Strong (pt. 1)

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P. O. V. Jonathan

Osservo il volto rilassato di Arya premuto contro il mio petto e accarezzo le sue esili braccia, che mi hanno stretto per tutta la notte. E lo so bene perché per tutto il tempo, sono rimasto sveglio, incapace di smettere di guardarla. Avrei voluto insistere e sapere dove è stata, ma l'unica cosa di cui sentivo realmente il bisogno erano le sue labbra sulle mie.
Mi sento uno stupido a pensare queste cose, soprattutto dopo averle detto determinate parole, ma é riuscita a fottermi la mente senza fare niente; il tutto poi in sole poche settimane.
Ripenso al suo sguardo che implorava al mio di non andare e poi sono bastate le sue parole per farmi crollare.
Era così vulnerabile in quel momento; non era più la solita Arya pronta a difendersi, la ragazza a cui non importa nulla, la ragazza che finge che vada tutto bene, nonostante i suoi occhi mostrino una lotta continua.
Aveva, anche se per poco, abbassato quei muri, mostrandomi una delle sue paure.

Rimanere da sola.

Per quanto desideri vedere i suoi occhi aprirsi, le sue labbra dare forma a un bellissimo sorriso e le sue guance tingersi, per l'imbarazzo di vederla appena sveglia; devo andare via, per non peggiorare di più la situazione. Quello di ieri è stato solo un momento di debolezza per entrambi.
Quando però provo a sciogliere la sua presa dal mio corpo la sento biascicare qualcosa di incomprensibile, così mi fermo per non svegliarla.
Dopo un po' tento nuovamente di alzarmi e riuscendoci, raccolgo la maglietta che ieri sera avevo tolto e la indosso.
Esco dalla villa Collins usando la porta sul retro, ritrovandomi così direttamente in spiaggia. Cammino in direzione della casa di mio padre, nonostante non abbia molta voglia di vederlo, ma lo faccio per Chris. Entro in casa e come pensavo lo trovo già sveglio, intento a prepararsi per andare in ufficio.
Lo ignoro salendo direttamente al piano di sopra, come sempre ormai; ma prima di svegliare Chris per andare a scuola, poiché è ancora presto; decido di indossare i miei guantoni da boxe e liberare un po' della mia frustrazione colpendo il sacco che pende dal soffitto della mia stanza. Mi libero della maglietta a causa del troppo sudore e continuo a colpire al ricordo di Arya insieme a Kyle. Aumento il ritmo se penso che sono stati insieme per tutta la giornata, mentre il solo pensiero che lui sia riuscito a farla sorridere a differenza mia; mi manda in bestia. Sento le nocche bruciare a causa delle ferite dovute allo scontro che ho avuto ieri, ma non mi fermo. Non doveva succedere mi ripeto a ogni colpo, questa gelosia non doveva mai esistere, né per lei né per nessun'altra. Ho promesso che avrei chiuso con queste stronzate, ma evidentemente non sono bravo a mantenere le promesse, perché non sto facendo altro che pensare ai suoi maledetti occhi grandi, di un grigio troppo scuro e al modo in cui guardavano Kyle e lo capivano. Per non parlare di James, cavolo chissà quante volte saranno andati a letto insieme, non posso, non voglio cazzo, non ci riesco a non pensare a lei. Mi tolgo i guantoni lanciandoli da qualché parte nella stanza ed entro in bagno per farmi una doccia. Non mi curo nemmeno che l'acqua si sia riscaldata, che entro, lasciando che il soffione di acqua fredda ricopra il mio corpo. Mi vesto velocemente notando che sono già le sette ed entro nella stanza di Chris. Gli lascio un leggero bacio sulla fronte, mentre lo richiamo per andare a scuola. I suoi occhioni verdi si aprono, cosi come il suo sorriso alla mia vista e tutta la rabbia, tutta la frustrazione che prima mi stava rovinando ora sembra essere svanita.

~ buongiorno ~

Biscica sbadigliando

~ buongiorno dormiglione, ti conviene alzarti se non vuoi che ti trascini a scuola così come sei ~

Dico scompigliandogli i capelli biondi

~ mi vuoi troppo bene per farlo ~

~ rimani convinto, vado a preparare la colazione tu vestiti e poi scendi ~

You are my alwaysDove le storie prendono vita. Scoprilo ora