A Smile To Kiss

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P. O. V.  Jonathan

Ho perso il conto di quante ore siano passate o di quanti minuti siano passati; c'eravamo solo noi e i nostri sospiri di piacere.
I suoi lunghi capelli neri sono sparsi per tutto il cuscino, la schiena nuda ancora imperlata di sudore, si abbassa e si alza a un ritmo regolare, mentre la coperta bianca poggia solo sulle sue gambe troppo snelle, ma perfette. Accarezzo la sua pelle scura, sapendola ancora sveglia e risalgo lentamente con una carezza, dalle coscie sino ai suoi fianchi, lasciandovi così una scia di brividi per tutto il corpo. Arya si muove dettata dal mio tocco e si gira, incatenandomi con i suoi occhi grandi e scuri. Abbasso il mio sguardo sul suo corpo nudo, perfetto tra le mie mani e la copro con la trapunta; sentendo il mio corpo reagire, solo alla vista del suo.

~ poco autocontrollo walker? ~

Chiede Arya, marcando ogni parola con il suo accento inglese, mentre il palmo della sua mano scorre lentamente sui miei addominali.

~ per niente ~

Mento spostando una sua ciocca di capelli dietro l'orecchio, gesto che noto la fa agitare, tanto che si alza lentamente dal letto e si sposta in direzione del bagno, muovendo appositamente e sensualmente i fianchi, finché la sua immagine scompare all'interno di quella porta. Mi alzo anch'io cominciando a vestirmi finché non sento il mio  telefono squillare. Lo estraggo dalla tasca posteriore dei jeans, notando solo ora i messaggi e le chiamate perse da parte di Ethan.

~ cazzo ~

Sussurro sedendomi sul divano. Passo una mano tra i capelli in segno di frustrazione e lo richiamo:

ma dove cavolo sei sparito? E da quasi un'ora e mezza che ti chiamo ~

Grida Ethan, cercando di sovrastare il suono della musica che ancora proviene dal solito locale in cui andiamo dopo le partite.

~ ho avuto un imprevisto, non penso di raggiungervi a questo punto ~

Rispondo con tono calmo.

~ stronzate! Avanti capitano, ci sono ancora delle ragazze niente male che chiedono di te. Non vorrai mica deluderle ~

L'unica cosa che ho in mente ora è come prendere tua sorella Ethan; vorrei dirgli, quando la vedo uscire dal bagno con un solo asciugamano strimizzito intorno al suo corpo e i capelli legati frettolosamente in una coda, dalle quale sfuggono diverse ciocche.

~ Jonathan ci sei? Ma che ti prende? ~

Mi riscuote la voce di Ethan.

~ scusami, ma stasera non ho voglia. Potete fare a meno di me per il resto della serata ~

Dico seguendo ogni movimento di Arya, che scompare nella cabina armadio ingnorandomi.

~ come vuoi tu, ma poi non ti lamentare ~

Dice biascicando le ultime parole, segno che è ubriaco.

~ dimenticavo, James vuole sapere se mia sorella è con te o se l'hai vista tornare a casa? ~

~ no non l'ho vista ~

Dico pensandoci un po'

~ ok spero per lei che non si sia messa nei guai, ci sentiamo ~

Risponde lui sospirando e chiudendo la chiamata. Mi alzo dal divano e  guardandomi intorno mi avvicino a una delle poche foto appese al muro. Essa ritrae Arya con il volto illuminato da una piccola candelina all'interno di un cupcake. I suoi occhi sono chiusi e le sue labbra intente a soffiare quella piccola fiamma rossa, i suoi capelli più corti rispetto ad ora le circondano il viso, che noto solo ora caratterizzato da pochissime  lentiggini molto chiare. Non credo sia una foto molto vecchia penso, finché la sua voce è i suoi passi mi distraggono.

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