×Potter×××Famiglie×

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Data: 31 Dicembre 2017 (mattina)

<Si! Si! Si!>

<PotterVerde, che succede? La ragazza ti ha detto di si? Ah, no...> si interruppe James <Aspetta. Tu non hai una ragazza.>

<Taci, James> borbottò Albus, entusiasta. Stringeva in mano una lettera profumata, scritta con una calligrafia elegante.

<Di nuovo Malfoy?> chiese suo padre. Aveva un'espressione sofferente <Pensavo vi foste scritti ieri. Non lo fate un po' troppo spesso?>

<Harry, Jamie, piantatela!> scattò Ginny <Albus, caro, sta tranquillo. Se Scorpius ti scrive vuol dire soltanto che ti vuole bene>.

Da quando aveva ricevuto la Firebolt, Albus aveva notato una strana venerazione di sua madre per il suo rapporto con Scorpius: <Solo un vero amico> diceva in presenza di Harry, calcando le parole con attenzione <ti regalerebbe qualcosa di così spettacolare>. Per poi aggiungere, con tono neutro <Non mi sembra che Zayn abbia mai regalato qualcosa del genere a James>.

Albus sorrideva, entusiasta: stare lontano dalla sua famiglia- non tanto fisicamente quanto mentalmente, ormai si sentiva un escluso- era meno dura con sua madre a sostenerlo.

Anche Lily pareva felice: quando aveva parlato alla sorella di Hogwarts e dei Nomen Omen, lei lo aveva guardato e aveva chiesto, con tono serio <Sei felice?>

Al aveva la sorella migliore del mondo. Non vedeva l'ora di vederla ad Hogwarts.

In effetti, dal suo ritorno e dalla sua disastrosa prima conversazione con i suoi genitori, la sua famiglia sembrava essersi schierata Pro e Contro Serpeverde.

Albus fece una smorfia, pensando a quel giorno.

~~~

Data: 22 Dicembre 2017 (Flashback)

<Paura Potter?> chiese un Scorpius, mettendogli una mano sulla spalla. In realtà era il biondo ad essere nervoso: cosa sarebbe successo quando suo padre, sua madre e- soprattutto- suo nonno lo avrebbero visto con Al?

<Ti piacerebbe!> borbottò Albus, dando una spinta al ragazzo. Dietro di loro, Lysander, Lorcan e Alex tiravano giù le rispettive valige.

<Passa un buon Natale e un buon dodicesimo compleanno, Lys> disse Scorpius guardando l'amico e sorridendo. Un coro di auguri partì da Albus e Alex.

Alexander scese per primo, per poi porgere la mano a Lysander- che rifiutò- e a Lorcan, che scese con la grazia di una dama appoggiandosi al ragazzo.

<Grazie, Zabini...> disse cercando qualcosa nelle tasche dell'abito da mago color blu elettrico che indossava. Gli porse poi un braccialetto <Una persona gentile dovrebbe averlo; tienilo: allontana i Gorgosprizzi!> disse con tono sognante.

Dopo di che si avviò con tranquillità verso una giovane donna dai capelli biondi e un paio di bizzarri occhiali rosa <Salve Luna, mamma!>

Lysander sospirò <Papà non c'è> borbottò, con tono dispiaciuto. Guardò Alex <Alexander, non mettere quel coso. Non esistono Gorgosprizzi o roba simile. Scrivimi okay?> si rivolse poi a tutti <Ci vediamo a Gennaio. Passate un buon Natale> e senza nemmeno guardarli si allontanò, lasciando il ragazzo lì con un braccialetto in mano, fermo come-

<Sembri un'idiota Alex!> fece Albus <Sbloccati e salutami, deficente!>

Alex si riscosse e sorrise, abbracciando entrambi <Mi mancherà passare le giornate con voi!> accennò ai loro bauli <Ci sentiamo per il Progetto. Scorpius, Al, ci si vede e-

<ZABINI!> urlò una voce alterata e stridula. Seguì una serie di imprecazioni poco signorili di una ragazza visibilmente simile ad Alex, anche se molto più grande e più cattiva <Brutto pezzo di m****, vedi di non farmi aspettare, cogli*** !> si avvicinò e lo prese per un braccio, trascinandolo via. Il ragazzo sembrava terrorizzato.

Scorpius rimase lì, immobile. Albus pareva pietrificato. Alla fine, la voce di Rose Granger-Weasley riscosse entrambi <Albus> disse infatti la ragazza con tono gelido <Andiamo.>

Il ragazzo sospirò <Ciao Scorp!> mormorò <Scrivimi, okay?>

Il biondo esitò, decidendo poi di lasciar correre: era Natale, dopotutto. E la presenza di Rose lo rendeva abbastanza felice da farlo trattenere.

<Buone feste, Al. Ti scrivo. Se posso passo a trovarti> esitò <Divertiti, okay? Te lo meriti!>

I due si abbracciarono di slancio, sorridendo in modo triste <Mi mancherai tanto> sussurrò Scorpius, stringendo il suo migliore amico. Si attaccarono solo cinque minuti e molti bisbiglii più tardi, sorridendo. Scorpius prese il bagaglio e si incamminò, quando una donna bionda ma con i capelli per metà neri lo raggiunse.

<Nonna!> salutò il ragazzo, mentre la abbracciava. Scorpius era quel tipo di persona molto affettuosa e bisognosa di contatto fisico. Narcissa gli diede un leggero colpo sulla schiena, raccolse il baule e si smaterializzò con il nipote. Al biondo era andata bene: suo nonno, forse, non avrebbe mai saputo della sua amicizia con il secondogenito dei Potter.

Solo allora Albus distolse lo sguardo e si affrettò dietro Rose, lasciandosi alle spalle il treno.

~~~

<Harry! Ginny! Siamo a casa!> urlò Hermione, entrando nella casa del suo migliore amico. Inutile dire che la scorta di Auror aspettò fuori, anche se con leggera preoccupazione: era loro compito non lasciare mai sola il Ministro.

Albus guidava con attenzione il baule. Adorava l'incantesimo Baule Locomotor che zia Hermione gli aveva mostrato.

<Albus!> urlò suo padre, corredo verso di lui. Poi ad una decina di centimetri si immobilizzò, come se ci avesse ripensato. Le braccia gli caddero lungo i fianchi. Fu solo un'istante, ma bastò a far rabbrividire Albus.

<Papà!> urlò James, abbracciando rapidamente il padre, la sorella e la madre.

Ginny diede un paio di colpetti sulla schiena di James, che poi si staccò e disse un <Vado di sopra!> precipitandosi su per le scale.

La rossa corse solo a quel punto ad abbracciare il suo secondogenito; nel mentre, Hermione e Rose salutarono e si avvuarono verso la passaporto con Fred J., Roxanne, Louis e tutti gli altri.

<Albus> mormorò la madre <Ci sei mancato così tanto.>

<Anche tu, mamma> rispose il ragazzo <Sono felice di essere qui>.

<Davvero?> chiese Harry, ironico. Suo figlio era sparito per mesi. Da quando era tornato a Hogwarts aveva scritto solo sette lapidarie lettere.

Lily Potter non aveva ancora salutato suo fratello quando lui e suo padre avevano iniziato a discutere e urlare. Quando gli occhi del ragazzo si fecero lucidi, la rossa pensò di intervenire, ma una mano le si poggiò sulla spalla.

<James?> Lily cercò di liberarsi dalla stretta del fratello, che aveva le mani sporche d'inchiostro. Doveva andare da Albus: <Al ha bisogno di-

<Andiamo via Lily. Ci sono scelte che...> il ragazzo esitò, tirandola verso le scale <Ci sono scelte che, se non prende da solo, se papà non cede... cerca di capire, non è la nostra guerra> aveva mormorato, con un tono serio che Lily non gli aveva mai sentito.

Con quelle parole, la guidò di sopra, lontano dalla urla crescenti, dal caos. Da tutto ciò che poteva ferirla.
Lily non aveva mai sentito i suoi genitori litigare.

Nomen Omen - La Chimera NascostaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora