri sera in auto, al calore delle sue mani, che mi stringevano con possesso, al suo respiro caldo, che batteva sulle mie labbra; i suoi occhi, che non smettevano di guardarmi e al mio cuore che rischiava di uscire dal petto per i suoi battiti forti. Avanzo verso il lavandino dove poggio le mie mani per guardare il mio riflesso nello specchio posto sopra e raccolgo i miei capelli in una coda alta. Osservo le mie labbra, ripensando a Jonathan e alla sua lingua che si intrecciava alla mia, ai suoi denti che afferravano il mio labbro inferiore con forza, per poi tirarlo verso di sé, passo la lingua al ricordo di quel contatto, che ricopre ancora il mio corpo di brividi.

~ che diavolo mi prende ~

Sussurro guardando il mio riflesso, come se potesse darmi una risposta a questa domanda. Apro il rubinetto dell'acqua calda e comincio a sciacquare i residui del trucco dal mio viso, con ancora mille pensieri per la testa.
Non pensavo avesse sofferto così tanto, ma sono sicura che c'è dell'altro che lo tormenta, che le lacrime che ha versato ieri, fossero solo una parte del suo dolore. Sentivo la sofferenza in ogni sua parola e avrei tanto voluto prendermi un po' del suo male.
Prendo l'asciugamano e dopo averlo passato sul viso, esco dal bagno. Sciolgo i capelli, mentre scendo le scale per poi camminare lungo il corridoio, finché non arrivo in cucina, dove vedo Jonathan girato di spalle a torso nudo, prendere dei bicchieri da uno scaffale in alto. Mi avvicino, osservando le sue braccia tatuate, finché non si gira incantandomi con i suoi occhi verdi. Abbasso lo sguardo sul suo petto, perfettamente scolpito dagli addominali e mi soffermo sulla V che sparisce all'interno dei jeans. Sento un caldo improvviso così sposto il mio sguardo sul ripiano in marmo della cucina, dove vedo alcuni muffin al cioccolato e altri al cocco.

~ hai scelto proprio i miei muffin preferiti ~

Dico cercando di interrompere il nostro silenzio imbarazzante.

~ già, in realtà è merito di Chris ~

Risponde soffermandosi sul mio corpo, fasciato solo dalla sua camicia nera, per poi guardarmi negli occhi.

~ quante cose ti ha raccontato di me? ~

Domando con un piccolo sorriso

~ tante, ma niente che non ti renda perfetta ai suoi occhi. ~

~ eppure non ho fatto niente per lui, da renderlo così felice ~

Rispondo prendendo un muffin al cocco.

You are my alwaysDove le storie prendono vita. Scoprilo ora